Irrigazione: quando e quanto
MUGELLO – L’irrigazione è una delle operazioni colturali necessarie in agricoltura, importante per un corretto sviluppo delle piante coltivate, in particolare durante i mesi estivi, in cui il caldo provoca rapida evaporazione. Per avere un orto sano dobbiamo quindi essere capaci di irrigare al momento giusto e con la giusta quantità d’acqua. Gli ortaggi in condizioni di aridità mostrano sofferenza, ma anche gli eccessi possono essere dannosi, favorendo marciumi e malattie. Proviamo quindi a capire quando bagnare e quanti litri d’acqua si devono distribuire nell’orto.
La domanda più gettonata è quanto spesso devo irrigare l’orto e con quanta acqua? Purtroppo rispondere a questo quesito è impossibile in quanto ci sono molti fattori che fanno variare il bisogno di acqua e non ci sono regole universali che consentano di dare una risposta precisa. Per sapere quanto spesso bagnare bisogna imparare a conoscere il proprio terreno e il proprio clima, con l’esperienza il coltivatore imparerà a farsi l’occhio e a capire il momento giusto per irrigare. Mediamente si stima che un orto estivo ha bisogno di 3/5 litri al giorno ogni metro quadro, ma è una cifra da prendere molto con le pinze. Ecco quali sono i reali fattori da cui dipende il fabbisogno idrico delle nostre coltivazioni:
– Clima. La prima osservazione è banale: se piove non serve irrigare l’orto. L’intervento del coltivatore serve a fornire acqua quando natura non provvede. Anche sole e temperatura sono fattori importanti: quando ci sono molto caldo e molto sole l’acqua evapora dal suolo e traspira dai tessuti delle piante, dunque serve irrigare spesso.
–Tipo di terreno. Il suolo può essere più o meno capace di trattenere l’acqua a lungo. Ad esempio un terreno ricco di sostanza organica avrà più capacità di restare umido, mentre un suolo sabbioso lascia scorrer via l’acqua e si asciuga subito, per cui richiede di essere bagnato spesso.
–Piante coltivate. Ogni coltura ha un diverso bisogno d’acqua e anche una differente capacità di procurarsela. Ci sono piante con un apparato radicale sviluppato in profondità, che riescono a procurarsi l’acqua da sole, ad esempio la pianta dei ceci, altre invece sono più superficiali e quindi meno autonome e capaci di reggere a periodi di siccità.
–Fase di sviluppo della pianta. Le piantine giovani hanno bisogno frequenti apporti di acqua, perché le loro radici non sono ancora ben sviluppate, con la crescita diventano più indipendenti. Per questo subito dopo le semine e i trapianti bisogna essere molto regolari nel bagnare. A volte può essere positiva una scarsità d’irrigazione, in particolare subito dopo il trapianto: si obbliga la pianta a svilupparsi in particolare nella parte radicale. Questo piccolo shock ha l’effetto di portare la piantina espandersi fuori dal suo pane di terra e quindi a radicarsi velocemente. Alcune piante come le leguminose richiedono acqua dal momento della fioritura, in modo da accumularla per quando si formerà il frutto e poter dare una produzione di verdura abbondante e di miglior qualità.
Quando alle piante manca acqua entrano in sofferenza e lo manifestano in modo molto chiaro, tutti avremo visto delle piante appassire o lasciarsi deperire per l’aridità. Un buon coltivatore però non deve basarsi su questi segnali, perché quando avvizzisce la pianta sta già patendo la siccità: bisogna invece irrigare con costanza in modo da non arrivare mai a questo stato e tenere le piante sempre in forma. In molti casi conviene sospendere le irrigazioni qualche giorno prima della raccolta, per migliorare la qualità degli ortaggi. Questo vale solo per verdure da frutto, quali pomodori, meloni, zucchine.
Le piante in vaso coltivate sul balcone hanno diverse esigenze rispetto a quelle coltivate in pieno campo, il terreno a disposizione dell’ortaggio tenuto all’interno di un contenitore è ovviamente limitato e quindi si richiede un apporto idrico più frequente. Bisogna però ricordarsi che nella coltivazione sul balcone è particolarmente dannoso un eccesso d’irrigazione: annaffiando con troppa acqua si favoriscono marciumi delle radici e altre patologie. Quindi il criterio deve essere di bagnare spesso e con costanza, ma usando una modesta quantità d’acqua ogni volta.
La scelta del momento in cui irrigare è molto importante, bisogna farlo agli orari giusti. A seconda del clima e del tipo di pianta ci sono orari in cui è meglio irrigare, in modo da permettere alla pianta di assorbire al meglio l’acqua e prevenire la formazione di malattie crittogamiche (muffe e funghi). Una regola generale è quella di non bagnare mai l’orto nelle ore calde e assolate, per evitare che i raggi solari rifrangano le gocce e brucino le foglie. Inoltre una buona parte dell’acqua andrebbe sprecata per evaporazione. Si consigliano quindi irrigazioni la mattina presto oppure la sera, da evitare in ogni caso le ore in cui il sole è alto.
Bisogna fare attenzione agli shock termici: la temperatura dell’acqua d’irrigazione deve essere simile a quella dell’aria. Bagnare l’orto con acqua fredda in giornate torride può essere molto dannoso per le piante. Questo succede facilmente se si usa acqua del rubinetto, che arriva direttamente dalle tubature della rete idrica che stanno nel sottosuolo. Bagnare l’orto nei momenti freschi (come già detto, sera e mattina presto) aiuta anche a prevenire questo problema. Per essere più sicuri è bene usare sempre bidoni o cisterne dove l’acqua possa decantare, raggiungendo la temperatura ambiente.
RUBRICA: “Mugello nell’orto”
a cura di Lorenzo Franchini e Leonardo Paoli – Agraria Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 giugno 2022