Terremoto, Covid e futuro. Intervista 2021 al sindaco di Barberino di Mugello
BARBERINO DI MUGELLO – Dalla fine del 2019, e tutto il 2020 per Giampiero Mongatti non è stato certamente un periodo… molto tranquillo. Il sindaco di Barberino ha dovuto fronteggiare, uno dopo l’altro, prima il terremoto, poi l’epidemia. Gli abbiamo chiesto, in questa intervista, un bilancio dell’anno, e uno sguardo verso il futuro.
2020, l’anno del Covid, senza dubbio. E del terremoto, per Barberino. Cosa siete riusciti a mettere in porto, o comunque ad avviare, nonostante le emergenze? Innanzitutto la Scuola di Cavallina, una scuola praticamente nuova e molto più funzionale per i ragazzi e gli insegnanti, un edificio innovativo anche dal punto di vista energetico, classificato come “NZEB” ovvero capace di un bilancio fra energia consumata e energia prodotta prossimo allo zero; è stata una bella soddisfazione poterla inaugurare in tempo per metterla a disposizione di alunni e docenti subito a inizio anno scolastico, viste anche le ulteriori necessità di spazi dovute alle alle norme anti COVID.
Il rifacimento completo, in erba sintetica, dello spazio esterno della Elementare del capoluogo, un intervento atteso e necessario per la fruizione adeguata di tutti gli spazi, che finalmente siamo riusciti ad eseguire. Alcune attività sul lago di Bilancino: una serie di consistenti interventi di manutenzione straordinaria, che ci ha restituito il lago come non lo vedevamo da molto tempo, grazie ai finanziamenti ottenuti dall’accordo con la Regione, e alcuni punti di ristoro aggiuntivi, inseriti con la modalità del commercio ambulante, oltre a una serie di suggestivi spettacoli.
Sono in corso i lavori di rifacimento del campo sussidiario all’interno della struttura del campo sportivo; ne verrà fuori un impianto notevolmente migliorato, con il manto in sintetico, che darà nuove e importanti opportunità sportive e che sarà anche a disposizione della scuola. Inoltre il rifacimento del manto stradale di Via Mercatale a Galliano.
Quali sono stati invece i progetti più danneggiati o ostacolati dalla situazione che si è venuta a creare? I rallentamenti ci sono stati, inevitabilmente, su varie cose, anche nell’operatività degli uffici che hanno dovuto giocoforza dedicare una parte del proprio tempo alle conseguenze delle varie emergenze; e infatti il nostro sforzo dovrà essere quello di recuperare il più possibile, nonostante la situazione generale. Comunque, dovendo citare un progetto specifico che è stato rallentato, posso dire la ristrutturazione e adeguamento sismico del Palazzo Comunale, e anche l’individuazione di spazi temporanei dove trasferire gli uffici nel frattempo, per uscire dall’attuale emergenza di spazi.
E per il 2021 che cosa avete in cima all’agenda? Di nuovo le scuole. Bandire la gara d’appalto per l’ampliamento della Elementare di Galliano. Concludere l’iter delle progettazioni degli interventi sulla Scuola Media e sulla Elementare del capoluogo e poi, soprattutto se ci arriveranno risposte positive alle nostre richieste di finanziamenti post-sisma, iniziare a bandire le gare di appalto.
E di nuovo il lago di Bilancino. Continuare il nutrito programma di interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria che abbiamo iniziato e che rappresentano la base per quello che vorremo fare anche in futuro. Realizzare la pista ciclabile in zona Turlaccio, strategica perché di collegamento tra il paese e il lago. Lavorare per costruire i bandi di concessione per nuove attività, come previsto dal progetto che abbiamo predisposto con il prezioso apporto dell’Università di Firenze e che ha visto anche un interessante fase di partecipazione pubblica; a questo proposito pochi giorni fa è stato firmato il contratto di concessione, alla Federazione Italiana di Pesca Sportiva, dell’area di Moriano (ex Bagno Maria) perché ne faccia appunto un centro sportivo dedicato alla pesca e ad altri sport legati all’acqua.
E poi programmare una serie di interventi sul decoro urbano e la vivibilità del paese che riguardano lavori su strade e marciapiedi e un progetto di video sorveglianza.
