“Stradarte” a Borgo San Lorenzo, tutto bene (o quasi)
Premettiamo di considerare “Stradarte” uno dei “fiori” belli spuntati negli ultimi mesi sul prato di Borgo San Lorenzo. Un paese che fino a qualche tempo fa era a forte rischio “mortorio”, salvo qualche benemerita, isolata, iniziativa. E sicuramente negli ultimi anni erano più le manifestazioni sparite dal cartellone che quelle aggiunte…
Ora si è invertita la rotta, grazie a varie componenti -che hanno molto merito- in questa rinascita: un’amministrazione che nel campo culturale e delle manifestazioni pubbliche si è saputa scrollare di dosso -speriamo che si continui…- un grigiore e un’assenza di iniziative davvero evidenti; con un nuovo assessore alla cultura che evidentemente sa tessere le fila, a più livelli, coinvolgendo risorse e dando spazio a idee -unico modo in tempi di vacche magre come questi, per fare qualcosa di positivo. Un modus operandi che caratterizza diversi amministratori attuali. E i frutti si vedono, da Arti in Villa a Fiori in Fiera ed ora a Stradarte, e a diverse altre iniziative che una certa vivacità in paese l’hanno riportata.
Non è tutto merito del Comune, naturalmente. Anzi, potrebbe far poco se non vi fosse una nuova vivacità di idee, ed anche una disponibilità di energie e impegno da parte di associazioni vecchie e nuove, dagli Amici delle biblioteche alla ProLoco, che non a caso sta preparando un’edizione delle Feste di San Lorenzo nuova di zecca, dal comitato per l’Organo Stefanini e diversi altri. E va riconosciuto alla Periscopio il merito di dare un supporto organizzativo e di idee rilevante.
E veniamo a “Stradarte”. Fin dalla prima edizione l’idea di portare le arti e gli spettacoli di strada nel centro storico di Borgo San Lorenzo ha dunque avuto un buon successo. Qualitativo, e di affluenza. Evidentemente, trattandosi di una “prima volta” qualcosa andrà aggiustato. Così in spirito collaborativo ci permettiamo qualche appunto, come contributo alla manifestazione. Appunto che mettiamo sul tavolo per discuterne, liberamente, con gli organizzatori e i partecipanti alla manifestazione, che invitiamo a dire la loro.
1) L’eccessiva vicinanza degli eventi. Sentir declamare i versi di Garcia Lorca, accompagnati da una chitarra, nella deliziosa ambientazione del vicolo di Castelvecchio, quasi sopraffatti dai ritmi latino-americani a tutto volume che arrivavano da piazza Castelvecchio faceva stringere il cuore. Ed anche le laudi medievali in Sant’Omobono qualche disturbo dai calienti ritmi di samba probabilmente lo hanno avuto.
2) Troppa carne al fuoco? In qualche caso si è avuta questa impressione. Stradarte non è la notte bianca di Firenze, e non ha gli stessi bacini di utenza. Così, cinque.sei eventi in contemporanea finivano per penalizzare performarce che avrebbero meritato un pubblico più numeroso e attento. Portato invece a saltibeccare qua e là, ascoltando tre minuti del concerto del violinista, dieci minuti il teatro, e così via…
3) Quei banchi da mercato rionale… Nell’allestimento della manifestazione è forse stata la cosa più “bruttina” e fuori luogo: il grande camion della piadina romagnola con i neon colorati delle insegne, i banchi sparsi qua e là, perfino davanti alla facciata della pieve, non davano un senso di qualità all’evento, rischiando di trasformarlo in una delle tante fiere paesane.
Per il resto tutto molto bene. Senza dimenticare, per chiudere, la grande disponibilità ed anche la qualità degli artisti -molti i mugellani- che hanno partecipato, gratis, a questo evento. Non capita spesso, e anche questo è stato un bel segnale.
Al prossimo anno.
Il Filo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 Luglio 2015
c’era il Sindaco di Vaglia? 😀
Teo, è ha scrivere la “filippica”