Ronta e la “campana” perduta
BORGO SAN LORENZO – ‘In un ridente villaggio di campagna, c’era una volta una campana, gradita a tutti gli abitanti del borgo…’. Questo potrebbe essere l’inizio di una piacevole novella, ma in realtà la nostra è una storia ordinaria e ben poco fiabesca. Sì, perché la campana non è di quelle che fanno sentire i loro poetici rintocchi, ma un semplice contenitore azzurro e goffo, che serve per la raccolta differenziata della plastica e del vetro. Un oggetto per nulla soave ma comunque funzionale, che nel caso specifico svolgeva dall’anno 2000 la propria decorosa funzione per una ventina di famiglie della località Poggio, nella frazione borghigiana di Ronta, all’altezza del muro di confine di Villa ‘Sacchetti’ (oggi ‘Gerini’), lungo la SR 302 Firenze-Faenza.
Da un paio d’anni a Ronta, fra l’altro, si svolge, in via sperimentale, la raccolta porta a porta dei rifiuti, ad esclusione però della plastica e del vetro. Da qualche mese l’ancora utilissima campana è stata rimossa da Publiambiente, gestore del servizio di raccolta rifiuti, costringendo il gruppo di residenti a raggiungerne un’altra, posta in un luogo più distante e decisamente più scomodo per loro, soprattutto, per gli anziani e gli invalidi. Nessun avvertimento ha ovviamente anticipato l’inspiegabile gesto e quindi, com’è naturale che sia, qualcuno ha chiesto lumi a Publiambiente stessa, che ha giustificato il trasferimento con motivazioni derivanti dal codice della strada. Alla richiesta di noi cittadini di rivedere la decisione radicale, suggerendo anche la sostituzione del precedente raccoglitore con uno di dimensioni più piccole, munito magari di rilevatori notturni, ci siamo sentiti rispondere ‘picche’. Sensazione spiacevole per chi pensa di vivere in un paese civile, dove il ‘pubblico’ dovrebbe dialogare e comunicare le proprie scelte alla gente che amministra. A noi la motivazione pareva molto debole, e lo abbiamo detto ai funzionari preposti. E’ possibile accorgersi solo adesso di una tale incongruenza normativa? E poi, nel tratto di strada che da Borgo va verso Marradi, molti sono i cassonetti in posizioni similari a quelle della nostra campana, con rischi reali per il traffico, soprattutto durante le operazioni quotidiane di svuotamento con ingombranti automezzi. Per questi non si fa nulla? O l’operazione di messa in sicurezza è parziale, episodica e pure casuale? Da parte nostra lo abbiamo fatto notare, ma la risposta è stata sempre ‘picche’. Nonostante la palese mancanza di volontà all’ascolto e alla comprensione del bisogno, non ci siamo arresi, abbiamo bussato alla porta del Comune, l’ente avvertito ancora come il più vicino ai cittadini. Da lì ci hanno letteralmente rimbalzati nuovamente a Publiambiente. Ma nonostante che la gestione del ciclo dei rifiuti faccia notoriamente capo all’azienda, il Comune non se ne può lavare le mani così: non è forse parte di questa SpA? Non stipula con essa un contratto di servizio? E allora, perché non farsi carico di questo piccolo problema, che per alcune persone, oltretutto disponibili a compiere giornalmente quel gesto civile che rappresenta la raccolta differenziata dei rifiuti, può significare molto? Ma… ‘Paese piccolo, la gente… mormora!’ recita un detto che si accompagna spesso a considerazioni spontanee che si diffondono come verità possibili. Nel caso in questione, infatti, si è sparsa la voce fra gli abitanti del villaggio che, forse, la campana è stata spostata in realtà per questioni ‘paesaggistiche’. Con tutto il rispetto, in tal caso la motivazione reggerebbe ancora di meno, se come molti pensano il paesaggio è limitato allo scorcio di natura posto di fronte alla Villa Gerini, e al suo muro in cemento armato. E allora, siamo di fronte ad un semplice chiacchiericcio? Ad una lite condominiale? No, si tratta soltanto di un’ipotesi, che ci auguriamo infondata, ma che potrebbe muovere un po’ le acque ed aiutare a stimolare una soluzione che salvaguardi i dettami normativi come le varie necessità, al di là delle esigenze personalistiche. Come piccolo borgo di frazione, il Poggio, abbiamo sempre cercato di adempiere ai nostri doveri, dimostrando di voler collaborare alla costruzione di una società coesa e attenta al vivere civile. Per questo ci sentiamo un po’ presi in giro da questi atteggiamenti strafottenti oggi tanto in voga, alla faccia dei nostri diritti di contribuenti e di cittadini attivi e partecipi. Prima di dare giudizi definitivi, siamo però sempre disponibili a un dialogo con le istituzioni, se lo vorranno, e pronti a sorprenderci per una svolta della storia nella direzione di un agognato e facilmente raggiungibile lieto fine.
(Rubrica Dai Lettori – Lettere e Raccontalo con una foto)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 luglio 2016