Ci sarà tempo fino al 30 di giugno (data prorogata da quella iniziale prevista del 30 aprile) per visitare la mostra “Carlo Portelli, pittore eccentrico, tra Rosso Fiorentino e Vasari”. Nello scenario della Galleria dell’Accademia, a Firenze, è esposto un dipinto che proviene dal nostro territorio. Appunto un’opera di Carlo Portelli, precisamente “La restituzione della Croce”, in prestito dalla chiesa di Santa Maria a Olmi, Borgo San Lorenzo.
La notizia della presenza di questo quadro nella prioria del Comune borghigiano è ripresa dal testo “Descrizione della provincia del Mugello con la carta geografica del medesimo” (1748) di Giuseppe Maria Brocchi, letterato, sacerdote, già priore di Santa Maria a Olmi. Questo il racconto : “Agli altri Altari di questa Prioria vi sono alcune bellissime Tavole de du’ famosi pittori Portello (Carlo Portelli, n.d.a.), e Bronzino, di cui pure nella Canonica vi è il celebre ritratto, dipinto a fresco al naturale sul muro in un Salotto”. E le parole che iniziano con lettera maiuscola sono quelle originali usate e contenute a pagina 86 di quel testo.
La tavola di Carlo Portelli [o Della Porta, o Da Loro, o anche Portello] è datata 1569, ed ha le dimensioni di 330 cm. per 233 cm.. E’, invece, incerta l’anagrafica del pittore, forse nato attorno al 1500 (Loro Ciuffenna, Arezzo) e morto nel 1574 (Firenze). Pare abbia avuta la sua formazione artistica presso la bottega di Ridolfo del Ghirlandaio. Una delle curatrici della mostra, Lia Brunori di Scarperia, così sintetizza la storia del dipinto: “Carlo Portelli firma la Pala (1569) per la prioria mugellana di Santa Maria ad Olmi riprendendo quella produzione per le chiese del contado che caratterizzerà gli ultimi anni della sua vita. Il dipinto in questione raffigura “La Restituzione della Croce (o Eraclio riporta la Croce a Gerusalemme)” ed è realizzato per l’altare della famiglia Parenti che nella zona possedeva una villa.”.
Il tema di Eraclio I e della “vera Croce”, il legno sul quale venne crocifisso Gesù Cristo, seppure correlato ad una leggenda, fu estremamente caro ai frati francescani che, già in epoca medioevale, fecero affrescare le loro chiese con episodi di questa vicenda. Nell’anno 614 il Re Cosroe II (570-628, Re di Persia), dopo tre settimane di lungo assedio, riuscì ad espugnare Gerusalemme ed a trafugare tutti i tesori, comprese le reliquie religiose. L’imperatore Eraclio I (575-641, imperatore bizantino) radunò un esercito e combatté, per molti anni, una dura guerra contro i persiani. Nell’anno 628 Eraclio I sconfisse i persiani e decapitò il Re Cosroe II, ottenendo la restituzione della “vera Croce”, poi riportata dallo stesso Eraclio I, scalzo e vestito da pellegrino, a Gerusalemme, il 21 marzo 630, tra l’esultanza della gente.
A chiusura di questa ripresa dell’argomento, già trattato nel nostro giornale lo scorso 13 febbraio (clicca qui per articolo originale), ancora una volta è motivo di orgoglio sottolineare come il dipinto sia stato restaurato da una esperta professionista mugellana, Rossana Bonetti, di Borgo San Lorenzo. Ripartiamo da qui, da loro, dal lavoro di due donne. Con lo sguardo al passato, ecco il presente per quella che dovrebbe essere una pagina importante per il futuro del Mugello. Arte, storia e turismo.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 aprile 2016
La video intervista a Lia Brunori:
[youtube height=”HEIGHT” width=”WIDTH”]https://www.youtube.com/watch?v=cYec3n7kdCo[/youtube]