Niente più latte dall’Azienda Conti: la più grande stalla mugellana cessa la produzione
SCARPERIA E SAN PIERO – Tre milioni di litri di latte di alta qualità in meno. Questo il contributo, molto rilevante (10 tonnellate al giorno), che la stalla dell’azienda Co-Mi di San Piero a Sieve fornisce al Mukky Mugello. Ma a breve questo latte non lo berremo più, perché la proprietà deciso di cambiare rotta e di interrompere l’attività di produzione del latte che durava da qualche decina di anni.
E’ una brutta notizia per il settore lattiero mugellano e per l’intero comparto agricolo. L’azienda della famiglia Conti (che ha iniziato la propria attività nel 1982 con Marcello Conti e che si estende su una superficie totale di 328 ettari nella zona di Cardetole tra Borgo e San Piero, con 6-700 bovini di razza frisona), è considerata infatti un fiore all’occhiello della zootecnia dell’intera area fiorentina, e rappresenta la più grande e qualificata stalla mugellana.
Non chiuderà però, cambierà utilizzo: niente più mungiture e latte destinato alla Centrale di Firenze, ma attività riproduttiva e di selezione genetica. Non si produrrà più latte bensì manze e vitelli di alto livello genealogico, da vendere alle aziende in tutta Italia e all’estero. Sul piano occupazionale, rispetto all’attuale decina di addetti, se ne andranno in due o tre.
Giovanni Conti spiega la scelta, sofferta: “Ci sono diversi fattori: intanto la nostra azienda non ha avuto un ricambio generazionale, e abbiamo ritenuto opportuno scegliere adesso, in maniera pensata, piuttosto che doverlo fare tra qualche anno. Anche perché purtroppo non si vede la luce in fondo al tunnel. Questo è il secondo elemento: il prezzo del latte in continuo calo ed i costi produttivi in costante aumento. Siamo nel 2018 e otteniamo un prezzo inferiore a quello di 22 anni fa: nel 1996 si prendevano 800 lire, oggi prendiamo 37 centesimi, con costi di produzione che sono almeno triplicati e necessità di investimenti costanti. Come facciamo ad andare avanti? Non possiamo continuare a produrre in perdita, e sono anni e anni che aspettiamo prospettive migliori. Ma purtroppo questo stato di difficoltà riguarda tutta la produzione agricola italiana, al nord come al sud. Chi rimane a fare il latte è gente che lo fa col cuore, non lo fa per il guadagno, che, senza questa prospettiva, non va bene in un’impresa. E chi è al di fuori non si rende conto che gli agricoltori stanno facendo un lavoro che non è assolutamente remunerato”.
La scelta dell’azienda Conti rischia, a margine, di mettere in difficoltà anche la manifestazione “Stalle Aperte” della Mukki, prevista il prossimo 13 maggio: da Conti, a San Piero a Sieve, andavano in tanti, soprattutto dalla città: ogni anno infatti riceveva almeno un migliaio di visite, con i bambini affascinati dalle prove di mungitura. Un’attività che tra breve, nella stalla più grande del Mugello, non avverrà più.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 aprile 2018