Ricordando Sonia Franchini: una vita per i suoi ragazzi e un’aula in sua memoria
FIRENZUOLA – A volte ci vuole tempo per mettere a fuoco un concetto, e altro ancora ne occorre per trovare le migliori parole possibili atte a descrivere un’emozione. Quand’anche queste fossero trovate, rimane difficile trasformarle in scrittura senza che il pianto e un grave senso d’impotenza inibiscano le tue dita sulla tastiera.
A più di un mese di distanza, è giusto rendere conto della bella celebrazione svoltasi nel pomeriggio del 21 dicembre scorso all’Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani di Firenzuola: alla presenza del sindaco Claudio Scarpelli e della dirigente scolastica Meri Nanni, è stata inaugurata una nuova aula storico-geografica intitolata alla memoria della professoressa Sonia Franchini.
Quando si scrive ritengo ci sia un dovere di onestà con i propri lettori: ebbene chi vi scrive non è un conoscente o un amico, ma il figlio maggiore di Sonia e, il lettore non stenterà a crederlo, questo sarebbe stato l’ultimo articolo che mi sarei mai immaginato di redigere.
Scomparsa il 29 ottobre 2018 all’età di quarantotto anni, non aveva voluto rendere partecipi della sua lunga lotta altri se non i suoi familiari: da un lato non voleva far pesare a nessuno la sua situazione, mentre dall’altro desiderava ardentemente vivere la normalità, la quotidianità, rapportarsi con tutti e soprattutto con i suoi colleghi con la grinta e la professionalità che aveva sempre tenuto, senza che il fardello di una malattia influenzasse in alcuna maniera, anche solo inconsciamente, il modo di comportarsi con lei.
Donare tutta se stessa per far crescere bambini e bambine, ragazze e ragazzi, con un occhio particolare per quelli in difficoltà: questa la grande vocazione di Sonia.
Anni di sacrifici per realizzare il suo sogno, ma nessun ostacolo vince mai la sua tenacia. Da studentessa molti le sconsigliano la carriera da insegnante, ma lei tira dritto, studiando a Firenze da pendolare: una rarità per i giovani firenzuolini dei primi anni ’90. La laurea con il massimo dei voti arriva nel 1994, con una tesi sulla Pieve di San Giovanni Decollato a Cornacchiaia, frazione di Firenzuola: le verrà chiesto più di una volta nel corso degli anni di pubblicarla, ma lei si rifiuterà sostenendo che avere una pubblicazione di cui vantarsi non sia importante. I ragazzi prima di tutto: a scuola per lei la vera soddisfazione non è quella data da un riconoscimento personale o da un ruolo dirigenziale, ma la gioia di vedere un alunno impegnarsi al massimo e migliorare passo dopo passo.
Nello stesso anno della laurea arriva il matrimonio con Mirco, dopo undici anni di fidanzamento; nel 1995 la nascita del sottoscritto, a cui seguirà sette anni più tardi quella del secondogenito, Luca. Le prime supplenze vedono lavorare Sonia anche tra scuola dell’infanzia e primaria, prima di approdare definitivamente alla dimensione in cui sente di essere più a suo agio: insegnare italiano, storia e geografia alla scuola media, oggi chiamata scuola secondaria di primo grado. Seguire la complessa maturazione dall’essere bambini al divenire ragazzi è un compito difficile quanto soddisfacente; a complicarlo c’è però l’odissea che affrontano molti insegnanti, quella del precariato, che per ben nove anni la fanno girare in tutta la provincia di Firenze. Nel 2007 giunge finalmente la meritata immissione in ruolo, e Sonia riesce a stabilirsi proprio a Firenzuola dove per undici anni svolge un accurato lavoro: dà tanto e vuole tanto dai suoi alunni. L’importanza strutturale della grammatica, la bellezza dell’epica e della narrativa, la meraviglia della Divina Commedia: la prof. Franchini porta regolarmente i suoi ragazzi al Teatro di Rifredi per assistere a “Nel mezzo del cammin”, spettacolo proprio dedicato all’opera di Dante. E ancora la geografia e la storia, da studiare con strumenti fondamentali: la linea del tempo e la carta geografica, le cui riproduzioni non devono assolutamente mancare nei quaderni dei suoi alunni. Chi dimentica materiale didattico o non fa i compiti prende un “puntino”, un’invenzione di Sonia: con due puntini nota sul registro, con il terzo nota a casa da far firmare ai genitori e infine con il quarto si va dalla preside. Tosta quando c’è da farsi rispettare, la prof. Franchini vive tanti momenti divertenti: dai progetti durante l’anno alle recite, passando per le sfilate di carnevale a scuola e le gite con i suoi ragazzi.
La scuola però non è solo attività con la classe. Sonia svolge a casa un lavoro certosino, mettendo tutta se stessa nella correzione dei compiti e nella scrittura dei verbali. Fra questi sono compresi anche quelli della funzione strumentale che ricopre, inerente l’ambito della “valutazione”: fra le tante attività che svolge in essa, c’è quella importante di raccordo fra la scuola primaria e quella secondaria dell’Istituto Comprensivo. Per fare tutto questo e al contempo non fare mancare mai nulla alla sua famiglia, spesso lavora anche di notte: lo fa con piacere, perché è il lavoro che ama. In dieci anni la prof. Franchini diventa un punto di riferimento per colleghi, alunni, genitori, personale di segreteria e collaboratori scolastici, in breve tutti coloro che orbitano attorno al piccolo mondo della scuola secondaria di Firenzuola.
