“Stanno declassando l’ospedale del Mugello, pezzo dopo pezzo”: la denuncia di Sandra Cerbai
BORGO SAN LORENZO – La presidente del Comitato per la salvaguardia dell’ospedale, Sandra Cerbai torna di nuovo, nel giro di pochi giorni, ad affrontare il tema dei servizi ospedalieri in Mugello. Con accenti di grande preoccupazione. E denunciando il progressivo declassamento della struttura. Facendo un elenco molto dettagliato.
C’era una volta, all’Ospedale del Mugello, un reparto di ostetricia, che tutti ci invidiavano; era il fiore all’occhiello dell’ospedale, tanto che molte donne venivano a partorire qui, anche da fuori Mugello, come Fiona May.
C’erano una volta tanti altri ottimi reparti: ortopedia, urologia-chirurgia, diabetologia, ginecologia, ecc.
Poi, la direzione Asl, in accordo con la Regione, ha pensato di ritoccare la Sanità toscana, che era una delle migliori in Italia, riducendola a una delle peggiori, con quei TAGLI che stanno passando alla storia come processo di “riorganizzazione” e “ottimizzazione”.
Ora, convenite con me che, quando si taglia, si dovrebbero risparmiare soldi, magari da reinvestire; ci chiediamo che fine abbiano fatto i risparmi visto che, dopo anni di tagli, nella Sanità toscana, c’è ancora un grosso buco da risanare. Come verrà risanato? Con nuovi TAGLI, ovviamente.
Anni fa, hanno ridotto le Asl da 12 a 3; noi siamo diventati parte della “Vasta Zona Toscana Centro”, e sottolineo vasta, dato che, il D G d.r Morello, cita questa vastità come una sua grande conquista.
La “riorganizzazione”, attuata accentrando certi servizi in pochi grandi ospedali, ha impoverito la Sanità toscana. Ce ne siamo accorti in corso di pandemia, quando abbiamo avvertito la carenza di posti letto e di spazi da dedicare al covid, intanto che i tempi delle liste di attesa, per esami e visite, si allungavano. La gente non è morta solo di covid ma anche perché non ha potuto essere adeguatamente curata per altro!
Tutta l’Italia ha risentito delle magagne sanitarie e, dato che molti piccoli ospedali di periferia erano stati chiusi, ecco la necessità di approntare ospedali da campo a circa 400 mila euro l’uno.
E il nostro ospedale? Dove sono finiti i soldi via via annunciati, ora dalla Regione ora dall’Asl?
“Ci sono 11 milioni pronti per l’ospedale!”
“Arrivano 8 milioni per la ristrutturazione!”
“Stanziati 30 milioni, siamo in dirittura d’arrivo per i lavori all’Ospedale!”
Ma al momento non c’è neppure il progetto definitivo e, quindi, ancora niente appalto dei lavori.
Inanto, in maniera subdola e gradualmente nel tempo perché fosse meno evidente, c’è stato:
1) un caldo sostegno al privato per:
-a: la dotazione di strumentazione tecnologica. Citiamo ad esempio la Risonanza Magnetica inaugurata dalle Autorità pubbliche alla Misericordia; un “valore aggiunto” disse la Saccardi, ma intanto, di notte, capita che le ambulanze girino per tutta l’area metropolitana fiorentina, col ferito o malato a bordo, prima di trovarne una disponibile;
-b: l’esternalizzazione di servizi pubblici, ultimo scottante esempio l’affido dei prelievi ematici con notevole peggioramento del servizio.
2) l’impoverimento del personale medico e infermieristico:
-a: vedi il PS (il personale fugge appena può dai PS pubblici. Ci sarà una ragione!)
-b. oncologia ha perso i servizi per la Terapia del dolore e psicologia, Anzi non ci sono proprio più gli spazi per accoglierli perché il reparto, che era divenuto, qualche anno fa, Struttura Semplice, non lo è più e, al momento, ospita cardiologia;
3) il declassamento dei Reparti, con la dovuta premessa: se un reparto è Struttura Complessa, ha una sua autonomia; se è Struttura Semplice può ricevere servizi da altri ospedali, se non è neanche struttura semplice perde ogni autonomia organizzativa e progettuale:
-a. Ortopedia: da struttura complessa è diventata semplice, il Primario è diventato Direttore; ci lavoravano 5 ortopedici, ora sono 2; benché il Direttore chieda da tempo il reintegro del personale e il d.r Gori ne avesse assicurata, anni fa, l’assegnazione, non è arrivato nessuno. Ci chiediamo se ci siano ortopedici per il Mugello, nell’elenco delle future assegnazioni.
