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La Tari dopo la Tasi. Cifre e commenti sulle imposte locali
Imposizioni sempre più pesanti per servizi che non migliorano
Nel mese di novembre riceveremo invece la richiesta di pagamento della seconda rata della TARI, la nuova tassa sui rifiuti: il primo acconto è stato pagato nell’estate e il saldo verrà pagato ai nei primi mesi del 2015.
In poco più di due mesi le nostre entrate, ormai sempre più esigue(e per molti pari a zero), dovranno far fronte a uscite davvero rilevanti.
Con queste tasse – ci dicono – stiamo pagando i servizi comunali: con la TASI paghiamo l’illuminazione pubblica, la sicurezza, l’anagrafe, la manutenzione delle strade ecc, con la TARI il servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti da parte di Publiambiente più i costi sostenuti dal comune che con il proprio personale si occupa di queste competenze.
La TASI, anche se è una tassa sui servizi, a Borgo colpisce solo ed esclusivamente i proprietari degli immobili (la legge prevede la possibilità di coinvolgere anche gli inquilini) mentre la TARI, per decisione dell’amministrazione, subisce una sostanziale modifica rispetto al 2013 gravando maggiormente sui metri quadri occupati piuttosto che sul numero delle persone presenti nel nucleo familiare.
Contravvenendo di fatto alla normativa. Infatti la TARI, istituita come la Tasi dalla legge di stabilità del 2014, dovrebbe rispettare il principio che detta: “chi inquina, paga”. Tale rispetto diventa ovviamente più semplice per quei comuni virtuosi che fanno da tempo la raccolta porta a porta e sono quindi nelle condizioni di addossare puntualmente i costi al singolo “produttore di rifiuti” sia esso impresa piuttosto che singolo cittadino.
Il 1 Agosto 2013 anche il sindaco Omoboni, in veste di consigliere comunale facente parte della maggioranza capeggiata da Bettarini, votò un ordine del giorno presentato dalla mia lista civica e dallo stesso PD, approvato all’unanimità, che criticava fortemente il governo per l’introduzione del tributo calcolato in base alla superficie dell’immobile occupato e non in base al rifiuto prodotto trasformando così anche la tassa sui rifiuti in una ulteriore patrimoniale. Oggi Omoboni aveva la possibilità di modificare tale stortura ed invece l’ha aggravata ulteriormente.
E certamente non aiuta ad arrivare alla tariffa puntuale il piano di gestione di Publiambiente che rinvia per l’ennesima volta la raccolta porta a porta (confermando l’impressione che la “prova” di Ronta fosse messa in campo solo per fini elettorali) e la realizzazione dell’indispensabile Centro di Raccolta di Rabatta, promesso ormai da un decennio.
Tra le anomalie più vistose vorrei sottolineare anche la incredibile decisione di aumentare di ben 60.000 il fondo di 250.000 euro approvato dal comune nel 2013 per far fronte ai mancati pagamenti degli utenti (che spesso sono legati a difficoltà economiche delle famiglie o a crisi aziendali). Tale fondo peserà per circa il 12% sulla bolletta di coloro che pagheranno la tassa. Una palese e pesante ingiustizia anche per la mancata spiegazione di come si è formata tale evasione e come sarà possibile fronteggiarla nel futuro. Il rischio è che sempre più famiglie e imprese con entrate ridotte all’osso decidano di non pagare la tassa.
Grazie anche alla diminuzione del contributo provinciale, le tariffe approvate vedono un aumento contenuto per le famiglie dopo il salasso del 2013: ricordo che fu il 17,6% in più rispetto a quanto pagato nel 2012. Mentre diminuisce la quota a carico dei ristoranti, pasticcerie, bar, fiorai ecc. che subirono nel 2013 uno spaventoso aumento del 35%, arrivando a superare il 100% per gli esercizi che nel 2012 avevano optato per gestione diretta dello smaltimento degli scarti di produzione. La diminuzione prevista nel 2014 va a pesare sulle altre categorie (associazioni, alberghi con ristoranti, uffici ecc.) che subiscono in media un aumento del 6%.
Ho comunque voluto fare un confronto tariffario tra Borgo e Vaglia – altro comune gestito da Publiambiente – perché ritengo che sia sempre più necessario che il Mugello costruisca politiche omogenee in questo delicato settore. Il confronto lascia a bocca aperta: a voi il giudizio.
1 persona che abita in 60 mq pagherà a Borgo San Lorenzo 125 euro e a Vaglia 88,20 euro
Un nucleo familiare di quattro persone in una abitazione di 80 mq. pagherà a Borgo 273,84 e a Vaglia 213,16 euro.
Un ristorante di 100 mq. a Borgo pagherà 3.178,24 euro e a Vaglia 1037,92 euro.
Una associazione con uno spazio a disposizione di 100 mq. a Borgo pagherà 254,80 euro e a Vaglia 172,64.
Piera Ballabio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – Ottobre 2014
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