Misericordia, 174 anni di servizio a favore della comunità borghigiana
BORGO SAN LORENZO – La Misericordia di Borgo San Lorenzo oggi, 19 marzo celebra i 174 anni dalla fondazione. Per celebrare questo evento il nuovo Provveditore, Piero Margheri, ha indirizzato una bella lettera ai borghigiani. Per ricordare il forte legame della Misericordia con il paese, ma anche i servizi che oggi la confraternita offre in campo sanitario e sociale.
Cari concittadini,
giustamente si festeggiano gli anziani, soprattutto quei centenari prestigiosi per esperienza e ammirevoli per affetti suscitati; ne osserviamo con tenerezza le foto che li presentano circondati da coloro che gli vogliono bene. Similmente ogni anno ci piace solennizzare il compleanno della nostra Confraternita, che penso abbia speso bene i suoi 174 anni di vita, da compiere il 19 marzo, vissuti a servizio dei concittadini, passando per guerre, pestilenze, terremoti, e tutte le circostanze dolorose che hanno segnato la memoria del paese.
In questi mesi afflitti dalla pandemia spesso, alla tv, sui giornali, vediamo le lodevoli iniziative di tante associazioni che in questa situazione si attivano per soccorrere i tanti che si trovano nel bisogno. Raramente invece si sente parlare della Misericordia, delle Misericordie (sono centinaia in Italia, con centinaia di migliaia di soci): la verità è che a noi non piace la ribalta, preferiamo operare senza clamore, nell’anonimato simboleggiato dal copricapo nero che celava il volto dei volontari, decenni e secoli or sono.
Ma nel momento dell’emergenza non siamo restati inattivi: qui a Borgo abbiamo effettuato, in collaborazione con l’asl, molte migliaia di tamponi; abbiamo dato assistenza ai malati accompagnandoli nelle specifiche strutture, si sono assistite materialmente le famiglie cadute in difficoltà economica; si è curata la distribuzione di mascherine, spese alimentari, presidi farmaceutici a coloro che non potevano spostarsi da casa. E mai abbiamo sospeso, nemmeno per un momento, i servizi di emergenza, sanitari, sociali, assistenziali, funebri, che tradizionalmente caratterizzano il nostro servizio alla cittadinanza. E crediamo di aver svolto tutto ciò con criterio e professionalità, secondo rigidi protocolli: nessun dipendente o volontario ha contratto l’infezione durante il servizio.
Non racconto questo per vanteria, non abbiamo fatto nulla se non seguire la nostra vocazione caritatevole. E, ribadisco, non ci interessa la visibilità sui media e social. Rivolgo queste mie considerazioni ai cittadini perché capisco che le difficoltà non sono finite: continua l’onda lunga del contagio e comunque, se e quando i vaccini l’avranno battuto, rimarranno le macerie sociali. Quanti non avranno i mezzi per un’esistenza decorosa, quanti non potranno garantirsi le spese per cure mediche? Quali nuovi bisogni, e inedite povertà emergeranno? Confido che la generosità dei concittadini ci dia i mezzi per fare di più, anche se come associazione usciamo stremati dalla crisi. Ma faccio appello perché altri si uniscano ai nostri volontari nell’impegno quotidiano. Spinti da fede operosa e civico spirito di solidarietà potremmo meglio andare incontro ai molti che giorno giorno – posso testimoniarlo – si rivolgono a noi perché sfiduciati e senza speranza. Vorrei potessimo sempre rispondere che li aiuteremo.
Vi aspetto, ognuno sarà atteso e benvenuto.
Il Provveditore Piero Margheri
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 marzo 2021