La potatura della vite
Cos’è la potatura?
La potatura è l’insieme delle pratiche agronomiche che hanno lo scopo di regolare il modo di vegetare, di fiorire, e di fruttificare delle piante, tramite tagli e piegature sui rami. Essa ha obiettivi differenti, e nel caso degli alberi da frutto, ha lo scopo di allungare il periodo produttivo delle piante e di mantenerlo più uniforme, costante e qualitativamente migliore nel tempo. Una qualsiasi pianta da frutto non potata e lasciata crescere indisturbata produrrà una grande quantità di rami e foglie e pochi frutti. Ciò è spiegato dal fatto che qualunque pianta, in condizioni ottimali, non pensa a riprodursi ma piuttosto a vegetare.
Quindi gli interventi di potatura fanno in modo che la pianta produca meno vegetazione e più frutti di qualità.
La potatura però, è una pratica complessa in quanto richiede una profonda conoscenza della pianta e del suo ciclo produttivo.
Le attrezzature
A livello pratico per la potatura servono: forbici o cesoie (anche elettriche o pneumatiche), seghetti e il filo per le legature. Gli attrezzi per i tagli devono essere ben affilati per ottenere tagli netti, puliti e precisi.
La vite
Prima di cominciare a potare dobbiamo conoscere la vite dal punto di vista botanico, infatti è dalla conoscenza del “funzionamento” della pianta che si pianificano gli interventi da eseguire.
La vite è una liana eliofila (ama la luce) che ha uno sviluppo e una forma prostrata (senza l’intervento dell’uomo striscerebbe in maniera indefinita). Presenta esclusivamente gemme miste, ossia in grado di dare origine a germogli che producono sia foglie che fiori. Inoltre dalle femminelle (gemme pronte che si originano nei rami dell’anno), talvolta si ottengono dei grappoli di dimensioni ridotte e di qualità scadente.
E‘ una pianta molto longeva e questa caratteristica rende gli interventi di potatura molto importanti, in quanto un’errore grossolano porta ripercussioni a lungo termine.
Potatura a guyot
Il guyot è una forma di allevamento e potatura della vite tra le più diffuse, e consiste nell’effettuare tre tagli su ogni pianta, chiamati t. del passato, t. del presente e t. del futuro.

Fig. 1: 1) Taglio del passato; 2)Taglio del presente; 3) Taglio del futuro; a) vecchio capo a frutto; b) tralci che hanno fruttificato l’anno precedente.
Il taglio del passato si effettua sul vecchio capo a frutto che ha fruttificato l’anno precedente, asportandolo;
Il taglio del presente si pratica sul tralcio che dovrà fruttificare nell’annata in corso, raccorciandolo a circa 8-12 gemme o comunque di lunghezza tale da ricoprire lo spazio che esiste tar una pianata e l’altra sulla fila;
Il taglio del futuro consiste nel rigenerare lo sperone a 2 gemme che ci servirà per rimpiazzare il capo a frutto e lo sperone l’anno successivo.
Dopo aver effettuato i tagli per completare la potatura bisogna legare l’estremità del capo a frutto sul primo filo, facendo attenzione che la curva che il tralcio andrà a formare non sia troppo stretta, per evitare rallentamenti nel trasporto della linfa.

Fig. 2: Risultato finale della potatura a guyot.
Potatura a cordone speronato
Il cordone speronato prevede la presenza di un cordone fisso/permanente, lignificato legato sul primo filo, che non viene mai sostituito (permanente), su cui sono presenti ad ogni nodo uno sperone che porta 2 gemme. La lunghezza del cordone dipende dalla distanza a cui sono state inserite le piante sulla fila (non ci devono essere spazi vuoti sulla parete vegetativa), mentre gli speroni solitamente si trovano ad una distanza variabile che dipende dalla cultivar o vitigno, generalmente compresa tra 10 e 20 cm.
Poichè nel cordone speronato, a differenza del guyot, i tagli da praticare si trovano più o meno alla stessa altezza dal terreno, si può pre-potare meccanicamente, riducendo i tempi della potatura manuale.
Quando si pota una vite con questa forma di allevamento, bisogna fare attenzione a non provocare un’innalzamento dello sperone rispetto al cordone, per cui è importante rigenerare lo sperone con il tralcio che si è generato dalla gemma più bassa dello sperone.

Fig. 3: Eliminazione del tralcio che si è originato dalla gemma che nello sperone è più distante dal cordone.
Questo, allo scopo di non perdere cm nell’altezza della parete vegetativa.

Fig. 4: Risultato finale della potatura a cordone speronato.
Influenza dell’epoca di potatura
La potatura si effettua durante i mesi invernali, in particolare nel periodo che va da Dicembre a Marzo. Sicuramente, si mette in pratica dopo che le piante abbiano perso le foglie (filloptosi).
È importante praticarla nel momento corretto in modo da non riscontrare effetti negativi sulla pianta.
Se dovesse essere svolta troppo precocemente potremmo provocare un’anticipo del ciclo vegetativo annuale della pianta, con conseguenti esposizioni die giovani germogli a gelate primaverili tardive. Se invece, si svolgesse tardivamente, si ritarderebbe il suddetto ciclo, con eventuali possibili ritardi di maturazione delle’uva o mancato completamento della stessa.

Alunni della 5I Tecnico Agrario Giotto Ulivi
In ogni caso, per scegliere correttamente il periodo di potatura, bisogna tenere conto degli aspetti climatici e ambientali del territorio in cui è presente il vigneto.

Alunni della 5L Tecnico Agrario Giotto Ulivi e il Prof. Bornice
Vantaggi che si ottengono da una corretta potatura
1. vigneto regolare
2. ottimo equilibrio vegeto-produttivo
3. buona esposizione della vegetazione e delle uve
4. facilitazione dei successivi interventi con i mezzi meccanici
5. produzioni di elevata qualità
Studenti classi 5I e 5L indirizzo Agrario dell’Istituto d’Istruzione Superiore Giotto Ulivi
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