-b. Diabetologia: ne era responsabile il d.r Marini che adesso è in pensione. Che si sarebbe dovuto pensionare lo sapevamo tutti e, in un incontro con alcuni dirigenti ASL, nel 2019, mi fu assicurato che sarebbe stato sostituito. La sostituzione non è avvenuta; arriva un diabetologo da altri ospedali, circa 2 volte a settimana. Un servizio ambulatoriale insomma;
-c. Urologia: diretta dal dr Vannini, era unita a chirurgia e il dr Vannini operava per urologia e per altro; è stato costretto, a prepensionarsi. Anche per urologia ora dipendiamo da fuori, arriva qualche specialista 2 o 3 volte a settimana. Altro servizio divenuto ambulatoriale;
-d. ginecologia: è degli ultimi giorni la notizia che non è più neanche struttura semplice; dipende in tutto e per tutto da Ponte a Niccheri. Gli orari di servizio non sono più competenza del nostro ospedale e anche i medici possono essere chiamati altrove, per qualche periodo di tempo.
-e. Chirurgia lavora a pieno ritmo ma manca la terza sala operatoria di cui anche i Dirigenti Asl avevano riconosciuto la necessità.
Il dr Morello nel 2018, giustificava la carenza di personale dell’ospedale del Mugello, col fatto che non trovavano medici disposti a venire, perché non ci vedevano prospettive di carriera. Ma se togli la figura di Primario, poi magari anche quella di Direttore, togli anche le prospettive di carriera! Il benedetto cane che si morde la coda!
Alla luce di tutto ciò, vorrei che le Istituzioni locali si chiedessero se tutto questo può essere il presupposto per una ristrutturazione, per l’ampliamento e il funzionamento di un ospedale efficiente!
Sandra Cerbai –Presidente del Comitato per la salvaguardia dell’Ospedale del Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 31 Ottobre 2021
Gentilissima mi trova veramente d’accordo. Mio padre ha molte patologie e con queato declassamento quando deve fare una visita deve o prendere il treno per andare a firenze e poi da li o a torregalli o a ponte a niccheri o a pelago o a pontassieve. Mai una volta che una visita possa essere fatta a Borgo. Mai. Ha 77 anni, senza patente ipovedente, diabetico, operato già due volte alla carotide. Un continuo fare visite a destra e a sinistra. Mia madre per fare una visita otorinaringoiatrica da gennaio è andata a novembre e quindi l’ha fatta a pagamento a borgo anche se esente. Per non parlare degli appuntamenti ginecologici. Se hai bisogno, anche a pagamento, devi comunque aspettare, file interminabili e attese. La soluzione? Careggi quando si può. Adesso non ci sono neppure i prelievi. Dobbiamo essere tutti automuniti e avere il pc. Cordiali saluti.
meno male che i medici fanno il giuramento di Ippocrate,ma poi non vengno a Borgo perchè non hanno prospettive di carriera…Ippocrate non credo sia daccordo
Gentilissima mi trova d’accordo.
Mio padre diabetico, con carotide già operata e ipovedente per fare i controlli deve sempre prendere treno o sita per andare o a firenze, torregalli, ponte a niccheri, pelago, pontassieve. Mai una visita a borgo mai. Mia madre per fare una visita da l’otorinolaringoiatra da gennaio ha prenotato per novembre , quindi è andata a pagamento nonostante sia esente. Per non parlare dei prelievi e delle visite ginecologiche. Ecco quelle neppure a pagamento trovi posto col proprio ginecologo. L’alternativa è careggi. Altrimenti ti fai il giro del mugello. Pensi che mio padre per fare un controllo alle vene lo hanno mandato in via mazzini a firenze. Quindi si è preso il treno, perché non guida e non ci vede accompagnato da mia nadre. 25 euro di treno e tanta fatica. Mi ha detto che la prossima volta va a pagamento a Borgo in una struttura privata. Ma le sembra giusto arrivare a ciò? Non è un paese per vecchi, ma solo per giovani automuniti e col computer.
Cordiali saluti.
Brava Sandra seguita così non mollare , io mi domando i sindaci del Mugello cosa ci stanno a fare , Ti aiutano ? Sarebbe l’ora che proclamassero azioni di protesta , io credo che avrebbero il supporto della popolazione tutta .in Mugello abbiamo un deputato , che é Riccardo Nencini , purtroppo del Mugello si rammenta solo alle elezioni . E’ ora che anche nel Mugello imparassimo a valutare bene chi opera veramente per l’interesse del Mugello . Lorenzone Della Gratella