“Io, BorgoRosso e il mio paese che amo alla follia”. Intervista alla candidato sindaco Fulvia Penni
BORGO SAN LORENZO – Dopo Carlo Bedeschi per Fratelli d’Italia e Cristina Becchi per il centrosinistra, adesso scende in campo, per partecipare alle elezioni comunali, Fulvia Penni. L’imprenditrice borghigiana si candida a sindaco annunciando una lista civica, dal nome “BorgoRosso”. L’abbiamo intervistata.
Intanto dicci qualcosa di te, per coloro che non ti conoscono. Chi è Fulvia Penni, la sua biografia, il suo lavoro….
“Nasco a Borgo San Lorenzo 53 anni fa da una famiglia borghigiana-luchese, le origini sono queste, tra Luco e Grezzano. Sempre vissuta a Borgo San Lorenzo, qui ho fatto le scuole, ho perso presto i miei genitori e questo mi ha messo di fronte a scelte anche un po’ forzate: dopo la morte del babbo, la malattia della mamma: da qui la scelta di fare infermieristica perché fare l’università era diventato impossibile per ragioni economiche. Però le vicende della vita ti portano spesso alle scelte migliori anche se obbligate. Il percorso da infermiera è stato bellissimo, sono stati anni meravigliosi, ho iniziato subito a lavorare dopo essermi diplomata nel 1992.
Ho fatto un’esperienza lavorativa molto lunga, di diciassette anni, nel servizio pubblico: quelli all’asl sono stati anni belli, durante i quali ho imparato tanto, poi nel 2009 quella dimensione non mi apparteneva più, ero da sola, c’era solo la mia cagnolina Gina che mi sosteneva in tutto e quindi non mettevo a rischio nessuno facendo scelte azzardate; così ho deciso di provare a fare quello che avevo in testa. Non avevo nulla da perdere, povera per povera potevo provare, e comunque sia è una scelta che rifarei altre mille volte. Ho iniziato il percorso con Bioscienze in piazza San Giovanni Bosco, con un ecografo usato e due dottori e poi piano piano nel tempo, credendo in ciò che facevo e col supporto di quei professionisti che credevano in me e che hanno sposato il progetto Bioscienze, sono arrivata ad oggi, adesso anche Bellezza mia, che è la figlia ultima di questo sviluppo e che andava ad abbracciare non solo il benessere fisico ma anche il benessere generale della persona. Per completare il cerchio che poi è sempre stato un po’ il tratto della mia vita: la cura degli altri, la cura di me e degli altri”.
Ed ora “Borgorosso”, questa avventura politica…
“Come dicevo prima io sono un po’ quella delle scelte passionali. Anche lasciare l’Asl nel 2009 fu una scelta così: si era in piena crisi economica e mettevo insieme il pranzo con la cena, mangiavo un panino con la mortadella alle quattro del pomeriggio, insieme alla Gina. Mi sento molto radicata nel territorio non solo per motivi abitativi, ma anche per ragioni lavorative, di investimento, e non credo che di fronte a qualcosa che si può migliorare, si possa stare solo a criticare o a ‘chiacchiericciare’, occorre fare qualcosa. E allora mi sono detta, perché no? E’ stata alla fine una decisione molto pensata. Parto sempre dall’istinto, ma ci ho riflettuto tanto, ne ho parlato con la famiglia prima di tutto, e con le persone più care con cui ho sempre condiviso i miei pensieri. E poi ho avuto anche tanti stimoli esterni che mi hanno incoraggiata, così la molla è scattata”.
Parliamo della scelta del nome? Del Borgo Rosso? Perché non Borgo Giallo o Azzurro?
“Perché rosso è il mio colore preferito. Il rosso è amore, passione, sangue, il rosso fa parte anche delle mie radici politiche. Io non son da colori sbiaditi, da colori pastello. E poi sono un’amante del cinema un po’ datato e ho cinque gatti che si chiamano Totò, Peppino, Sofia, Anna – come la Magnani – e Pipina, e quindi ti ho detto tutto, e anche Alberto Sordi è una delle mie passioni. C’è un suo film Borgorosso Football Club (il Football Club non c’entra niente), che racconta di una passione, una passione che poi lo mette in mutande ma lo rende felice ed è un bel significato secondo me: una passione che anche se ti fa girare le scatole ti rende felice. La felicità è una cosa rara, va cercata e perseguita e possibilmente anche condivisa con gli altri”.
Parliamo di politica. La candidata Penni, con Borgorosso, sarà alleata e sostenuta da altri gruppi altre liste o partiti?
“Al momento assolutamente no e non credo che potrebbero neanche farlo visto che non sono uscita con nessun programma cioè non si sa cosa pensa Borgorosso, quindi come potrebbero sostenermi? Spero che mi sostengano le persone. Io non mi sento a mio agio nei recinti politici come non mi sono sentita a mio agio in passato negli schemi di altri sistemi, e infatti ho fatto altre scelte. Sui programmi spero di potermi confrontare il più possibile con tutti. Io voglio fare un programma per Borgo, e non per qualcuno di Borgo.
Del resto io faccio un lavoro che già mi mette in una condizione di non guardare nessun tipo di etichetta. Io a Bioscienze curo tutti, senza disparità. E ho amici di tutti i colori a cui voglio bene a prescindere da come la si pensa sui vari argomenti. Magari su alcuni ci si scontra ma credo che questo sia un arricchimento. Io non ho fatto prima un progetto politico e poi una lista civica. Ho fatto il contrario. Ho creato una lista civica, non so se nascerà un progetto politico”.
