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La preside di Barberino si trasferisce, il saluto dei docenti
Non si può chiudere a lungo il cuore in un cassetto, rischia di rompersi l’uno e l’altro. Avremmo voluto ancora sentirlo battere forte, ma era importante fare una scelta di amore e così è stato.
Se oggi paragoniamo la nostra comunità educante ad un corpo vivo, così come veramente é, sappiamo bene che il cuore di questo corpo è la sua dirigente, la prof.ssa Alessandra Pascotto, che oggi salutiamo dopo tre anni e mezzo dall’inizio del suo mandato e ringraziamo per aver fatto ripartire tutta la nostra scuola verso una meta chiara negli obiettivi da raggiungere.
Ricordiamo molto bene alcune posizioni forti e più volte riaffermate:
-“Sto sempre dalla parte degli alunni perché a ciascuno sia garantito lo stesso diritto formativo”;
-“Sono la dirigente, ma attraverso i miei collaboratori e docenti condivido il compito a me assegnato senza la pretesa di decidere da sola”;
– “La mia porta è sempre aperta all’ascolto di tutti: famiglie, docenti, alunni, addetti segreteria, collaboratori scolastici, perché dall’ascolto possa arrivare a tutti una parola carica di attenzione e rispetto”.
Sono queste alcune affermazioni che hanno creato un clima di condivisione e crescita per tutto l’Istituto Comprensivo di Barberino di Mugello. Tali affermazioni si sono contestualizzate in un triennio particolarmente difficile. Il triennio trascorso infatti ha visto la nostra scuola con la sua dirigente affrontare sfide pazzesche: il terremoto che ha colpito il Mugello, dicembre 2019, e in particolare il paese di Barberino, con tutto quello che ha comportato la ricerca fattiva di collaborazione con gli enti preposti, per accogliere e rassicurare particolarmente alunni e famiglie; la pandemia mondiale, nazionale, Covid -Sars 19 che dal marzo 2020 è stata non solo emergenza sanitaria, ma anche emergenza educativa. Ogni giorno, compresi i festivi, abbiamo dovuto applicare normative che ci hanno visto reinventare protocolli di informazione alle famiglie, agli alunni, ai docenti. Quanti alunni e alunne della nostra scuola, durante la pandemia, hanno dovuto confrontarsi con un mondo virtuale in accelerazione, e conseguentemente quanta attenzione della nostra preside alle fragilità, all’inclusione di tutti, ricercando strategie d’intervento o semplicemente stando vicino alle situazioni che avevano bisogno di risposte immediate e di interventi educativi immediati.
Spesso la nostra preside dice pubblicamente che il Dirigente Scolastico oggi è purtroppo assorbito dalla burocrazia, che invade il proprio ufficio attraverso adempimenti di segreteria amministrativa e atti giuridico-legali, da piattaforme digitali, da progettualità a tutti i livelli che fanno diventare la scuola contenitore del “tutto”; quanto discernimento nel sostenere e indirizzare le famiglie per salvaguardare e mettere al primo posto la didattica formativa-educativa per gli alunni e alunne della nostra scuola. In tutto questo, come collaboratore del dirigente, passando il discorso in prima persona e interpretando anche sicuramente quanto in animo agli altri collaboratori del Dirigente, vorrei dire che spesso quanto la prof.ssa Alessandra Pascotto ha fatto è stato oltre il visibile, raggiungendo, nel nascondimento di molte azioni concrete, la volontà di esserci sempre, quando di giorno non è era possibile, tutto ciò si è trasferito nei pensieri di notti insonni, per arrivare al mattino con l’agenda riempita di nomi e cognomi, persone a cui dare risposte, che solo un dirigente può dare.
Posso dire questo perché so e ho visto asciugarsi lacrime e dopo tanti anni di servizio ho ancora una volta imparato qualcosa che mi permette di sperare in questo lavoro: se il tuo dirigente dedica tutto, ognuno di noi può ancora scegliere di mettere il cuore al centro delle proprie azioni e del proprio lavoro. Concludo tornando all’incipit di questo saluto, “il cuore in un cassetto”, un cassetto mai stato chiuso a chiave, ma aperto oltre che alla nostra scuola anche agli affetti più cari, quali la famiglia,i genitori, il marito le figlie di Alessandra.
Mi permetto di chiamarla per nome, ora che sottolineo che la famiglia della nostra Dirigente era ed è sempre stata perla preziosa nel “cassetto” condiviso con noi. Per questo, pur con grande rammarico, é giusto che oggi il cuore della nostra preside torni a battere forte nella propria “casa”, nella propria “terra d’origine”, certi che noi resteremo memoria sempre e dovunque, come fotografia indelebile sulla scrivania del nuovo ufficio che accoglierà la prof.ssa Alessandra Pascotto. Un abbraccio.
Il tuo speechwriter per la scuola Marco e tutta la tua Barbescuola
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 gennaio 2023
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