MUGELLO – Alessandro Raffaelli è un fisioterapista che pratica il Tuina, progenitore di tutti i massaggi orientali, shiatsu, riflessologia plantare e digitopressione
Quale è stata la formazione e la tua storia professionale fino ad ora? “Provengo –sottolinea Raffaelli- dalla medicina sportiva, per venticinque anni sono stato nella sezione medica della settore tecnico della Federazione Italiana Gioco Calcio e attualmente lavoro a Coverciano. Per più di dieci anni sono stato massaggiatore per le squadre nazionali di calcio sia maschili sia femminili. Poi negli ultimi quindici anni ho seguito realtà calcistiche dilettantistiche mugellane, collaborando con il San Piero a Sieve, con il Luco, la Rontese e la Fortis, e ho curato, soprattutto all’inizio, squadre di rugby, di atletica leggera e di ciclismo”.
Il fisioterapista di Studio Elle continua: “Operando stabilmente a Coverciano ho seguito tutti i più grandi campioni, non solo quando venivano in ritiro le nazionali, ma anche per i calciatori professionisti senza contratto, che venivano a fare la preparazione in attesa della chiamata da una nuova squadra. E li ho avuti davvero tutto, da Beppe Signori a Baggio”.
E il Tuina? “Negli ultimi cinque anni ho studiato il massaggio della medicina cinese, il Tuina, e la sua filosofia. Adesso poi sto seguendo un corso su una pratica che in diversi riteniamo rappresenti il futuro della fisioterapia, l’ induzione miofasciale. E’ una pratica insegnata da uno spagnolo, occidentalissima: si tratta di tecniche manuali che si fanno sul tessuto connettivo”.
Non c’è scontro tra occidente e oriente? “A mio avviso, no. Per un cinese stare bene in salute significa essere in equilibrio con se stesso e l’ambiente che lo circonda. Mi piace questo discorso di flessibilità, ma ovviamente non si può sposare in pieno una filosofia, sarebbe limitante. Cerco di cogliere invece ciò che ritengo abbia di buono, ciò che serve, e lo applico. Così la medicina cinese mi ha dato la possibilità di comprendere aspetti ulteriori e di avere un’idea a 360 gradi di un determinato problema”.
Come sei arrivato a Studio Elle? “Cercavo un ambulatorio dove esercitare il pomeriggio la mia professione. Quello che mi ha fatto preferire questo posto è la disponibilità, la cortesia e la professionalità. Non ti fanno sentire un ospite, ma sei parte di un progetto. C’è un rapporto principalmente umano sia con i pazienti sia con i professionisti”.
Infine, quali sono i disturbi che ti trovi a gestire? “La medicina cinese lavora su tutto. Mi occupo del dolore. La maggior parte dei miei pazienti hanno lesioni muscolo-scheletriche, come traumatismi sportivi, una distorsione, una contusione o una lesione muscolare, un’infiammazione tendinea, ma anche problemi di cervicali, a livello lombare, di spalle bloccate. Tratto oggi molto spesso persone con dolori dovuti ad artrosi e ad ernie. Ultimamente ci sono tante lesioni del tendine di Achille, anni fa non succedeva. Questo perché oggi siamo più sedentari. Ci sono cambi metabolici. Chi il sabato e la domenica va a correre e gli altri giorni sta su una sedia o in poltrona fornisce al suo corpo uno stress a cui non è abituato, ed è quindi più facile vi siano delle rotture”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 marzo 2018