Dei contatti però ci sono stati, con il centrodestra…
“Gli abboccamenti sono venuti da tutte le parti, cioè posso aver preso un caffè con una parte o un tè con un’altra o niente con nessuno. Il mio è un progetto civico”.
Che giudizio dai dell’attuale amministrazione comunale? Hai parlato di grigio…
“Il grigio è riferito a una mia percezione, il grigio è un colore che sa di poco. E purtroppo Borgo San Lorenzo lo vedo grigio in tanti aspetti, i servizi, il decoro, tante cose. Ma, ripeto, è una mia percezione, non do giudizi su nessuno, non mi piace darli, e non credo sia utile. Dico che Borgo grigio non mi piace, non se lo merita. Ha bisogno di riavere il suo ruolo accentrato, non accentratore, ma che abbia la sua dignità di collocazione anche territoriale. E’ il centro del Mugello, nasce così, fin dal 1300 è stato un centro commerciale. Oggi è come se togliessero via via un pezzettino. Ecco, io anziché togliere vorrei aggiungere”.
In che modo?
“Soprattutto con lo sviluppo economico e valorizzando le sue potenzialità territoriali. Ce ne sono molte, e a mio giudizio non vengono valorizzate a sufficienza”.
Qualche proposta concreta?
“Le diremo presto, durante la campagna elettorale. Ma alla base c’è comunque la necessità di ritrovare la passione e la voglia di fare, il pensare di poterlo fare. Come in una pentola, che inizia a bollire dal basso e poi le bollicine salgono, arrivano in cima. Bisogna tornare a far bollire di nuovo questa pentola”.
Almeno un accenno…
“Ok, una te la anticipo. Se qualcuno si alza la mattina e mi dice: apro una latteria a Borgo, io come comune gli levo la Tari, lo agevolo in tutti i modi per fargli aprire la latteria. Uno che può andare a Borgo prendersi il filoncino del pane e il litro di latte e tornare a casa senza essere schiacciato dalla grande distribuzione è una dimensione di vita, di qualità della vita che non ha prezzo. Se dieci ragazzi mi escono dall’agraria e mi dicono che si vuol fare il chilometro zero in agricoltura, darò l’anima perché lo possano fare. Questo è il mio Borgo, il Borgo che vorrei, un Borgo che rivive. Se non riaprivo quel negozio sull’angolo in centro, con la tristezza immane di quel buio… Ma Borgo non è un posto da buio Borgo San Lorenzo è un posto da luce, siamo la luce di Mugello voglio tornare a farlo risplendere”.
Sei molto borghigiana… Le fusioni non devono piacerti…
“No, non sono per le fusioni tra comuni, sono per le condivisioni territoriali che sono un arricchimento. Ormai si parla di Mugello, il Mugello non è una realtà che non si può negare. Ma parlando di Mugello non vorrei ci si dimenticasse di Borgo”.
Consentimi una domanda scomoda, ma inevitabile. Se sarai sindaco dovrai occuparti anche di sanità, farai parte della Società della Salute. Non vedi un conflitto d’interessi tra la tua attività imprenditoriale e l’eventuale impegno politico-amministrativo?
“Non lo vedo, perché non c’è e non c’è in termini oggettivi. Nel senso che io sono una sanità assolutamente privata senza alcuna commistione col pubblico: niente convenzionamenti, niente bandi, niente di niente per cui è come se paradossalmente facessi un’altra cosa. Non tratto con il servizio pubblico. Ma è una questione che mi sono posta ed è stata uno dei motivi per cui ho dovuto riflettere molto sulla decisione da prendere. Più che altro su aspetti, virgoletta bene il termine, di tipo “morale”: come fa se ha un’azienda che si occupa di sanità a votare un documento sulla sanità? Allora dico: io lotterò con le unghie e coi denti per la salute pubblica, ho idee molto precise su questo. E se fossi eletta a Borgo San Lorenzo, Bioscienze potrebbe diventare una risorsa per il territorio, io l’ho fatta per Borgo e io la do a Borgo, non sarà di Fulvia Penni ma di Borgo San Lorenzo, come attività, e so anche come fare. Per cui sarà un valore aggiunto alla sanità pubblica”.
A che punto sei con la lista?
“La lista è a buon punto e al momento giusto sarò lieta di presentarla. Ora viviamo la settimana di Pasqua, e poi mi presenterò pubblicamente, io e i miei compagni di viaggio”.
Quali compagni di viaggio?
“Quelli della lista, al momento viaggio da sola, e spero di viaggiare con i borghigiani”.
Con che criterio hai fatto la lista?
“Che mi rappresenti il più possibile e rappresenti il nostro progetto di BorgoRosso che ha come caratteristiche la passione e la libertà. La libertà di non essere in nessun recinto. Io non ho apparati, non devo andare in qualche stanza a fare una riunione prima di prendere una decisione. Io mi propongo come amministratore civico. La forza politica io la vedo come un apparato. Voglio amministrare, senza politica. E mi metto in gioco per un paese che amo alla follia”.
Pronostici per le prossime elezioni?
“Ti posso dire chi se la gioca. Al momento siamo io, Bedeschi e Becchi. Se la giocano questi tre. I pronostici li fanno i borghigiani, anzi non fanno i pronostici, fanno la differenza, il 10 giugno”.
Pensi di vincere?
“Io non ho fatto tutto questo casino qui per andare in consiglio. Poi, certo, se sarò considerata da consiglio andrò in consiglio. Ma ce la metterò tutta”.
Intervista di Paolo Guidotti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 Marzo 2024
Complimenti a Fulvia Penni