Se la parrocchia promuove… l’attività di pelletteria. Accadde a Bruscoli, 50 anni fa
Bruscoli, sull’Appennino tosco-emiliano, è paesino lontano e disagiato, piccola frazione di Firenzuola al confine con l’Emilia Romagna, oltre il passo della Futa. Bellissimo ambiente naturale, un’azienda zootecnica tra le più importanti del Mugello, ma oggi gli abitanti sarebbero assai meno, se cinquant’anni fa un giovane prete bresciano non avesse avuto un’idea geniale.
Nella parrocchia di Bruscoli, dedicata a San Martino, dall’ottobre 1964 all’aprile 1969 fu parroco don Domenico Gregorelli. Originario della Val Trompia don Gregorelli divenne sacerdote nella diocesi fiorentina poiché era entrato nella comunità dei Padri filippini di Firenze, in rapporto con la comunità bresciana della Pace.
Giunto a Bruscoli dopo la laurea in filosofia e teologia, il parroco si rese conto di un fatto preoccupante: il paese si sta svuotando, continuava l’abbandono delle campagne, i giovani non avevano lavoro e se ne andavano. Così il parroco decise di mettere a disposizione parte dei capienti locali parrocchiali per dare lavoro. Trovò un artigiano della pelletteria disposto a rischiare, aiutò alcuni giovani ad imparare l’arte. E l’iniziativa si sviluppò.