
MUGELLO – Dopo le forti piogge che hanno causato allagamenti ed esondazioni nel Mugello, Rifondazione Comunista Mugello richiama l’attenzione sull’urgenza di investire in prevenzione, infrastrutture resilienti e tutela ambientale per proteggere il territorio e le comunità locali.
Nella giornata di venerdì sono caduti sul Mugello mediamente 100 ml di pioggia, con picchi anche ben più elevati a Vaglia e Borgo San Lorenzo. Il territorio è stato colpito in profondità dallo straripamento di fossi e allagamenti, nel pomeriggio si è aggiunta l’esondazione della Sieve in diversi punti e con l’andare delle ore si fa sempre più evidente che il problema più grave è, e saranno, le frane.
Mentre già ci stiamo organizzando per dare una mano dove necessario, da Borgo a San Piero, una riflessione politica è necessaria.
Il nostro territorio, come la maggior parte del territorio italiano, è fragile dal punto di vista idrogeologico. Prendersene cura è mettere insieme delle azioni che è necessario fare e delle azioni che è categorico non fare: è necessario intervenire in opere di prevenzione del rischio idraulico, in manutenzioni ordinarie e straordinarie della viabilità, in monitoraggi costanti, investire nelle strutture di protezione civile ed in educazione alla sicurezza. È categorico non impermeabilizzare più un solo metro quadro di terreno, non disperdere risorse in grandi opere inutili, non danneggiare il nostro patrimonio forestale, non far prevalere il profitto dei pochi sul benessere dei molti.
Non vogliamo però, qui, limitarci a delle parole astratte.
C’è necessità di assumere nel personale addetto alla tutela del territorio, come operai dei cantieri comunali, e della Città Metropolitana per la viabilità provinciale, personale di protezione civile a tutti i livelli, operatori di Arpat e della vigilanza ambientale. C’è necessità di investire in infrastrutture sicure e resilienti, in attrezzature di proprietà pubblica per agire prontamente dove necessario, senza dover fare una gara d’appalto o un affidamento diretto anche per il più semplice degli interventi.
Si deve interrompere la privatizzazione delle aziende dei servizi pubblici e, quella mascherata, dove il pubblico gestisce soltanto l’appalto per servizi erogati da aziende private. Si deve applicare e non smantellare la legge regionale per il governo del territorio, operando scelte a livello di comuni per dei piani di programmazione urbanistica a consumo di suolo zero e cestinando interventi impattanti e irrealistici come quello di Cafaggiolo.
È necessaria una politica sulle energie rinnovabili con impianti che non impattino eccessivamente sul territorio e siano orientati alla maggior produzione nel luogo di consumo, come gli impianti fotovoltaici sui tetti dei capannoni industriali, tenendo conto della vocazione del territorio e dell’autodeterminazione delle comunità, uscendo così dalle sole logiche del profitto. Per questo è necessario impegnarsi per modificare la bozza di legge regionale in corso di approvazione sulle aree idonee, affinché si tutelino crinali e zone non antropizzate e ricche di biodiversità, favorendo il risparmio di energia (anche con il trasporto si disperde), nella direzione delle comunità energetiche locali.
Va ricordato che ogni euro speso in prevenzione equivale a molti soldi e disagi risparmiati per gestire le situazioni di emergenza.
Le risorse per fare tutto questo ci sono: è necessario smetterla di inseguire l’idea di avere “meno tasse” sostituendola con quella di avere più servizi e una tassazione più equa, progressiva, come prevede la nostra Costituzione, anche tassando gli extraprofitti di chi si arricchisce sempre di più anche a scapito della tutela del lavoro e dei lavoratori.
Infine, va respinta l’idea di gettare miliardi di euro nei progetti di riarmo, Rifondazione Comunista a tutti i livelli condanna la scelta di un’Unione Europea sempre più irriformabile, che getta in pasto agli Stati Uniti ed alle industrie degli armamenti 800.000.000.000 di euro. Basterebbe una piccola parte di questa folle cifra per un ambizioso piano contro il dissesto idrogeologico.
Ecco perché, indossando gli stivali, continueremo sempre e dire “al lavoro ed alla lotta”.
Rifondazione Comunista, Circolo Mugello Ovest
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 marzo 2025