Nella gestione del dopo terremoto, quali sono le cose che più hanno funzionato, e quelle che invece hanno a tuo giudizio lasciato a desiderare? Quella che ha funzionato meglio è stata la fase dell’emergenza pura, dove credo che sia stato fatto un ottimo lavoro da tutti e dove si è riusciti ad intervenire in maniera efficace e veloce, scongiurando anche l’attuazione di quelle soluzioni provvisorie che poi fanno presto a diventare definitive, come tendopoli e simili. Nella fase successiva la burocrazia si è ripresa i propri spazi rendendo tutto più difficile, anche se dobbiamo ammettere che un ruolo negativo l’ha giocato anche l’insorgere dell’emergenza sanitaria che ha rappresentato un’oggettiva ulteriore difficoltà di non poco conto. Però i recenti sviluppi hanno portato alcune importanti novità: sono iniziati i pagamenti ai privati dei primi contributi per la ricostruzione, oltre ai contributi per l’autonoma sistemazione che erano già attivi e che continueranno grazie alla proroga dello stato di emergenza nazionale deliberata dal Consiglio dei Ministri; inoltre, come annunciato dalla Protezione Civile Nazionale durante il sopralluogo dello scorso 9 dicembre, a breve verranno sbloccate anche le domande che interessavano situazioni miste di prime e seconde case.
Un flash su alcune questioni annose.
– I lavori intorno alla variante di valico. Cosa manca, e quando realisticamente si chiuderà questa storia infinita? Manca che il ministero convochi una conferenza dei servizi per dare il via libera ai progetti presentati (in ritardo) da Autostrade; su questo stiamo agendo su due fronti: abbiamo chiesto un incontro direttamente col Ministero, alla presenza della Regione, perché non si capisce come mai la Conferenza non sua stata ancora convocata; e poi abbiamo raggiunto un accordo con Citta Metropolitana e Autostrade affinché almeno la Circonvallazione Ovest possa essere presa in carico in maniera provvisoria dalla città metropolitana stessa, ovviamente dopo che Autostrade abbia fatto tutta una serie di lavori indispensabili all’apertura della strada.
– Bilancino. C’è un grande e bel progetto, c’è la disponibilità delle aree. Ma non si avverte ancora il motore acceso. E molto probabilmente la stagione 2021 sarà come quella 2020. E’ così? Come ho detto prima, già la stagione scorsa, nonostante il COVID, ha visto delle importanti novità e la prossima ancora di più. Il percorso è iniziato e non si fermerà.
– Cafaggiolo: il 2021 sarà l’anno dell’inizio dei lavori? E ci sono novità sullo spostamento della strada? I due Comuni interessati hanno hanno recentemente passato nei propri Consigli l’atto più importante di loro competenza: l’approvazione del progetto Cafaggiolo dal punto di vista urbanistico; ad esso seguirà la stipula di una convenzione quadro per l’attuazione degli interventi. Lo spostamento della strada sta seguendo un iter parallelo da parte di Anas, in collaborazione con i Comuni; essendo appunto di competenza Anas è difficile, per noi Comuni, fare previsioni di tempistiche di una cosa che non è nella nostra gestione.
Una parola anche sui grandi progetti di zona. Realisticamente, sei convinto che ci sia qualche possibilità che qualcosa venga davvero finanziato? Se ti riferisci ai finanziamenti del Recovery Plan, al momento non possiamo saperlo perché il percorso di selezione dei progetti non è ancora definito. Ma il nostro documento va oltre la questione “Recovery” ed è una base di partenza per disegnare il Mugello del futuro; contiene infatti temi che porteremo su tutti i tavoli sovracomunali, in tutte le occasioni che si potranno presentare.
E non ti sembra che alla fine non abbiate perfino sovrabbondato nelle proposte, mettendo dentro di tutto, un po’ a lista della spesa? Non sarebbe stato meglio scegliere pochi ma rilevanti progetti davvero di area? Come ho detto si tratta di una base di partenza, che dovrà essere affinata; è un documento aperto che potrà prevedere sviluppi e momenti di confronto (per esempio è stato illustrato alle categorie economiche e ai sindacati, che lo hanno molto apprezzato e che potranno contribuire a migliorarlo). Però non è una lista della spesa; se prendiamo, ad esempio, la parte sulla mobilità, rappresenta la visione di come potrebbe essere il sistema di mobilità del Mugello del futuro, affrontando i nodi che riguardano i vari tipi di mobilità: gomma, ferro, piste ciclabili ecc.
Come vedi la situazione politica a livello nazionale? Che giudizio ne dai? In un momento di emergenza globale come questo andrebbero messe in secondo piano le logiche politiche di parte, soprattutto all’interno della maggioranza, in favore di alcuni obiettivi che sono di tutti, in particolare quello di uscire dall’emergenza con meno danni possibile, pensando parallelamente a come favorire la ripartenza del Paese. Ciò purtroppo non sempre avviene e questo indebolisce politicamente il Governo, che sta affrontando un compito difficile che necessita della opportuna forza per prendere tutte le decisioni.
