Little Wonder, piccola meraviglia alla prima del Giotto Jazz
VICCHIO – Il piccolo comune mugellano da giovedì 17 diventa la capitale del Jazz toscano, con quattro giorni di musica e di iniziative. Alle 19.00 presso “O’ per Bacco” l’incontro con gli artisti Petra Magoni e Ferruccio Spinetti che avrebbero aperto poche ore dopo il festival, con l’iniziativa “G.J.W. Giotto Jazz & Wine, i sapori buoni del Mugello” in collaborazione con l’azienda agricola La Matteraia. Dopo la fortunata edizione dell’anno scorso, il Giotto Jazz (articolo qui) non è più “solo” una rassegna di concerti ma diventano il filo conduttore per il ricco programma di eventi legati a musica ed enogastronomia, tra workshop, aperitivi musicali, la mostra fotografica “Musica per gli Occhi” a cura del Photo Club Mugello, laboratori per bambini. Quest’anno ci sarà la possibilità di visitare gratuitamente per tutto il mese di marzo i due musei del paese (Casa di Giotto e Museo Beato Angelico) mostrando il biglietto di ingresso ad uno dei concerti del festival.
Alle 21,30 Magoni e Spinetti, in teatro, hanno quindi inaugurato la prima serata. Il duo “Musica Nuda”, progetto per voce e contrabbasso, è il risultato di un incontro tra talenti eccezionali, artisti dalla solida preparazione musicale con la capacità di elaborare un repertorio che spazia dai Beatles ai Police, da Monteverdi a Gigliola Cinquetti. A distanza di due anni dal precedente, il nuovo album “Little Wonder” nasce come risposta naturale al desiderio di riappropriarsi di quella dimensione intima che è l’essenza del loro duo. “Non è la presunzione che ci ha fatto scegliere questo titolo – dichiarano Petra e Ferruccio – bensì la riscoperta della nostra unicità con lo stesso l’entusiasmo che come all’inizio del nostro percorso artistico contraddistingue quello che facciamo; Little Wonder è soprattutto un regalo che abbiamo fatto a noi stessi”. Della performance, in particolar modo, ci sono stati due brani che ha lasciato intense emozioni: “Guarda che luna, guarda che mare” di Fred Buscaglione e una sensuale “Le vie en rose” di Édith Piaf.
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© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 marzo 2016