Marcia di Barbiana, Ballabio critica: “Spettacolarizzazione della politica”
VICCHIO – La Marcia di Barbiana ha visto quest’anno la presenza non solo degli amministratori locali, ma anche ospiti istituzionali come il sindaco di Verona Tommasi. E la parata di fasce tricolori ha fatto storcere il naso a Piera Ballabio, che ha sottolineato come la salita a Barbiana sia passata con il tempo da essere ” momento di riflessione sugli insegnamenti del priore a spettacolarizzazione politica dell’evento”.
Durante la mia frequentazione all’Università di Milano ho conosciuto tramite “Lettera a una professoressa” Don Milani. Un testo che ha incentivato la mia volontà di battermi per una scuola pubblica capace di garantire anche alle fasce meno abbienti il diritto allo studio.
Ho collocato geograficamente la scuola di Barbiana solo dopo essermi trasferita nel Mugello. Quella canonica ha rappresentato per me negli anni il luogo dove gli ultimi possono diventare i primi come è successo agli scolari di Don Milani.
Da anni viene organizzata una marcia che sale fino a Barbiana che è divenuta purtroppo una passerella per politici che spesso non si accorgono quotidianamente di amministrare una situazione in cui gli ultimi sono sempre più ultimi (si prevedono 9 milioni di individui in povertà assoluta), in cui non solo la scuola ma anche la sanità pubblica – due capisaldi fondamentali della nostra democrazia – stanno sempre più degradando. E quella foto pubblicata e consapevolmente scelta da vari mass media con una sfilata di amministratori con la fascia tricolore sposta completamente il senso della salita a Barbiana: da momento di riflessione sugli insegnamenti del priore a spettacolarizzazione politica dell’evento. Dimenticando tra l’altro l’aspirazione del priore ad un mondo senza conflitti “… le armi che voi approvate sono orribili macchine per uccidere, mutilare, distruggere, far orfani e vedove.” e la sua battaglia per l’obiezione di coscienza.
(Fonte: Piera Ballabio)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 settembre 2022