MUGELLO – “È stata una riunione molto utile e propositiva. E devo dire di aver trovato il presidente Giani molto consapevole della situazione drammatica nella quale il Mugello si trova. Lo ha visto con i propri occhi, grazie ai diversi sopralluoghi da lui effettuati”: lo sottolinea Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero, all’uscita dell’incontro tenutosi in Regione, con la presenza dei sindaci dei comuni colpiti dal maltempo di metà marzo (articolo qui).
Ignesti gli ha ripetuto un concetto chiaro: “Ormai per il Mugello non è più questione di viabilità, ma di vivibilità. Occorrono provvedimenti forti ed urgenti”.
Durante l’incontro sono state così ufficializzate le date di riapertura parziale delle principali vie di collegamento, sia ferroviario e stradale: il direttore dell’Anas l’ha fissata per il 28 marzo per quanto riguarda la strada Bolognese, a senso unico alternato. Stessa data per la tratta ferroviaria Borgo – Pontassieve – Firenze, mentre, salvo imprevisti meteo, entro il 15 aprile il treno riprenderà i propri viaggi da Borgo San Lorenzo fino a San Piero e Firenze sulla linea Faentina Non sono state date scadenze invece – e la cosa è significativa e preoccupante – per la riapertura della ferrovia Faentina da Borgo San Lorenzo a Marradi e Faenza. Mentre per la Faentina strada, nel collegamento Borgo – Marradi, Giani ha ripetuto la richiesta di riaprire “in qualsiasi modo” entro una decina di giorni.
“Come sindaci – racconta ancora Ignesti – abbiamo chiesto di verificare e intervenire su tutto il sistema fognario. Molte parti del collettore fognario con le piene sono saltate, ci sono varie rotture, in alcuni punti non funziona, e il rischio concreto è quello di sversamenti dei liquami in fiumi e torrenti”.

Giani non ha parlato di grandi opere da avviare ex-novo, a cominciare dal traforo sotto la Colla. “No – conferma il sindaco di Scarperia e San Piero – non si è parlato di sottoattraversamenti. Di questo capitolo ne riparleremo, compresa l’idea, già contenuta in un piano regionale del 2006, di un sottoattraversamento di Pratolino. Si è invece ragionato del collegamento tra Mugello e Piana Fiorentina tramite la strada 107 detta ‘del Carlone’, in modo che arrivi sulla Barberinese: un intervento da un centinaio di milioni di euro, dei quali la Regione è disponibile a investirne la metà, mentre il restante dovrebbe essere a carico del Governo. Sarebbe un collegamento importante, e anche i recenti avvenimenti hanno dimostrato che avere una viabilità alternativa per collegare Firenze e Mugello è fondamentale, sia per i lavoratori che per le aziende”.
Ignesti torna un attimo sul treno: “Giani ha anche assicurato che con la prossima legge di bilancio regionale sarà finanziata una nuova coppia di treni, una nuova corsa tra Firenze e Mugello”.

Poi si è parlato di frane, e della necessità di un piano dettagliato e specifico, per ridurre i rischi potenziali. “Una questione da evidenziare – dice Ignesti – è il ruolo e la responsabilità dei privati, proprietari di terreni, spesso lasciati andare, con l’incuria dei boschi, i terreni senza manutenzione, che poi sono soggetti a frane che danneggiano proprietà e case di altri privati a valle. Andranno stabiliti meccanismi per costringere i privati a mantenere le loro proprietà, e si potrebbe pensare perfino a una sorta di pignoramenti, in caso di incuria, per evitare che sia poi il pubblico a doversi far carico dei danni causati dalle frane che partono da terreni privati”.
Un accenno è stato fatto anche all’invaso di Bilancino: “L’ultima esperienza ci dice – nota il sindaco – che si dovranno fare modifiche e aggiornamenti ai protocolli di gestione del lago, visti anche i cambiamenti climatici in atto. Lo si è fatto presente in modo tranquillo, ma è un tema da affrontare”.
E poi non poteva mancare il tema dei ristori. Si è parlato dei sostegni alle persone rimaste fuori casa, e dei contributi da dare a tutti coloro che hanno subito danni: “Il presidente Giani – spiega Ignesti – sta predisponendo una variazione di bilancio per la settimana prossima, per trovare 9 milioni di euro, due terzi da destinare alle famiglie, un terzo alle aziende. Le procedure saranno simili a quelle adottate per Campi, con un’autocertificazione e una verifica dei Comuni sulla zona effettivamente alluvionata. Si parla di un primo contributo di 3 mila euro da liquidare alle famiglie, e 10 mila per le aziende. Se poi il governo proclamerà lo stato di emergenza nazionale, in un anno dovrebbero essere liquidati ulteriori 5 mila euro per famiglia e 20 mila euro alle aziende.”
E se non arrivasse l’emergenza nazionale? “Su quella contiamo per pagare i lavori di somma urgenza già attivati. Se non arrivasse si rischierebbe la bancarotta dei comuni. Ci sono ancora due settimane per dichiararlo, i sopralluoghi sono stati effettuati, sarebbe uno schiaffo clamoroso al Mugello e ai Mugellani.”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 marzo 2025
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Un commento a quanto dice il sindaco Ignesti “Una questione da evidenziare – dice Ignesti – è il ruolo e la responsabilità dei privati, proprietari di terreni, spesso lasciati andare, con l’incuria dei boschi, i terreni senza manutenzione…”.
Ebbene, sono proprietario, insieme al resto della famiglia, di 13 ettari di terreno nel comune di Vaglia, di cui 10 di bosco. Personalmente mi sforzo di effettuare gli interventi che descrive: la rimozione della vegetazione secca, a terra e deperiente, del sottobosco a rischio di incendi, il taglio estivo dell’erba secca, la pulizia dei fossi, la manutenzione della strada vicinale di accesso e delle strade forestali per permetterne l’accesso ai mezzi antincendio. Per questa opera ho ricevuto l’apprezzamento dei Carabinieri Forestali e della Protezione Civile in occasione di incendi nelle vicinanze, estinti poi ai confini del mio terreno, con commenti come “se tutti facessero così ci sarebbero molti meno incendi…”.
Per questi interventi nel tempo mi sono procurato, a mie spese, i mezzi meccanici necessari, trattore con rimorchio, verricello forestale, trincia stocchi, lama livellatrice, retro escavatore ecc… quasi tutti usati (molti fra i 20 ed i 50 anni di età) e spesso riparati e riadattati personalmente, in quanto il prezzo del nuovo è inaccessibile per un privato. Con tali mezzi faccio anche, a loro richiesta e gratuitamente, la manutenzione di terreni dei vicini e di parti comuni, come sentieri e strade vicinali. Per tutto questo non solo non ho mai ricevuto alcun contributo, sia per l’acquisto che per il funzionamento (pago i carburanti come chi li usa per andare in giro con la Porsche), ma solo ostacoli. Per esempio il diniego a realizzare un riparo per dette macchine, anche solo una tettoia. L’autorizzazione sarebbe stata concessa se avessi un’azienda agricola, ma io sono un privato, pensionato, che invece di passare il tempo a giocare a tennis o a briscola preferisce fare manutenzione del bosco. Devo essere penalizzato per questo? Devo costituire una azienda agricola fittizia con le ulteriori spese connesse? Sarebbe più facile ottenere il permesso per una tettoia per riparare la Porsche, ma non ce l’ho e comunque sarebbe troppo basso per il trattore che ha l’obbligatorio arco di protezione.