Nessuno fa pronostici. Anche se tutti sanno che il candidato della maggioranza uscente è l’Omo, pardon l’uomo da battere. E non a caso i suoi avversari lo prendono di mira.
Franco Frandi non è tenero: “noi siamo una lista civica a tutti gli effetti, non abbiamo nessun partito alle spalle. Borgo Migliore di Omoboni si presentano come la novità e il cambiamento, ma rimane la lista promossa dal PSI, è un po’ la maschera dei socialisti, sappiamo tutti che dietro ci sono gli Squilloni e i Boni, e poi sono entrati a farne parte quelli che non erano riusciti ad essere eletti, fuoriusciti dal Pd e qualche cacciatore di poltrone: mi sembra uno schieramento ibrido. E comunque Omoboni sarà fortemente condizionato dal PD: non crederà mica che gli lascin fare?”
A chi lo indica come la “continuità” con la vecchia amministrazione, o lo definisce un capostazione che alza sempre la mano, Omoboni risponde così: “Nella mia candidatura ci sono elementi di continuità e altrettanto forti elementi di discontinuità: credo sia anche questo che il popolo del centrosinistra abbia premiato col voto del 9 marzo alle Primarie di coalizione. Chi, con scarso senso del rispetto (ma pazienza) mi definisce un capostazione non ha presente forse quanti sono i treni che transitano durante 5 anni in una “stazione” come l’Amministrazione comunale, e dal binario del Consiglio comunale. Magari mi si additano scelte che dal consiglio comunale non sono passate. Io in questi 5 anni ho cercato di fare il mio dovere di consigliere del centrosinistra. Lavorando in modo corretto per Borgo San Lorenzo, sui temi che mi stavano più a cuore (dalle frazioni alla Faentina, alla trasparenza, alla razionalizzazione delle risorse). Per favore, confrontiamoci sui programmi e alla fine, se chiamati a governare Borgo, saranno gli elettori a valutarci”.
“Troppo comodo –replica Luca Margheri-. Omoboni è il candidato sindaco della coalizione che ha amministrato Borgo da decenni. E in politica chi ha amministrato deve essere giudicato per quello che ha fatto e proposto, non per le belle promesse che ora tira fuori un mese prima delle elezioni. Non solo: Paolo Omoboni è già da dieci anni consigliere comunale di maggioranza e ha condiviso e approvato tutte le scelte della giunta Bettarini, e quindi ne è corresponsabile. C’è poi un fatto che mi ha colpito: nella sua lista, Borgo Migliore, troviamo anche l’assessore socialista uscente al bilancio Francini. Un segno evidente di continuità. Se candidi chi ha deciso la stangata sulla Tares, e tutte le politiche di spesa di questi anni, significa che condividi quello che hanno fatto in passato”.
Omoboni comunque ribadisce che Borgo Migliore non è una lista civica: “E’ una lista politica: si sono definiti così. Le liste civiche (e non mi riferisco a nessuna in particolare) spesso si sono dimostrate incapaci di avere una visione politica di insieme, diventando talvolta voci di mera protesta, talvolta addirittura assomigliando a semplici “comitati” e, per quanto efficaci, hanno avuto raggi di azione e di veduta limitati. La Lista Borgo Migliore è una lista di centrosinistra, con una collocazione politica precisa”.
Alle liste civiche attuali, quella di Frandi e quella di Margheri, c’è chi rimprovera di non essere andate unite. Loro si giustificano così: “Gli incontri ci sono stati -dice Frandi- ma c’era una situazione tale che di fatto vari soggetti volevano andare da soli: Rifondazione, i Cinque stelle, Forza Italia che vuol sempre avere il suo simbolo e il nome di Berlusconi. Forse si sarebbe potuto fare qualcosa con Margheri, avevano proposto anche le primarie che a parer mio potevano sembrare uno scimmiottamento del centrosinistra, e poi le primarie devono essere preparate con regole ben stabilite e non improvvisate. Si fosse partiti prima con Margheri, Per Borgo e Libero Mugello si sarebbe potuto fare qualcosa. Poi noi eravamo già usciti, e della nostra lista si parlava da tempo”.
Più rammaricato appare Luca Margheri: “Ci abbiamo provato sino alla fine, parlando con tutti. Purtroppo non siamo riusciti a quagliare. A mio giudizio una sorta di primarie, per scegliere il candidato più idoneo a rappresentare il cambiamento, sarebbe stata una buona cosa. Peccato. Vorrà dire che le primarie le farà il primo turno delle elezioni. Se uno di noi due andrà al ballottaggio, potremo trovare convergenze ampie, e sfidare il candidato della maggioranza. Io penso che a Borgo ci sia un forte desiderio di cambiamento, e si cominci a capire che se governano sempre i soliti, se non si rompono legami e clientele, il nostro paese sarà condannato alla mediocrità. Se invece entrasse in gioco una squadra di persone nuove, con mentalità diverse, con un approccio nuovo, si libererebbero energie positive e si aprirebbero nuove prospettive. Spero che questo possa accadere”.