Petrona, lettera di fuoco del Comitato al sindaco Ignesti
SCARPERIA E SAN PIERO – Egregio signor Sindaco, proseguiamo, così, questo scambio a distanza, tramite i giornali, dato che lei non ci ha mai chiamato per sentire le nostre ragioni. Ancora una volta dispiace constatare il continuo tentativo di confondere le acque, il modo in cui lei cerca di apparire vicino alla richieste di garanzie della cittadinanza, mentre invece, dietro le sue parole (articolo qui) si dimostra, come in altre occasioni, ben in linea agli interessi di Renovo s.p.a..
Cerchiamo di chiarire punto per punto
1) Lei dice, in merito ad una qualsiasi risposta da parte di Città metropolitana e Regione Toscana, “Un sì, un no, non importa, ma non possono lasciarci nel limbo”. E’ vero non possono tenerci nel limbo, ma gli unici a fare pressione sulla Città metropolitana e sulla Regione siamo stati noi. Inoltre svegliarsi adesso è piuttosto tardivo. Ormai siamo prossimi al 31 maggio, data entro la quale saranno chiariti i nomi dei tecnici responsabili del procedimento. E’ vero, dal suo punto di vista, “un sì, un no, non importa”. Per lei sarà comunque una sconfitta politica. In caso di sì, passerà un progetto che ha ricevuto la più grande contestazione da parte della popolazione mugellana che si possa ricordare: una petizione con 7500 firme, affollati dibattiti pubblici e due manifestazioni, anche se fa finta di non ricordarlo. In caso di no, rimarrà lo scempio di più di un milione di euro di fondi pubblici buttati in opere di urbanizzazione in una zona piena di capannoni liberi o in disuso, vecchi e nuovi, invece che impiegati in spese che attendono da anni e a beneficio della collettività. In caso di no, rimarrà l’imbarazzo (il suo) di aver dato ampiamente credito ad un’azienda, ricevuta in pompa magna nel Palazzo, che ha ancora da dimostrare la serietà e fattibilità di questo progetto. E la smetta di chiamarci simpaticamente “i contrari a prescindere”. Abbiamo sempre argomentato con tesi e dati le nostre idee le abbiamo chiesto, più volte, un incontro pubblico che è stato promesso ma mai fatto.
2) Lei mette insieme l’impianto eolico del monte Gazzarro, il progetto Cafaggiolo e il progetto Renovo. Tutto fa brodo e continua a confondere le idee ai cittadini. L’impianto eolico è stato bloccato in sede di conferenza dei servizi durante la quale la popolazione ha potuto dire la sua. Nel caso Renovo, la cittadinanza è stata completamente tenuta all’oscuro. Se permette, c’è una bella differenza. Sul progetto Cafaggiolo, ci auguriamo che il nostro territorio possa ricavarne il massimo valore aggiunto. La incoraggiamo a pretendere garanzie degli investitori e di vederla meno con il cappello in mano di quanto ha fatto con Renovo per tutelare davvero gli interessi dell’economia e del territorio mugellano.
3) E’ vero le date non tornano e lei, ancora una volta, non solo le interpreta a favore della Renovo ma fatto ancora più grave le sue tesi sono le stesse (tanto per cambiare) dell’azienda. Non vi è nessun imbarazzo e nessuna incertezza sulle date e la smetta per favore di tirarle a suo piacimento. L’atto autorizzativo è l’Atto Dirigenziale N. 2410 del 23/06/2014, giorno della pubblicazione sull’Albo Pretorio Provinciale, con contestuale notifica a Renovo. Ma Renovo non è bastato, non si è presentata a ritirare l’atto che quindi gli è stato notificato per PEC del 28 dicembre 2014. Da questa data, secondo la Citta metropolitana, Renovo aveva un anno per iniziare i lavori. Lei adesso ci viene a dire che queste due comunicazioni non erano sufficienti ma che l’anno parte dal 20 gennaio 2015. Si rende conto di ciò che afferma in pieno contrasto con la stessa Città metropolitana? Non era garante del rispetto delle regole? Lei, (il comune di Scarperia e San Piero) è in copia al documento del 08/06/2015 N. protocollo 039191 in cui, ad una richiesta di proroga del signor Arvati, la Città metropolitana rispondeva “ la data del 27/12/2014 è da considerarsi data di notifica dell’atto dalla quale decorrono quindi i termini previsti nelle prescrizioni generali dell’Atto stesso al punto b) Iniziare i lavori entro 1 (uno) anno dalla data di rilascio dell’atto di Autorizzazione.“ Come mai non ha subito replicato al documento della Città metropolitana e a quasi un anno di distanza afferma un’altra versione? Lei così facendo sostiene la tesi dell’azienda che infatti si è giustificata alla Regione e alla Città metropolita (lettera del 13 gennaio) proprio sostenendo guarda caso le stesse tesi ovvero facendo partire l’anno dal 20 gennaio 2015. In questa maniera sembra spianare proprio la strada ad una probabile richiesta danni che l’azienda potrebbe intentare contro la Città metropolitana.
Ciò che rimane e che emerge è solo un fatto: ancora una volta Lei continua a ignorare i suoi cittadini senza mai averli incontrati e senza mai aver fatto un dibattito pubblico sul tema ma difendendo ad ogni mezzo una azienda privata. Le saremo grati se un giorno ci spiegherà anche il perché.
Alessandro Marucelli, presidente Comitato No alla Centrale a Biomasse di Petrona
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 maggio 2016