Pd e Gruppo Civico invitano alle dimissioni Ticci. Che non lascia. Tutto il consiglio lo condanna: “Ha detto una cosa abominevole”
BORGO SAN LORENZO – E così il Consiglio Comunale di Borgo San Lorenzo, nella seduta di ieri, ha discusso del gesto del consigliere della Lega Claudio Ticci che, con un post su Facebook, aveva usato l’immagine del campo di concentramento di Auschwitz per criticare le scelte del governo sulle politiche scolastiche post Covid (articolo qui).
Lunga la discussione, e due i testi presentati: un documento della maggioranza Pd e Gruppo Civico e una risoluzione presentata dai Consiglieri Verdi e Romagnoli del gruppo “Borgo in Comune”.
I due documenti sono stati approvati entrambi. Su quello della maggioranza, che invitava Ticci a dimettersi, ci sono stati tre voti di astensione, quelli di “Borgo in Comune” e quello del capogruppo dei Cinque Stelle Giovannini; l’altro invece ha avuto il voto unanime dei presenti -quindi compreso anche Giovannini-. Erano assenti, al momento della votazione, sia Luca Margheri, di Cambiamo Insieme, che il gruppo della Lega.
“Nel mio intervento -spiega Margheri- ho annunciato il mio voto di astensione sul documento della maggioranza. Sui suoi contenuti ero completamente d’accordo, salvo che per il passaggio dell’invito alle dimissioni. Perché non possiamo come consiglieri chiedere a un altro collega di dimettersi. Lo hanno eletto i cittadini, e semmai devono essere i cittadini a invitarlo a dimettersi. Lui ha fatto una cosa vergognosa, comunque. E non è solo: penso agli atteggiamenti della Lega -ai rosari in mano-, in qualche caso anche dei Cinque stelle. Non c’è più il contenuto, c’è l’urlo, si fa a chi urla di più, ma non è questo il modo giusto di far politica. Così ha fatto Ticci, e ci sono stati eccessi anche da parte di altri, ma niente è stato detto. Da parte mia rinnovo l’invito ad impegnarsi tutti perché questa atmosfera pesante che c’è in Consiglio passi. Perché così non si fa il bene de nostro comune e dei suoi cittadini”.
Anche la sinistra di “Borgo in Comune” ha deciso di non votare a favore del documento presentato da Pd e Gruppo Civico: “Ci siamo astenuti perché non condividevamo la parte sulla richiesta delle dimissioni -spiega Lorenzo Verdi-. Una richiesta vuota e fine a se stessa visto che lui aveva già fatto capire di non volersi dimettere. Molto più efficace a nostro avviso una netta condanna del gesto così come scritto nella nostra risoluzione. Una risoluzione che acquista ancora più forza istituzionale per il fatto che è stata votata all’unanimità. Il Consiglio comunale tutto stigmatizza il gesto e condanna l’uso improprio e sconsiderato dell’immagine di Auschwitz”.
Il capogruppo del PD Niccolò Grifoni si rammarica della mancata unanimità sul documento presentato dai gruppi di maggioranza: “Spiace che su questo atto così importante ci sia stato solo il voto favorevole del PD e del Gruppo Civico. Il nostro è, e rimane, un invito. Come notato più o meno in tutta Italia il paragone era indegno, ma, visto da vicino, sembra davvero assurdo pensare che tale commento sia venuto dal rappresentante di spicco di una forza politica con un certo seguito. Sarà poi, ovviamente, il consigliere e il suo gruppo politico a dover prendere una decisione in merito. Ci domandiamo se le scuse arrivate dal consigliere siano sufficienti. Per noi non lo sono”.
La condanna sull’operato di Ticci è comunque netta: “Il paragone tra la scuola e Auschwitz -afferma il documento approvato all’unanimità- è una cosa abominevole, che merita una ferma condanna e una presa di distanza netta: quello che ha fatto il Consigliere Ticci va oltre qualunque limite di decenza e non ha niente a che vedere con il confronto politico”. E si “condanna e stigmatizza fermamente il comportamento del suddetto Consigliere e l’uso improprio, strumentale e gravemente irresponsabile di una delle immagini simbolo della tragedia dell’Olocausto”.
Ticci non ha partecipato alle votazioni, ma ha detto di non avere intenzione di dimettersi.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 Giugno 2020