“Porta a porta” e gestione rifiuti. “Le risposte del Comune di Borgo sono insoddisfacenti”, dice Luca Margheri
BORGO SAN LORENZO – Ho presentato a settembre un’interrogazione sulla situazione del “porta a porta” a Borgo San Lorenzo (scaricabile qui). Perché si tratta di un argomento di grande rilievo, e i comuni mugellani non stanno rispettando gli impegni presi, visto che in diversi di questi, compreso Borgo, il nuovo servizio doveva già essere avviato, e non lo è.
Purtroppo la risposta (articolo qui) – stilata dal gestore (il testo completo scaricabile qui), Alia (ex-Publiambiente) – è stata, per molti punti, davvero insoddisfacente.
In primo luogo per lo stile della risposta. In alcuni punti generico e sfuggente, in altro perfino arrogante. Come per la domanda sui costi e gli introiti per ogni kg di materiale riciclato, per la quale Alia mi risponde così: “Si rimanda a quanto determinato dal piano finanziario”. Come se uno studente interrogato rimandasse alla tal pagina del libro di storia invece di rispondere. E’ un’interrogazione, mi dai una risposta, e non rimandi altrove.
Detto questo, entro in merito alle risposte date.
Quando inizierà il porta a porta. Ci vien detto che ancora non c’è data precisa, salvo poi dire che sarà entro il 2018. Ricordiamo che doveva già essere avviato il nuovo sistema. Siamo in ritardo di un anno. Maggiore chiarezza sarebbe preferibile. C’è intenzione davvero di fare questo passaggio, oppure vi sono titubanze e ripensamenti?
La risposta più preoccupante è però quella sui costi.
Sia Alia, sia l’assessore dicono che non è possibile quantificare i costi in bolletta. Posso dire che stento a crederci? Perché se non ce lo volete dire per non far preoccupare i cittadini è un conto. Ma se davvero non avete chiesto quanto si spenderà in più sarebbe bene che smetteste di fare gli amministratori. Perché quando si compra una merce o un servizio la prima cosa da fare è chiedere quanto costa.
Quindi, insisto. Dovete dire al consiglio comunale e a tutti i cittadini le stime di aumento derivanti dal porta a porta. Peraltro non siamo i primi a passare a questa modalità di raccolta. Non è possibile individuare qualche comune campione e vedere nella sua esperienza concreta di quanto si sono elevate le tariffe?
Sulla permanenza delle campane per la raccolta del vetro esprimo dubbi. Perché in questo modo una campana resta comunque nelle strade. E chi ci dice che non verrà riempita, scorrettamente, con bottiglie di plastica e quant’altro?
Poi c’è la questione, rilevante, degli incentivi. E quella dei controlli e delle sanzioni. Ho chiesto che intenzioni ci sono, se sono previsti incentivi per chi fa corretta raccolta differenziata, per chi usa la compostiera domestica. E anche in che modo si effettueranno i controlli. Nella risposta Alia passa la palla al Comune e al suo regolamento. Ho domandato all’assessore se queste cose sono previste nel regolamento, e scopro che queste cose sono ancora tutte da scrivere. Mah…
Deludente è la risposta circa la segnaletica per l’isola ecologica di Rabatta. Che per trovarla ci vuole il navigatore, e qualche cartello di indicazioni, in paese, non farebbe male. Che senso ha allora prevedere i cartelli “in concomitanza dell’avvio del nuovo servizio porta a porta”??? L’isola di raccolta c’è già, i cittadini vanno aiutati a trovarla!
Anche l’atteggiamento rinunciatario in merito ai cestini dei rifiuti differenziati non ci piace. Cestini che ci sono in tante stazioni, aeroporti e comuni. Qui no, troppo complicato. Invece ci vorrebbero. Primo, perché i cittadini vanno abituati a separare i rifiuti sempre. Secondo perché non puoi chiedere ai cittadini di separare in casa i rifiuti in quattro cinque-tipologie e poi fuori, nei cestini comunali, far buttare tutto dentro come viene viene. E’ diseducativo e incoerente. E anche il riferimento alle esperienze negative – dicono che c’è il rischio che la gente non getti i materiali nella “casella” giusta – non è sufficiente. Altrimenti avremmo dovuto cessare anche la raccolta nei cassonetti dell’organico, che spesso sono pieni di tutt’un po’.
Infine una parola sulla frequenza nella raccolta. Alcune sono incredibili: una volta la settimana, estate e inverno, per i pannolini e pannoloni mi sembra un bel sacrificio. E anche due volte la settimana, anche in estate, per i rifiuti organici, è cosa un po’ problematica.
Questo è un argomento di particolare rilevanza, da tanti punti di vista: perché andrà a pesare sulla vita quotidiana dei cittadini, sull’igiene urbana, e anche sulle tasche della gente. Vorremmo quindi più trasparenza nelle decisioni, vorremmo esaminare e discutere insieme i problemi. Vedo però difficoltà e ritrosia a spiegare le cose come veramente stanno.
E resto in attesa dei dati sui costi e anche sui ricavi dalla vendita dei materiali riciclabili raccolti. Da parte del Comune ci vorrebbe più controllo sulla società di gestione, più attenzione, senza delegare tutto.
Luca Margheri
Consigliere comunale, capogruppo lista civica “Cambiamo, Insieme!”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 novembre 2017
Bene hai fatto consigliere Margheri a fare l’interrogazione. Il Porta a Porta è questione complessa e se vogliono farla funzionare bene andrebbe preparata in maniera diversa. Le risposte che hanno dato confermano i timori di molti di noi che , tempi addietro, si sono occupati della questione. Con le modalità proposte, i tempi di raccolta e l’aumento delle tariffe, c’è il rischio concreto che il Porta a Porta sia un fallimento prima di cominciare e “la gente ” non adeguatamente preparata potrebbe gettare i rifiuti in qualunque posto.
Si vede dalla risposte date, l’inadeguatezza del Gestore e l’incompetenza degli amministratori.
C’erano , volendo farlo, in Italia esempi estremamente positivi di Porta a Porta ( Capannori per tutti) dai quali prendere le mosse.
Serviva però un po’ di umiltà e voglia di imparare per replicare anche qui la raccolta con grande successo.
Sulle tariffe poi , siamo al ridicolo. In qualunque Comune dove viene praticato il Porta a Porta , le tariffe sono diminuite per il semplice motivo che il cittadino “lavora” per coloro che poi ricicleranno i rifiuti traendone un guadagno. Ed il cittadino viene premiato per questo lavoro non tassato ancor di più.
Amministratori con la mente aperta e un po’ d’umiltà avrebbero contattato Rossano Ercolini che ha ricevuto il ” nobel ambientale” e che viene chiamato in tutto il mondo per farsi spiegare come si organizza un servizio di porta a porta e come si gestiscono i rifiuti facendoli diventare una risorsa.
Niente, qui in Toscana e nel Mugello son bravi solo loro e non sbagliano mai. e guai a proporre cose diverse.
Spero solo che i fossi e i cigli delle strade non si riempiano di rifiuti come in altri paesi del terzo mondo.
Saluti