Licenziamenti alla Rosss: “Erano già concordati col sindacato”, replica Simone Bettini
SCARPERIA E SAN PIERO – “I licenziamenti erano previsti negli accordi, firmati a suo tempo dal sindacato, dove si parlava di dieci esuberi strutturali. E su questo siamo pronti a un confronto pubblico, davanti ai lavoratori e anche alla stampa”: Simone Bettini, amministratore delegato della Rosss non arretra e sfida dunque il sindacato a un confronto, davanti al centinaio di dipendenti della sua azienda.
Motivo del contendere sono i sei licenziamenti decisi di recente, che hanno visto molto critica la Fiom-Cgil. Il suo segretario provinciale Daniele Calosi ha scritto parole molto dure: “Se ciò fosse confermato ci troveremo davanti ad un fatto grave che dimostra come in questo Paese si licenzi facilmente e alla leggera, come fare una passeggiata. A nome della Fiom avverto sin d’ora la direzione aziendale che se licenzia senza avere un confronto con noi, consiglieremo a quei lavoratori di andare ogni giorno con le proprie famiglie a mangiare a casa dell’ex datore di lavoro 3 volte al giorno per 7 giorni la settimana ogni mese, fino a quando lo stesso non avrà trovato loro un altro lavoro. Sarà mia cura accompagnarli personalmente”.
Sembra peraltro che tra Calosi e Bettini non corra buon sangue, fin dai tempi in cui Bettini era presidente di Confindustria Firenze. E comunque l’imprenditore mugellano risponde deciso: “Non so cosa racconti il sindacato ai lavoratori. Quel che è certo è che questi licenziamenti erano e sono all’interno di un percorso documentato e scritto. La crisi dei mercati, iniziata nel 2008 ha costretto anche noi ad utilizzare gli ammortizzatori sociali. E negli accordi firmati in Provincia insieme ai sindacati, erano previsti anche i licenziamenti. Siamo i primi ad essere dispiaciuti di dover rinunciare ad alcuni dei nostri lavoratori. Ma dobbiamo guardare la tenuta del sistema della nostra impresa. Meglio una piccola ferita adesso che una grande ferita in futuro.” Bettini continua: “Quel che è accaduto, il testo degli accordi, noi lo abbiamo affisso alla bacheca dei lavoratori. Pare che ieri mattina in assemblea il sindacato abbia dato versioni diverse, tanto che qualche lavoratore dice che non ci sta capendo più niente. Per questo la proprietà, a condizione che siano i lavoratori a richiederlo, è pronta e a disposizione per un confronto pubblico, per consentire a tutti di capire la situazione. E lo ribadisco: la famiglia Bettini ha sempre rispettato gli impegni presi e gli accordi sottoscritti.”
L’amministratore della Rosss chiarisce anche la situazione odierna dell’azienda, che ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi in calo a 10,639 milioni (12,372 milioni al 30/06/2015), ma con un significativo incremento, superiore alla media dei primi mesi dell’anno, degli ordinativi. E venti milioni di euro di fatturato.
“Ci sono voci di crisi o volontà di cessione dell’azienda? Niente di tutto questo –dice Bettini-. Sono voci assolutamente infondate che smentisco categoricamente. Non abbiamo ceduto l’attività anche quando giunse una richiesta di grande rilievo, figuriamo se lo facciamo ora. Siamo un’azienda presente su tanti mercati internazionali, che fa nuovi prodotti e che sta conquistando nuove quote di mercato. In questi anni di crisi, certo non facili, abbiamo fatto investimenti per cercare risposte e nuovi spazi che compensassero quei mercati che stavano chiudendosi, come l’Ucraina, la Russia, i Paesi arabi. La Rosss è un’azienda sana, che ha retto anche le perdite degli ultimi anni, riportate nei bilanci, peraltro pubblici e che chiunque può consultare”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 agosto 2016