Liberazione di Barberino: una giornata della memoria per non dimenticare
“Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi [..]”. Con le parole di questa celebre poesia di Piero Calamandrei, impressa sul monumento ai caduti, si sono aperte le celebrazioni per la liberazione di Barberino. “Una giornata emozionante – dichiara il sindaco Giampiero Mongatti – il cui merito va soprattutto all’assessore Fulvio Giovannelli ed alla sezione Anpi di Barberino ai quali va tutta la mia gratitudine e quella dell’amministrazione. La manifestazione per la liberazione non avrebbe avuto la carica emotiva che si è percepita senza la presenza dei partigiani, testimonianza diretta di una realtà che non dobbiamo e non possiamo lasciare che venga dimenticata. Altra grande emozione è stata la presenza dei parenti dei patrioti che non ci sono più, la loro partecipazione, fisica ed emotiva, è segno che le loro gesta non sono andate perdute”. Una giornata, quindi, frutto di un grande lavoro di ricerca che ha portato sicuramente i suoi frutti. “Sono molto contento – racconta Fulvio Giovannelli assessore alla Cultura – sia per la partecipazione della comunità, sia per la partecipazione emotiva che si respirava. E’ importante far rivivere alcuni valori della resistenza e trasmetterli alle nuove generazioni”. Non la solita commemorazione, quindi, grazie alla ricerca ed all’impegno di Anpi che ha voluto far in modo che quest’evento non fosse solo una commemorazione ma una vera e propria giornata della memoria. “Siamo soddisfatti – dichiara Andrea Poggiali, presidente della sezione Barberinese Anpi – abbiamo fatto qualcosa di diverso e ne siamo molto fieri, perché per la prima volta siamo riusciti, insieme all’amministrazione comunale, a non fare una mera celebrazione al monumento, ma qualcosa di più profondo. Abbiamo deposto la corona sulle tombe dei partigiani, che sono ancora tumulate nel cimitero di Barberino, infine per la prima volta siamo andati a ricercare i parenti di tutti i partigiani. Spesso abbiamo consegnato medaglie ai sopravvissuti, ma è facile dimenticarsi di quelli morti in battaglia o che non ci sono più. Abbiamo pensato perciò di ricercarli tutti e, a fronte di 40 partigiani iscritti nell’elenco del Comitato partigiani di Barberino, siamo riusciti a rintracciarne 35. Ieri sera abbiamo fatto una commemorazione con i familiari dei partigiani, ricevendo consenso ed emozioni. C’era il bisogno di ricostruire una memoria stabile perché sono le nostre radici e sta a noi curarle e per questo vorremmo continuare questo lavoro, ricordando anche il mugellano Bruno Baldini morto nelle brigate internazionali in Spagna, perché anche se in un paese straniero ha combattuto per gli stessi diritti di cui oggi godiamo”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 settembre 2016