A livello di zona il 2021 porterà un po’ più di coesione, o i comuni mugellani andranno ancora in ordine sparso? Non mi pare che siamo andati in ordine sparso, almeno non sui temi importanti. Faccio degli esempi: il documento sui progetti per il futuro, precedentemente citato; la gestione dell’emergenza COVID, sia nella prima ondata che nella seconda, dove ci siamo continuamente confrontati, e continuiamo a farlo, al fine di adottare provvedimenti omogenei; il Piano Strutturale Intercomunale del Mugello, in approvazione in questi giorni nei vari consigli comunali, un piano urbanistico unico dal quale deriveranno i piani operativi dei singoli Comuni, e non era mai successo che l’urbanistica in Mugello vedesse un tale livello di condivisione.
Certo si può sempre migliorare e dobbiamo cercare di farlo; la coesione territoriale deve essere tra i principali obiettivi di noi amministratori perché è una condizione fondamentale per affrontare nella maniera più adeguata tutte le questioni, e sono tante, che hanno un carattere sovracomunale.
Il tema delle fusioni tra comuni è uscito completamente dall’agenda? Hai intenzione di prendere qualche iniziativa riguardo al tuo comune? Con chi, eventualmente? Intanto, su questo argomento, dobbiamo tutti quanti registrare un elemento di cronaca importante: nell’ultima tornata di referendum, nei comuni toscani che avevano scelto di fondersi, i cittadini hanno bocciato tutte le fusioni proposte tranne una (Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle, che però hanno una storia comune molto forte, tanto da essere già stati, in passato, un comune unico).
Consideriamo inoltre che in Toscana la dimensione media dei Comuni, dal punto di vista territoriale, è già molto superiore a quella di molte altre Regioni perché già il Granducato operò una serie di accorpamenti di Comuni.
Ciò non significa che che la politica debba abbandonare il tema, tutt’altro: proprio perché la coesione territoriale, come detto, deve essere un obiettivo di tutti, credo che si debba continuare a confrontarsi per preparare il terreno ad ulteriori passi che potranno essere fatti.
A proposito di politica, a livello locale, che te ne sembra? Le opposizioni fanno… il loro dovere? Non sta a me giudicare il lavoro delle opposizioni. Posso dire che, in generale, quando vengono fatte proposte costruttive e non strumentali, vengono volentieri prese in considerazione dall’ Amministrazione.
Palazzo a parte, come senti il rapporto con la gente, a livello di base? Quali le critiche principali che giudichi ingiuste? E ci sono rilievi che senti fondati? Mi pare che si sia creato un rapporto stretto fra i cittadini e la nostra amministrazione. E questo, per chi amministra, è fondamentale perché permette di riuscire a capire meglio che cosa sta accadendo, quali sono i bisogni, e ad avere più elementi per prendere le decisioni; inoltre noi amministratori, prima di essere tali, siamo membri della comunità ed è importante che ci stiamo in mezzo e la viviamo il più possibile.
Le critiche fanno parte del nostro lavoro e noi le dobbiamo ascoltare tutte, cercando di distinguere quelle sincere da quelle strumentali; le prime sono utili per capire meglio, ed eventualmente correggere il tiro, le seconde hanno un obiettivo diverso, che non è quello di risolvere i problemi.
Un giudizio sulla tua “squadra” di assessori, sulla giunta comunale? Noi siamo una vera squadra e di squadra preferisco parlare, ringraziandoli con tutto il cuore per il grande lavoro che stanno facendo, tutti e cinque: sono persone competenti, dotate di grande dedizione, senso del dovere e senso di responsabilità, requisiti a mio avviso indispensabili per amministrare una comunità. In Giunta condividiamo praticamente tutto e non saprei davvero come fare senza di loro.
Volevo infine evitare domande sul Covid. Ma al termine, una, consentila. Qual è la cosa che più ti ha amareggiato e infastidito di questa situazione, e quale invece la cosa più positiva che hai intravisto? La parte più brutta del COVID, oltre ai rischi per la salute, è il fatto che, per difenderci dal virus, dobbiamo rinunciare alla socialità, il fatto che il pericolo può arrivare dagli altri e che noi stessi possiamo rappresentare un potenziale rischio per gli altri. Tutto ciò ci toglie molto e ci indebolisce psicologicamente perché soffriamo l’isolamento e ci mancano i rapporti umani, lo stare insieme; inoltre il futuro ci appare incerto e questa incertezza ci logora. Tuttavia dobbiamo essere consapevoli che la strada per superare l’emergenza sanitaria è tracciata e che da tutto ciò usciremo, anche se non sappiamo ancora esattamente quando. Ne usciremo certamente un po’ cambiati, se in meglio o in peggio dipende da noi: se faremo tesoro di questa esperienza per imparare qualcosa, per esempio che non esistono destini individuali slegati dai destini degli altri e che pertanto dobbiamo essere capaci di essere una collettività coesa, e che non dobbiamo dare per scontato tutto quello che abbiamo ma anzi dobbiamo imparare ad apprezzarlo, allora sapremo anche affrontare meglio, come società, le conseguenze negative di tutto questo, a partire da quelle sociali ed economiche.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 gennaio 2021