Prelievi del sangue ai privati. Il punto della situazione in Mugello
MUGELLO – Riguarda anche il Mugello la decisione dell’Azienda USL Toscana Centro di esternalizzare i prelievi. Esternalizzare significa che dei prelievi del sangue, per le diverse analisi necessarie ai pazienti, sia in ambulatorio che a domicilio, non se ne occuperanno più gli infermieri della struttura pubblica, ma infermieri di aziende private.
Un po’ quello che è accaduto e sta accadendo a Borgo San Lorenzo con Auxilium, incaricato dall’USL di sostituire il centro prelievi dell’ospedale. Adesso però la cosa diventerà assai estesa. Non solo l’ospedale, ma tutti i comuni della zona.
L’USL spiega così la cosa: “Si tratta spesso di attività di prelievo decentrato nel vasto territorio aziendale. L’obiettivo è sempre stato quello di permettere che il prelievo fosse vicino ai bisogni della popolazione (ad es. zona montana). Anziché impegnare un’unità infermieristica dipendente della ASL per effettuare un numero limitato di prelievi presso sedi distanti dei distretti di riferimento, e quindi impegnando il professionista per più ore dedicate al viaggio per raggiungere la sede, è stato appaltato il solo servizio per il prelievo in quanto la provetta viene sempre processata nel laboratorio aziendale”.
L’ESTAR, l’ente che cura tutte le gare e i concorsi sanitari a livello regionale la gara l’ha già fatta. E l’ha aggiudicata a un consorzio, il KCS, insieme al Co&So che si avvarrà della cooperativa “Il Girasole”. E la rivoluzione potrebbe iniziare presto, a cominciare dai servizi domiciliari. Potrebbe, perché l’organizzazione logistica non è cosa semplice, specialmente in un’area vasta come il Mugello (altra cosa è raccogliere e trasportare i prelievi nelle città).
Nel nuovo sistema sono compresi ambulatori e prelievi domiciliari in tutti i nostri comuni, ma non l’ospedale del Mugello, che non è stato compreso nella gara, in quanto già “esternalizzato” nell’estate scorsa. L’affidamento ad Auxilium scadrà ad agosto, e l’USL dovrà decidere se sfruttare l’anno di proroga previsto nel contratto, oppure effettuare in modo diverso il servizio.
Il timore maggiore, per i piccoli comuni e le frazioni è che la nuova modalità di prelievo non riesca ad offrire un servizio adeguato. E’ stato calcolato che per effettuare il servizio come richiesto dall’USL occorreranno, in tutta l’area di Toscana Centro, 220 infermieri, per interventi spesso in contemporanea, nelle ore mattutine. E ci si chiede se il privato che ha vinto la gara potrà garantire il servizio anche a Palazzuolo o a Montecarelli o a Sant’Agata. Altrimenti dovrà continuare a farsene carico l’Azienda USL.
I costi dell’operazione – si dice tra i tecnici di settore – dovrebbero essere vantaggiosi per i bilanci pubblici. E con la prospettiva di utilizzare il personale infermieristico in modo più efficace su altre mansioni. Per l’USL Toscana Centro si parla di 30 milioni di euro. Ma, precisa la stessa azienda, “si tratta di un perimetro economico utilizzabile in 6 anni (per un valore annuo inferiore ai 5 €/Mln), la cui puntuale definizione sarà determinata dagli effettivi bisogni che saranno realmente contrattualizzati”.
Sicuramente anche gli enti locali e la Società della Salute, insieme a tutti i cittadini, dovranno tenere gli occhi aperti e monitorare con attenzione e continuità il servizio. Per non trovarsi di fronte a peggioramenti, disagi e disservizi.
“Quello delle esternalizzazioni è un terreno delicato – dice Ciro Recce, segretario generale della Cisl Toscana, che ha denunciato per prima la scelta dell’USL di privatizzare il servizio – sul quale occorre procedere sempre con grande attenzione, valutando bene rischi, costi e benefici. Tantopiù quando si parla, come in questo caso, di un bene fondamentale come la salute e il servizio sanitario pubblico. A destare grande preoccupazione è, ancora prima del merito, il metodo con cui questa decisione è stata presa e comunicata. Non può bastare una lettera di una Asl per affrontare un argomento come questo, che coinvolge la salute dei cittadini e il lavoro di tante donne e uomini che in questi due anni tutti hanno chiamato ‘eroi’.”
“Per questo – aggiunge Recce – chiediamo alla Regione di aprire immediatamente un tavolo per approfondire ogni aspetto di questo percorso che la Asl Toscana Centro intende portare avanti, per capire come si inserisca nel contesto complessivo della sanità toscana (nei suoi conti e nella prospettiva del Pnrr) e valutare, senza ideologie e fondamentalismi, ma anche senza semplicismi, ogni risvolto di questa operazione.”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 aprile 2022