Chiusura della Ledal Bag, le reazioni della politica e dei sindacati
DICOMANO – Preoccupazione anche da parte del mondo della politica per la chiusura della Ledal bag, la fabbrica di pelletteria dicomanese che, da un giorno all’altro, ha chiuso i battenti lasciando a casa trentaquattro dipendenti (articolo qui).
“Il gruppo Centrosinistra Uniti per Dicomano – ha commentato la capogruppo Chiara Minozzi – esprime preoccupazione e vicinanza ai dipendenti per la chiusura della ditta Ledal Bag che vedeva impiegate 34 persone , in maggioranza residenti nel comune ed in gran parte donne. Abbiamo presentato un’interrogazione affinché l’amministrazione segua gli sviluppi della vicenda, tenendo aggiornati i consiglieri, anche in merito alla ricerca di eventuali soluzioni che possano permettere la ripresa dell’attività. La chiusura di un ‘impresa con oltre 30 dipendenti, in un paese come Dicomano, comporta un ulteriore impoverimento di una popolazione già colpita dalle ripercussioni della pandemia e della crisi economica”.
“Solidarietà ai 34 lavoratori della Ledal bag e alle loro famiglie – ha continuato la consigliera regionale Elisa Tozzi del gruppo Toscana Domani – Le nostre comunità stanno pagando un prezzo enorme, troppo alto in termini di occupazione e costi sociali: prima la pandemia, ora questa devastante crisi energetica, una doppia ondata che rischia di travolgere interi settori economici e interi territori. Un’ondata che i tavoli regionali, da soli, non basteranno di certo ad arginare se economia e lavoro non torneranno al centro di un’agenda politica che miri a soluzioni efficaci e misure strutturali”.
“La Ledal Bag – concludono i rappresentati di Filctem Cgil Firenze e Cgil Mugello – e rappresenta una realtà importante per il territorio di Dicomano, una delle aree interne della Città metropolitana fiorentina. La sua chiusura apre una questione sociale che ci preoccupa, ci sono 34 famiglie da difendere e da tutelare in ogni modo”, dicono la Filctem Cgil Firenze e la Cgil Mugello”.