
Questa mattina i volontari della società di pesca sportiva di San Piero a Sieve hanno raccolto i pesci morti nel torrente Carza (articolo qui, ndr). Sono stati portati via tre sacchi da circa 50 kg complessivi e la Polizia Provinciale ha preso dei campioni da analizzare.

Proprio ieri sera abbiamo raccolto a “caldo” la testimonianza dei sanpierini Franco Innocenti e Fabio Taiuti che erano sul fiume per manifestare il loro dissenso per quello che hanno indicato, senza mezzi termini, come un “disastro ambientale”.
“Erano tre giorni che pensavo di fare una manifestazione sul greto del fiume” dice Innocenti “E oggi, con Fabio, visto che era piovuto e l’aria era più fresca, abbiamo deciso che saremmo andati giù la sera e la notte a manifestare. Abbiamo portato un materasso, una sedia e uno striscione per allestire la nostra piccola manifestazione. Inizialmente ci eravamo messi sotto il ponte dove c’è la stele commemorativa del Carza, praticamente sotto l’edicola che è uno dei punti fondamentali di San Piero. Poi siamo venuti qui e abbiamo visto tutti questi pesci che galleggiavano ed altri che continuavano a venire su, morti. Abbiamo chiamato le autorità e diversi enti, ma nessuno si è presentato. Solo il Vicesindaco di Scarperia e San Piero Francesco Bacci è venuto, promettendoci che l’indomani sarebbero intervenuti gli enti competenti per verificare la situazione. Che come si può vedere e soprattutto annusare è drammatica. Non è rilevante dire ormai quanti pesci siano o non siano morti. Quello che ci preme affermare è che questa è di fatto una fossa biologica a cielo aperto. La situazione igienico sanitaria ci pare incontrollata proprio per le fosse biologiche, che mi risultano convogliate direttamente nel fiume, senza passare da alcun depuratore”.

Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 Luglio 2015