Il male inizia a incrinare a un certo punto quest’armonia. A fine giugno del 2018, dopo mesi di lavoro davvero intenso, porta a termine con i colleghi l’esame di stato dei suoi ragazzi di terza; a settembre è molto contenta di poter ripartire con i nuovi alunni di 1ª A. Sonia va a lavorare anche quando potrebbe non farlo, compreso venerdì 26 ottobre: quello che a tutti sembra la conclusione di una settimana qualunque, rimarrà nei ricordi come il suo ultimo giorno di scuola.
Davvero uno “strano percorso” quello della prof. Franchini che, parafrasando Max Pezzali, “neanche un grande libro [o] un grande film potrebbero descrivere mai”. A maggior ragione è impossibile condensare in poche righe una vita di emozioni: risulta certamente indegna la mia sintesi. In essa ho tenuto a usare il tempo presente: lungi da una facile retorica, Sonia è realmente nel cuore e nella testa di chi le vuole bene. Per capirlo è sufficiente un estratto della lettera (disponibile integralmente qui) pronunciata dalla direttrice scolastica in occasione del funerale nella Chiesa di San Giovanni Battista a Firenzuola.
Per Sonia
“Sentiamo la necessità di esprimere tutto il nostro affetto per te Sonia e il grande dolore che ha colpito la nostra piccola comunità scolastica, la tua seconda casa. Hai dimostrato un coraggio e una dignità che lasciano a noi, agli alunni e a tutta la scuola, una grande lezione di vita. La passione per l’insegnamento è sempre stata evidente in te, sia come ricerca di stimoli nuovi, di strategie innovative per garantire il successo formativo a tutti i ragazzi che hai seguito, sia come forte carica di umanità, empatia e spirito di accoglienza. Niente di tutto questo è mai venuto meno, neanche quando sarebbe stato umano e normale abbandonarsi alla sofferenza. Ti vediamo ancora nei corridoi della scuola, preceduta dal suono delle rotelle del trolley che custodiva il tuo materiale didattico. E continueremo a vederti, perché il tuo esempio di insegnante e di donna ci sosterrà nel nostro percorso; e allora, mentre piangiamo la tua perdita, siamo anche profondamente grati per averti incontrata sul nostro cammino come collega e come persona“.
Di seguito invece le parole dei suoi alunni.
“Cara prof, anche noi, i tuoi ragazzi della 1° A, vogliamo porgerti il nostro saluto…Purtroppo il tempo passato insieme non è stato molto, ma è bastato per conoscerti e apprezzarti!!!“.
“La settimana scorsa, durante l’assemblea con i nostri genitori, hai detto di essere molto contenta di noi, anche noi lo siamo di te!“.
“Ti porteremo sempre nel cuore….Ciao prof.“
Il funerale ha visto la presenza di un numero incredibile di persone che hanno voluto manifestare il loro cordoglio e la loro vicinanza. Più intima e per certi versi ancora più toccante la celebrazione che si è svolta a scuola, un luogo che per Sonia (l’avrete capito) ha rappresentato ben più di un posto di lavoro: presenti ovviamente i familiari insieme a, fra gli altri, tanti colleghi e colleghe della prof. Franchini, sia del passato che di questo anno. Sinceramente commossi il sindaco Claudio Scarpelli e la dirigente scolastica Meri Nanni, che con il loro discorso hanno voluto evidenziare il rapporto di amicizia che li ha legati a Sonia, al di là della sua indiscussa professionalità: in particolare la direttrice ha ricordato la sua disponibilità umana e lavorativa, in tanti aspetti davvero insostituibile. Le due autorità hanno poi proceduto a effettuare il taglio del nastro e a scoprire la targa apposta in memoria di Sonia: la dedizione e l’entusiasmo lì descritti rispecchiano fedelmente i suoi valori. All’Istituto Don Milani ha così preso vita una nuova aula, prima mancante, esclusivamente dedicata allo studio della storia e della geografia: già corredata di carte geografiche e di una grande linea del tempo, come piacerebbe alla prof. Franchini, sicuramente in futuro verrà arricchita passo dopo passo dalle classi che vi si troveranno a studiare.
La famiglia Franchini/Lazzerini, che già nell’occasione ha ringraziato sentitamente l’amministrazione scolastica, il primo cittadino e tutti i presenti alla bella celebrazione, coglie l’opportunità di questo articolo per rinnovare il ringraziamento: far vivere attivamente il ricordo di Sonia in un’aula della sua scuola è il miglior omaggio che le si potesse rendere.
Se il lettore ha ormai compreso pienamente quanto lei fosse importante per la scuola, non può che lontanamente immaginare quale vuoto incolmabile la sua mancanza lasci nei cari più vicini: era un vulcano di energia, sempre pronta ad aiutare tutti. Ciò è ben esemplificato anche nella gestione del Sigliola’s BAR: stiamo parlando del locale di famiglia situato a Sigliola, frazione del comune di Firenzuola in cui ha sempre abitato. Tra le tante le attività che vi proponeva, una su tutte la rispecchia perfettamente: il Festiva di Topolino. Questa competizione canora per ragazzi, creata da Sonia e giunta nel 2018 alla sedicesima edizione, va in scena tradizionalmente ogni primo venerdì d’agosto e vede descritte proprio sul Filo alcune edizioni passate (per esempio qui). Nel Festival la nostra Sonia ha sempre coniugato la sua vocazione di stare con i ragazzi con la passione per la musica e l’arte: ciascun anno ha infatti dedicato a ogni singola canzone in gara un ampio disegno fatto a mano da lei.
Professoressa, figlia, sorella, moglie, madre, amica: una Donna patrimonio di una comunità intera. La tua partenza lascia ora spaesati tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di vivere con te anni meravigliosi.
Ci rimane un esempio, una forza, una luce incredibile.
Mamma, ti vogliamo tanto bene!
Giancarlo Lazzerini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 febbraio 2019