Parte stasera il Canta’Maggio. I membri del comitato si raccontano
BARBERINO DI MUGELLO – Sono le 23 del mercoledì sera prima del Canta’Maggio, e ho fissato un incontro con i ragazzi del Comitato per fare loro un’intervista presso il Centro Civico in via Vespucci.
Arrivano spaiati e un po’ trafelati, visibilmente stanchi, ma sorridenti. Li guardo ancora meglio e tutto quello che riesco a pensare è che sono incredibilmente belli perché parlando con loro si percepisce l’emozione, la trepidazione, l’ansia che li sta accompagnando in questi ultimi giorni. Quando rispondono alle domande, sorridono spontaneamente, perché parlano di qualcosa che sentono profondamente loro, ma che in fondo è di tutto il paese, di tutto Barberino. Emanano quel tipo di luce che illumina anche gli altri.
Ho di fronte a me Tommaso Giuntini, presidente del Comitato, Gianfranco Fattori vice presidente della ProLoco e del Comitato e Carolina Poli, consigliere.
Partiamo dalla vostra esperienza prima di entrare a far parte del Comitato. Come vi siete avvicinati al Canta’Maggio? Carolina: Inizialmente il Canta’Maggio non lo seguivo. Mi ha coinvolto una mia amica, Veronica, per dare una mano allo stand e in cucina. Ho iniziato ad appassionarmi, quindi ho partecipato al gioco del Tiro alla Fune Femminile, e mi sono sentita sempre più “dentro” la festa, sia perché ho cominciato a fare gruppo con le altre tiratrici, sia perché ho avuto modo di conoscere persone che non avrei incontrato al di fuori della sfera del Canta’Maggio. Si è creato un rapporto col mio Rione, Centro Storico, che definirei quasi quello che c’è in una grande famiglia, in cui si rapportano tra di loro diverse generazioni; dal bambino di 5 anni alla persona di 60. L’anno scorso ho deciso di impegnarmi ancora di più, e di accompagnare il precedente Capo Rione durante l’organizzazione della festa… ed eccomi qua!
Tommaso: Avrò avuto 12, forse 13 anni quando, per andare a vedere le partite di calcio del “Torneo dei Rioni”, mi sono avvicinato al Maggio. Nel 2012 sono stato chiamato a fare la “Corsa delle Botti in Piana” e da lì, mi sono sempre più sentito coinvolto, tanto che mi sono reso utile anche all’interno del Rione Giudea, affezionandomi sempre di più alla festa e alle persone che con me vi partecipavano. Da lì, ho deciso di anche di accettare il ruolo di Capo Rione quando mi è stato chiesto di farlo.
Gianfranco: Io, invece, anche per ovvie ragioni di età ho vissuto anche quello vecchio di Canta’Maggio. Nella mia mente è rimasta fervida l’immagine di noi tutti bambini che partecipavamo alla festa, con i vestiti storici-tradizionali che le nostre mamme cucivano. Le immagini del corteo con tantissime persone, fra cui specialmente bambini, con abiti simili a quelli dei contadini, dei carri allestiti dai Rioni, che mi sono rimaste impresse nella mente. Mi sono trovato coinvolto nelle nuove edizioni del Maggio, inizialmente proprio per motivi di necessità del Rione Giudea, che necessitava di un Capo Rione. Mi sono sempre più appassionato e mi sono impegnato perché tornasse sempre di più forte la valenza storica della manifestazione, come ad esempio dei Maggiaioli.
Pensate che il Canta’Maggio sia importante a livello sociale, come strumento di integrazione? Carolina: Per me, sì. E’ proprio per questo che ho parlato di “grande famiglia”; il Maggio accomuna persone di diverse età, nazionalità e culture. Al di là della competizione lo scopo è unico: quello di realizzare una festa più bella possibile e alla portata di tutti.
Tommaso: Io credo che sia il punto fondamentale della festa: al di là delle ficattole, della musica, della competizione c’è il senso di “appartenenza” al Rione e quindi al paese che fa si che più persone con stili di vita differenti, o non necessariamente nate in Italia, si sentano legate alla festa, alla tradizione e al gruppo di persone con cui lavorano.
Il Maggio è in continua evoluzione. Cosa vi piacerebbe realizzare di nuovo? Gianfranco: Torno sempre sul discorso di precedente. Mi piacerebbe valorizzare la tradizione rispetto alle cose che vengono generalmente proposte oggi anche per attirare un numero ampio di persone. Credo che debba essere migliorata ancora di più la tradizione storica, per far sì che questa festa diventi a tutti gli effetti “LA” festa di Barberino.
Tommaso : Mi trovo d’accordo con Gianfranco. Mi piacerebbe vedere le bandiere appese in tutte le finestre del paese, un corteo di persone vestite con abiti tradizionali e i carri che un tempo venivano realizzati dai rioni e che sfilavano per le vie. Inoltre mi piacerebbe riuscire ad avvicinare una fascia di età di persone oltre i quarant’anni. Siamo riusciti a coinvolgere i ragazzi e i bambini, ma il Maggio è una festa alla portata di tutti ed è giusto che siano coinvolte persone anche più adulte. A questo punto si rendono necessarie anche attività che possano coinvolgerli maggiormente.
Gianfranco: Per dire, già quest’anno aver portato qui a Barberino un gruppo di Maggiaioli da fuori regione che la domenica sera si esibiscono riadattando le canzoni dei Maggiaioli di Barberino, è per me la direzione giusta da seguire.
Vi ritenete soddisfatti del Maggino? Gianfranco: L’emozione che riesce a darti una piazza piena di colore, il colore non inteso come rione, ma come bambini, con la loro spensieratezza, la loro competizione sana, la loro ingenuità è una delle cose più belle che mi sia capitata in questi 4 anni di Comitato. Devo dire che è una doppia soddisfazione, perché il Maggino è stato creato dal Comitato dell’edizione precedente e dalla Consulta dei Genitori di Barberino. E’ una di quelle cose che spero che possa continuare a crescere parallelamente alla festa del Maggio. (articolo qui)
Qual è stato il momento migliore del Canta’Maggio dell’edizione precedente? Carolina: Per me il Maggino, proprio perché mi ha dato modo di organizzarmi e mettermi in contatto con persone appartenenti anche ad altri Rioni. E’ uno di quei momenti in cui vedi realmente le persone cooperare al di là dei colori rionali e della competizione, per fare qualcosa per i bambini, per farli stare insieme e divertire.
Tommaso: La cosa più bella per me è stata la risposta della popolazione alla festa. L’anno scorso siamo stati “graziati” dal tempo e abbiamo visto che tantissime persone percorrevano le strade del paese, facendoci capire quanto siamo cresciuti nell’organizzazione e quanto siamo stati bravi a coinvolgere la popolazione. Inoltre è stato bello vedere anche tante persone una certa affluenza di persone non barberinesi alla festa. Questo ci ha fatto capire che la nostra festa piace e può piacere anche a coloro che di fatto devono imparare a conoscerla
Ultima domanda, scontatissima: chi vincerà il Maggio quest’anno? Gianfranco: “Sempre i soliti, o Girandola o La Pesa!” Carolina: “Giudea!” Tommaso: “Stamattina mi sono fatto due conti.. è impossibile che non lo vinca La Pesa”.
In bocca al lupo a tutti, e che la festa abbia inizio!
Alessia Magaldi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 maggio 2016