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RIFLESSIONI SUL VANGELO DELLA DOMENICA – Sul monte con Gesù
Ci sono tanti aspetti che ci spiegano la presenza di Dio e il suo amore verso di noi. In questo vangelo vediamo diversi immagini, il monte, la luce, la nube, la voce e la presenza di Mose ed Elia.
Il monte, nella Bibbia è il luogo della manifestazione di Dio, dove si sale per ascoltare la sua parola e per fare l’esperienza della sua presenza.
La Luce è Gesù stesso, lui è la Luce delle genti, in Lui non ci sono tenebre.
La nube ci ricorda il racconto dell’antico testamento dove c’è la presenza di Dio in mezzo al suo popolo nell’esodo.
La voce dall’alto designa Gesù come il Figlio di Dio.
La presenza del Mosè ed Elia ci indica che sono i due personaggi che hanno avuto il privilegio di «vedere e ascoltare» Dio sul monte. Adesso loro sono al fianco di Gesù, su un altro monte per testimoniare la trasfigurazione di Gesù. La manifestazione gloriosa del Sinai si ripete per Gesù sul monte Tabor.
Vedendo tutta questa meraviglia i discepoli rimangono stupiti. Gesù ha dato loro solo una piccola esperienza di eternità, un anticipo di beatitudine, un contemplare Dio così com’è, un conoscere Dio in tutta la sua Verità. È un’esperienza che ci mette nel cuore lo stesso desiderio di Pietro: rimaniamo qui, Signore, si sta proprio bene, perché laggiù in terra ci sono solo problemi.
La presenza e la testimonianza di Mosè ed Elia qui in questa scena, hanno una grande importanza perché testimoniano Gesù come il Messia atteso nei secoli, cioè Cristo diventa il centro del cosmo e della storia, l’unico Salvatore del mondo. E la parola chiave di questo vangelo è ASCOLTATELO. È un imperativo assoluto, fino a escludere tutte le altre voci. Perché solo il Figlio di Dio merita ascolto.
Nella nostra vita ci sono tante le voci che risuonano al nostro orecchio: c’è il maligno con i suoi suggerimenti, ci sono pensieri che ci buttano su un’altra strada, ci sono i nostri pensieri che non sono quelli di Dio, ci sono i nostri desideri, le nostre preoccupazioni per la vita, la famiglia, il mondo, voci che spesso ascoltiamo e che ci portano alla confusione o ai problemi. Però la voce del Padre ci dice: Ascoltatelo!
Perché Gesù conosce profondamente il cuore di ognuno di noi e sa cosa passa dentro di noi. Con questa esperienza di Tabor Gesù ci fa vedere la sua grandezza e ci suggerisce di continuare ad ascoltarlo, anche se dobbiamo affrontare la croce e la morte, anche se ci sembra uno sconfitto. Perché questa esperienza della gloria di Dio, ci mette nel cuore la forza per affrontare le avversità della vita e le sofferenze più grandi come la morte. Pietro, Giacomo e Giovanni hanno ricevuto il dono di poter assistere alla trasfigurazione di Gesù. E Gesù apre i loro occhi per fare riconoscere la Sua identità. In quell’ istante Pietro esclama: È bello per noi stare qui! Facciamo tre capanne. Questo è il pensiero di Pietro molto umano. Sappiamo che dove uno si sente bene, avrà la voglia di rimanere ancora lì per non perdere quella meraviglia. Però Gesù ha il suo progetto da compiere, anche i discepoli devono testimoniare agli altri tutto quello hanno visto. Perciò non possono rimanere ancora sul monte, ma devono scendere alla vita normale e vivere la loro testimonianza.
Penso che anche noi abbiamo lo stesso compito di testimoniare quello che abbiamo visto e sperimentato in ogni Santa Messa. Ogni volta che partecipiamo nell’eucaristia anche noi veramente assistiamo al miracolo grande del pane e del vino che diventano il corpo e il sangue del Signore. Come i discepoli sul monte Tàbor anche noi assistiamo ad un miracolo simile. E poi uscendo dalla chiesa tocca a noi testimoniare e vivere secondo quello che abbiamo sperimentato nella Eucaristia.
Signore Gesù, illumina i nostri occhi per vedere la tua presenza nell’Eucaristia e guidaci nel nostro cammino di conversione quaresimale.
Don Nidhin Kochuveetil Joseph
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 Marzo 2022
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