Scarperia, parrocchie in ascolto. E stanno partecipando in tanti
SCARPERIA – Tira aria nuova nelle parrocchie di Scarperia, Fagna e Sant’Agata. Un’aria di partecipazione, di voglia di ascoltarsi e conoscersi, ed anche di impegnarsi. Hanno dato impulso a questo “movimento” varie situazioni, diverse tra loro: l’avvio del cammino sinodale della Chiesa fiorentina, con la proposta di un metodo di ascolto, il bisogno di ripensare la parrocchia dopo la pandemia e, non ultimo, il cambio di parroco, don Antonio Cigna con una comunità tutta da conoscere.
“Dovevamo mettere ordine – nota don Antonio – tra questi importanti processi di cambiamento e la soluzione non ci sembrava risiedere nel rispondere, in maniera frettolosa e un po’ avventata – visti anche i numeri dei contagi di quel periodo, tra i più alti in Italia – alle scadenze del Sinodo fissate dalla Diocesi, mettendo su, alla meno peggio, qualche tavolo e producendo qualche documento formale. Però ne abbiamo voluto cogliere il messaggio più profondo e, con il Consiglio Pastorale, ci siamo interrogati sull’importanza dell’ascolto nelle nostre società e, a maggior ragione, oggi, nella Chiesa”.
Il parroco continua: “Le nostre comunità parrocchiali si trovano a un bivio: da un lato, possono continuare nelle proposte di sempre, nella rassicurante tranquillità di ciò che si è sempre fatto, nonostante i numeri di partecipazione alle messe domenicali sia molto basso; una Chiesa per pochi, per chi è restato, ma che tende a chiudersi nella propria autoreferenzialità. Dall’altra parte, una strada più faticosa e anche rischiosa, perché è quella dell’apertura a tutti i portatori di una ricchezza: è la via della corresponsabilità, del sentirsi coinvolti da ciò che accade intorno a noi. La pandemia, tra le altre cose, ha reso evidente come le scelte di ciascuno abbiano un impatto sulla vita degli altri e anche nelle nostre comunità parrocchiali, in un rapporto osmotico con i territori, o si fa proprio il metodo sinodale dell’ascolto, dell’accoglienza, della vicinanza e della condivisione o siamo destinati ad aumentare la distanza con il mondo circostante, a comprendere sempre meno i nuovi bisogni che emergono nelle persone, nelle organizzazioni, nelle famiglie, a ignorare che solo insieme – laici e religiosi, singoli e collettività, fedeli impegnati in parrocchia e persone più lontane, persone che hanno sempre vissuto nel paese e i nuovi cittadini – si può andare avanti”.
Da queste riflessioni è nata l’idea di costituire una Commissione per l’ascolto, che nella primavera ha iniziato a fissare alcune tappe e ha previsto momenti di incontro dei genitori dei bambini che, nel periodo estivo, partecipavano ai Grest e ai campi-scuola. Tra l’altro quest’anno le tre parrocchie – Sant’Agata, Fagna e Scarperia – hanno visto un’adesione elevatissima di bambini e ragazzi a queste attività, come mai prima, ed è sembrato un dato incoraggiante, da cui partire. “Gli strumenti utilizzati – spiegano dalla Commissione – sono stati essenzialmente due: un questionario con ben 36 quesiti – tra domande aperte e chiuse – sul ruolo della Parrocchia e della Chiesa nella vita degli intervistati e un momento di ascolto auto-gestito, a piccoli gruppi di genitori nell’ultimo giorno di campo-scuola dei loro figli. I primi feedback sono stati molto positivi, sia perché è risultata molto gradita questa proposta, sia perché abbiamo iniziato a raccogliere idee, bisogni, punti di vista molto eterogenei, da parte di persone, credenti e non, che hanno mostrato interesse verso le attività parrocchiali”.
E spiegano: “Tanto per fare un paio di esempi: nei campi estivi non potevamo contare, per motivi di salute, sulle persone che negli ultimi anni pensavano alla cucina. Nel giro di qualche giorno si sono fatte avanti 40 persone – genitori, nonni, zii, etc. – capaci di coprire tutti i turni estivi di pranzi e cene. Ma il caso ancor più eclatante è venuto fuori dalla Festa di Santa Maria a Fagna che fino a tutto giugno vedeva in forse la sua realizzazione: erano venute a mancare molte colonne portanti o erano fuori gioco per problemi personali e di salute, tanto che in Consiglio pastorale non si sapeva se e in che forma si sarebbe potuta realizzare”.
E’ stato un crescendo di partecipazione e di interesse: “Cogliendo l’opportunità degli incontri ai campi-scuola in cui far passare la richiesta di una mano, si è creato un gruppo di oltre 90 aiutanti, più i bambini che hanno avuto compiti e ruoli fondamentali e che, insieme, hanno realizzato dai tortelli ai servizi necessari per la Festa, dall’allestimento alle pulizie finali, rendendo la festa non solo possibile, ma un vero e proprio successo. Anche questi segnali ci hanno dato una grande motivazione e abbiamo iniziato a pensare alle altre tappe del percorso di ascolto, chiedendo ai rappresentanti dei gruppi e delle varie realtà locali, di fare da moderatori di uno o più tavoli per un momento di ascolto nel periodo autunnale. Abbiamo preso spunto dai materiali del Sinodo, che abbiamo adattato alle nostre esigenze, e ci siamo confrontati con realtà, vicine o di altre regioni, che avevano avuto esperienze utili. Così, oltre ad un gruppo whatsapp dei moderatori per la condivisione dei materiali, abbiamo organizzato un momento formativo a settembre, al quale hanno preso parte 57 referenti/moderatori”.
Sono numeri importanti e per certi versi sorpredenti: ad oggi sono stati formati ben 45 gruppi che hanno già messo in calendario da uno a tre incontri nel mese di ottobre, per un totale di circa 75 appuntamenti che è possibile visionare sul sito della parrocchia (http://www.parrocchiascarperia.it/). Le scuole, i circoli e le associazioni sportive e culturali, i gruppi interni alla parrocchia, le famiglie, i giovani e gli anziani, il personale medico-sanitario e molti altri sono i pubblici finora coinvolti che si ritroveranno in case private, ma anche nelle sedi associative, nei locali parrocchiali, nei circoli, perfino nei bar. “Ci preme sottolineare – dicono i membri della Commissione – che queste realtà non sono ovviamente tutte quelle presenti nella comunità, bensì quelle a cui siamo stati capaci di arrivare, con le nostre forze”.
Così la porta è ancora aperta: “Lo scopo della condivisione più allargata dell’iniziativa, la comunicazione con striscioni e volantini nel paese e la pubblicazione del calendario degli incontri sono anche per dire a chi volesse dare il proprio contributo, di unirsi ad uno dei tavoli esistenti o di metter su, con i propri amici, vicini di casa, collaboratori, dipendenti, soci, etc., un proprio tavolo. I materiali, come le tracce degli incontri, le slide riassuntive della formazione, ecc., sono tutte realizzate dalla Commissione e dal Parroco, adattabili alle esigenze dei vari gruppi e disponibili presso le sedi delle tre chiese scarperiesi”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 ottobre 2022