Misericordia borghigiana, il Provveditore Banchi fa un bilancio delle attività
BORGO SAN LORENZO – Da poco sono terminati i festeggiamenti per San Sebastiano, alla sezione di Luco di Mugello si è doppiamente festeggiato, perché erano i trenta anni dalla fondazione, e ora con il Provveditore Banchi è tempo di fare un piccolo bilancio dell’annata appena trascorsa.
“E’ un bilancio senz’altro positivo indipendentemente dalle tante linee di credito aperte, derivanti dagli investimenti fatti per l’ambulatorio, che da un punto di vista tecnologico -abbiamo macchine di altissimo livello- non ha eguali in tutto il territorio. E se penso che nel 2019 oltre 22 mila persone sono passate da quella porta, significa che il bisogno è tanto, e gli ambulatori della nostra Fondazione, talvolta sottoprezzo riescono a fare servizi di grande qualità”.
Banchi si ferma, ma riprende subito: “Una cosa importantissima di quest’anno è stata la reazione dopo il terremoto: con le diverse associazioni di volontariato, a cominciare dalla confraternita di Barberino c’è stata una comunione di intenti bellissima, e il bisogno ha reso tangibile questo modo di aiuto reciproco, di carità operosa. In queste settimane di emergenza davvero le Misericordie si sono fatte valere.”
“La Misericordia -dice il Provveditore- al di là delle difficoltà fa tante cose, tante cose funzionano e fanno del bene: dal 118 ai trasporti funebri, dal banco alimentare al Punto famiglia, dai Fratres alla protezione civile. E lo stesso si può dire per i progetti specifici, a cominciare da quello sull’Alzheimer, per finire con l’installazione di dieci defibrillatori in tutte le frazioni del comune di Borgo San Lorenzo, creando così una vasta area cardioprotetta, pronta alle necessità di soccorso. E che dire dei nostri dipendenti, che spesso fanno anche i volontari e si danno tantissimo da fare? Anche per i mezzi ci muoviamo: abbiamo preso altre due auto, gli investimenti ci sono ed anche i debiti, ma nostro Signore è più contento a vedere una Misericordia con le tasche vuote che una Misericordia ferma e addormentata”.
Ma davvero tutto va bene? “Le difficoltà ci sono, eccome, a cominciare dal dover gestire come una azienda quando nessuno di noi è preparato. Il dover sostenere i rapporti con i dipendenti, i rapporti sindacali, gli aspetti economici e di bilancio, tenere un bilancio equilibrato, è qualcosa di veramente complesso. Ci sono i problemi ai tetti e sono centinaia di migliaia di euro che ti vanno via; abbiamo 21 dipendenti, complessivamente, e sono 21 stipendi che si pagano ogni fine mese. Tutto questo non è facile , ma la Provvidenza non ci fa mai mancare il necessario e quindi andiamo avanti.”
Verso il futuro dunque. E presto ci saranno le elezioni del nuovo provveditore e del nuovo Magistrato: “Io sono al termine del terzo mandato, a novembre ci saranno le nuove elezioni, e sono certo che la Misericordia, presente io o no, troverà le persone giuste: da 173 anni va avanti, e da 173 anni ci sono state le persone che l’hanno condotta. L’importante è non dimenticare che la Misericordia è un dono alla popolazione e la gente deve sentire questo valore aggiunto che essa può ancora dare in tanti ambiti”.