Indagata un’infermiera della sala operativa 118 per la morte di Sofia Salomoni. Non dispose l’intervento del Pegaso
VICCHIO – Continuano le indagini per la morte, avvenuta il 28 gennaio, della giovane ragazza di Londa, Sofia Salomoni, caduta in un dirupo da un’altalena in una casa di Villore (articolo qui), frazione di Vicchio. Fino a qualche settimana fa gli unici indagati erano il proprietario della tenuta ed il figlio (articolo qui). Adesso si aggiunge un terzo indagato. Si tratta di un’infermiera della sala operativa del 118 che aveva il compito di gestire i mezzi di soccorso, compreso il Pegaso. Secondo le indagini, coordinate dal Pm Ester Nocera, la donna non avrebbe autorizzato il decollo di uno dei due elicotteri disponibili nelle sedi di Grosseto o Massa. Per la procura, infatti, almeno uno dei due avrebbe potuto essere utilizzato per trasportare la ragazza in tempi più rapidi verso Borgo o Careggi, visto che l’ambulanza impiegò circa 20 minuti solo per arrivare sul posto, senza contare la difficoltà del recupero che vide necessario il successivo intervento dei Vigili del Fuoco. Quindi, Sofia poteva essere davvero salvata? (articolo qui)
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 marzo 2018