San Lorenzo, anche Gabbiano torna a festeggiare
SCARPERIA E SAN PIERO – Quest’anno, per il 10 agosto, Don Daniele Centorbi, Pievano di San Piero a Sieve, ha programmato alle ore 19.00 una Messa sul sagrato della chiesetta di San Lorenzo a Gabbiano, piccola località di Scarperia e San Piero. Un evento straordinario, se si pensa che l’ultima celebrazione risale a una ventina di anni fa. Quindi, pur essendo la cappella inagibile a causa dei danneggiamenti dell’ultimo terremoto, Don Daniele ha voluto onorare lo stesso la ricorrenza insieme alla comunità di Gabbiano, con una funzione all’aperto risultata graditissima, complice anche la posizione favorevole e ventilata del luogo. La partecipazione è andata ben oltre ogni aspettativa. C’era chi, come Daniele, Paolo e le rispettive famiglie da sempre affezionate al sacro edificio, si è dato un gran daffare per supportare Don Daniele nell’organizzazione. Ma anche i nuovi abitanti di Gabbiano, come Maria Elia e il marito Massimo, hanno avuto un ruolo fondamentale in questa occasione, come in un vero lavoro di squadra. E pure alcuni parrocchiani della vicina Lumena (che prima costituiva un tutt’uno con Gabbiano, con la sua chiesetta di San Michele), di San Piero a Sieve e oltre. Tutti insieme, grandi, piccini… due cani e due gatti, forse un po’ storditi dall’inconsueta animazione.
Gabbiano è di per sé un luogo bellissimo quanto a collocazione geografica, dominante sulla vallata circondata dagli appennini, sulla quale si stagliano maestosi – come fosse la tavolozza di un pittore – il Palazzo dei Vicari e la Pieve di Fagna, in questi giorni illuminata a festa. La piccola chiesa della frazioncina è stata appunto danneggiata, ma anche dall’ingresso – tenuto aperto per tutta la serata – se ne può cogliere la visione d’insieme, che spazia dal soffitto scolpito con pregevoli volte a crociera, all’altare, agli imponenti tabernacoli e all’acquasantiera, tutto in pietra serena… . Guida personale d’eccezione Massimo Certini, invitato e presente alla festa, il quale non mancherà di pubblicare un pezzo speciale e minuzioso sulle caratteristiche storico-architettoniche del complesso. Da notare, come sottolineato anche dal Parroco, la presenza di due lapidi, una posta all’ingresso e una sull’edicola che si trova a qualche metro di distanza, riportanti i nomi e i gradi dei giovani partiti per la prima e la seconda Guerra Mondiale, che fortunatamente fecero ritorno alle proprie case. Una delle poche località, questa, a non contare vittime nei due conflitti, ed aver così potuto apporre cippi a ringraziamento.
Al termine della funzione, come previsto, è stato servito un aperitivo, ma definirlo tale è riduttivo se si pensa agli almeno quattro o cinque tavoli ricolmi di ottimi salumi, formaggi, panini imbottiti, torte salate e dolci che, insieme alle bibite, potevano rifocillare un intero reggimento. Ma, soprattutto, è stato apprezzato il momento conviviale in sé, il piacere di stare insieme e condividere il proprio tempo, chiacchierando in santa pace di tutto un po’. Una vera e propria necessità per questo piccolo borgo, che è andato sì ripopolandosi, ma dove a causa dei ritmi di vita quotidiani, e della mancanza di luoghi e occasioni di ritrovo, non è detto neanche che tutti si conoscano.
I presenti, Don Daniele in testa, vista la buona riuscita dell’esperienza, si sono riproposti di ripeterla l’anno prossimo, stesso giorno stessa ora. E, magari, chissà che non giunga alle autorità competenti l’auspicio di poter ammirare la chiesetta di San Lorenzo restaurata e agibile. Sognare è possibile: non sono proprio queste le notti dove a ogni stella cadente è affidato un desiderio? Intanto, mentre piano piano ognuno rientrava soddisfatto alle proprie case, una luna enorme e splendente illuminava la vallata.
Elisabetta Boni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 agosto 2022