Scelte impopolari. No, giuste decisioni
BORGO SAN LORENZO – La Giunta di Borgo San Lorenzo ha deciso di recuperare quanto, da alcuni cittadini, non è stato pagato per i servizi scolastici. Durante il periodo da settembre 2012 a luglio del 2015, per la mensa, asilo nido, campi solari ed altri servizi connessi in ambito scolastico, risultano accertati mancati pagamenti per quasi 290.000,00 euro (articolo qui). Una cifra che non può essere ignorata.
Non è guerra all’evasione fiscale, tantomeno una caccia ai furbetti di turno, quelli con la vocazione ad aggirare la normativa per non pagare il dovuto. Al momento, e la Giunta lo precisa, è solo un pro-memoria. Un post-it da appendere sulla lavagnetta domestica, nelle case di quelle famiglie che, non hanno potuto o voluto, o anche dimenticato, sono state pertanto invitate a saldare il conto con la pubblica amministrazione. Così, un fardello di 675 raccomandate verrà smistato dagli uffici postali, e le lettere consegnate agli interessati. Tecnicamente utenti inadempienti.
Ovviamente, ci sarà caso e caso. Occorrerà vagliare le ragioni di alcuni ed accertare i torti, e la furbizia, di altri. Discernere, appunto, fra lo stato di povertà e l’insolvenza assurta a stile di vita. Un compito delicato, ancorché previsto dagli strumenti di controllo nella disponibilità degli enti pubblici. Il refrain è questo: ci sono leggi, basta applicarle. E la Giunta di Borgo San Lorenzo, perlomeno, ci prova.
Inevitabilmente emergeranno anche situazioni gravate da sofferenza e precarietà, per non dire indigenza. Ci mancherebbe, per questi sarà necessario un intervento sociale per lenire disagi ed assicurare una frequentazione dignitosa dell’ambito scolastico a chi ne avrà bisogno. I risultati, o almeno una parte di questi, li si potranno toccare con mano, anzi registrare nei flussi in entrata della cassa comunale, entro il prossimo mese di Aprile. Poi, si aprirà una controversia con l’iscrizione a ruolo degli insoluti, accompagnati, sicuramente, dagli immancabili strascichi legali.
Indubbiamente, è un’azione necessaria, un atto dovuto, riguardoso verso tutti quei cittadini che, a fronte di piccoli o grandi sacrifici, rapportati alle loro disponibilità economiche, pagano il dovuto nei tempi prescritti. Soprattutto, è una lezione civica. Dalla cattedra comunale, il ripetere di tanto in tanto, in modo da non far dimenticare, come ai diritti siano strettamente correlati i doveri.
Una pratica di buon governo da elevare, ad esempio, e da estendere anche ad altre tematiche, per le diverse tipologie di servizi pubblici o tributi comunali, laddove l’insolvenza, forse, ha pendenze oltrettutto più significative. Su tutte la tassa per i rifiuti. E, a seguire, seppure con incidenze decisamente meno corpose, il controllo sui passi carrabili e per l’occupazione del suolo pubblico. Insomma una revisione generale, un esame sulla situazione della riscossione dei tributi e delle tariffe dovuti al Comune.
Bene, segnali incoraggianti. Giuste decisioni.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 febbraio 2016
Pagare il dovuto dovrebbe essere obbligatorio. Odio quando si parla di furbetti. Si deve parlare di ladri o di truffatori, non furbetti. Chi non paga non è furbo: ruba e truffa agli onesti. Si torna al solito, se non fossimo in Italia, cosa succederebbe? È troppo facile approfittarsi a danno dell’erario in un paese che simpatizza, in alcuni casi, coi ladri. Ovviamente ci sono situazioni di indigenza, di povertà. Per queste situazioni ci vuole, ci deve essere la solidarietà. Magari chi ha veramente problemi dovrebbe non arrivare a ricevere la raccomandata. È solo la mia opinione, ma chi ha bisogno si deve poter rivolgere al comune PRIMA di arrivare alla morosità. In un paese giusto (è utopia in Italia) chi ha bisogno o non ha i mezzi deve essere assistito dallo stato e, nel piccolo dal comune. Ci vuole anche coraggio a chiedere aiuto, a volte ci si può pure vergognare. Ma si dovrebbe chiedere l’aiuto, non aspettare la lettera. Il ruolo del comune, approfittando anche di questa occasione, è di distinguere tra chi ladra e chi non ha i mezzi. Chi ha i mezzi e “fa il furbo” deve essere punito. Se è vero che c’è un ammanco di 290.000€, scusate ma io che pago tutto mi sento autorizzato a essere incavolato e a pretendere giustizia. Basta col buonismo, basta coi furbetti/ladri.