Migranti, Passiatore attacca l’On. Mazzetti: “Scarsa conoscenza della materia”
MUGELLO – “Le parole dell’Onorevole Mazzetti tradiscono malafede o nella migliore delle ipotesi una scarsa conoscenza della materia che riguarda l’immigrazione e delle normative”. Inzia così il duro attacco del presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello e Sindaco di Dicomano Stefano Passiatore, che ha deciso di rispondere all’Onorevole Erica Mazzetti. La deputata, eletta lo scorso anno nel collegio uninominale “Toscana 06” che vede al suo interno anche il Mugello, nei giorni scorsi aveva criticato i Sindaci toscani, rei secondo l’Onorevole di non volere i migranti nei propri comuni, anche a causa delle elezioni amministrative che si terranno tra pochi mesi (articolo qui).
Ma Passiatore non ci sta ed attacca l’esponente di Forza Italia: “L’Onorevole Mazzetti accusa i sindaci di centrosinistra di non volere i migranti per motivi elettorali. È singolare: fino a pochi mesi fa eravamo quelli che per motivi elettorali aprivamo i porti ed accoglievamo chiunque. È evidente ci sia un grosso stato confusionale nel centrodestra in questo momento sul tema dell’immigrazione. Ma vorrei che da queste querelle elettorali si tenessero fuori i sindaci. Forse solo per competenza. L’Onorevole Mazzetti fa riferimento ad alcuni comuni che non hanno ancora nel proprio territorio CAS attivati. Vorrei spiegare all’Onorevole Mazzetti i CAS che lei cita, cioè i Centri d’Accoglienza Straordinaria, sono gestiti, aperti e regolamentati dal Ministero degli Interni, non dai Comuni. Dalle Prefetture, non dai Sindaci. E se quindi non ci sono CAS in determinati comuni è perché la Prefettura non gli ha attivati, perché non ha trovato offerta su quei comuni per poter attivare dei CAS”.
“Fa bene l’Onorevole Mazzetti ad informarsi – continua Passiatore -, ma bisogna che citofoni a Piantedosi per sapere come funziona, non ai Sindaci. I Sindaci hanno dato massima disponibilità con i governi precedenti e con quello attuale nel dare una mano nella gestione dell’immigrazione, anche se si continua a chiamare ‘emergenza’ un fenomeno che di emergenziale non ha più niente e che ci accompagnerà ancora per anni. Però bisogna essere chiari: si è fatto una campagna violenta contro i gestori, società e cooperative che gestivano i centri d’accoglienza tando da ridurre quasi del 45% il riconoscimento economico che viene dato per migrante. Ecco, se oggi la Prefettura, a fronte di bandi, non trova nessuno disponibile, non si lamenti, o quantomeno si lamenti con chi ha deciso di ridurre in maniera ideologica quel contributo perché si diceva fosse eccessivo. La Prefettura, a fronte di bandi, non trova nessuno perché i gestori non rientrano con i costi e rientra solo chi può gestire grandi, grandissime strutture, mandando così in fumo il modello toscano, che era quello dell’accogliena diffusa, di piccoli centri in tanti comuni che potessero integrarsi ed unirsi nel territorio. Oggi apri centri per almeno 40, 50,60 persone o più altrimenti non rientri con i costi ed i servizi che eroghi sono servizi minimali, e non si parla minimamente di integrazione. Ma ripeto, tutti questi centri non sono gestiti dai comuni, sono gestiti dalla Prefettura.
I Comuni gestiscono dei centri, che sono i cosiddetti SAI, centri che ormai da anni portiamo avanti nei nostri comuni senza nessuna frizione sociale, con una integrazione massima, ma che oggi sono mezzi vuoti perché di nuovo il Governo ha deciso di depotenziare quel sistema d’accoglienza e ridurre la platea di quelli che potessero farne richiesta”.
“Siamo quindi in questa situazione paradossale – prosegue Passiatore -: la Prefettura si lamenta di non trovare posti per inserire i migranti, ma il Ministero sceglie di non inviarli in quei centri che già ci sono e che forniscono inserimenti veri come l’inserimento lavorativo o abitativo. Questa è la condizione. Allora se l’Onorevole Mazzetti ha davvero voglia di dare una mano chiami il suo Ministero degli Interni e si faccia spiegare bene quali sono le dinamiche, e convinca il Ministero a modificare il capitolato per i bandi perché sia più aderenti ai costi reali che sostengono le strutture in modo da poter realmente riattivare un percorso di accoglienza. Ma, davvero, non le venga in mente di tirare in ballo i Sindaci in una situazione nella quale i Sindaci sono assolutamente estranei e sono gli ultimi a sapere quello che viene deciso dalla Prefettura. La Prefettura non chiede ai Sindaci – conclude Passiatore – di aprire un CAF, la Prefettura lo apre e basta perché deve gestire un’emergenza”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 agosto 2023
… a z z … il passiatore esperto anche di migranti!