Terzo mandato per i sindaci. Che accadrà a Barberino, Scarperia e San Piero, Vaglia e Dicomano?
MUGELLO – Non è ancora legge, e tutto può succedere. Ma a Roma hanno trovato l’accordo politico in maggioranza, e anche il Pd è favorevole: all’interno del decreto che accorperà le elezioni europee alle amministrative., e che verrà approvato o prima della pausa delle vacanze natalizie o immediatamente dopo si rimuove ogni limite di mandato per i Sindaci dei comuni fino a 5.000 abitanti; e si alza il limite a tre mandati, prima erano due, per i Sindaci dei comuni dai 5001 ai 15.000 abitanti.
Questo cambia completamente gli scenari politici in molti comuni, perché se fino ad oggi numerosi sindaci, eletti quasi dieci anni fa stavano per fare le valigie, ora potrebbero invece ricandidarsi.
Anche in Mugello non mancano i Comuni dove questo potrebbe accadere. Tre amministrati dal Pd, e il quarto da una lista civica di sinistra.
Federico Ignesti a Scarperia e San Piero, Giampiero Mongatti a Barberino di Mugello, Leonardo Borchi a Vaglia, Stefano Passiatore a Dicomano potrebbero fare il tris.
Lo faranno? Lo abbiamo chiesto a tutti e quattro.
Per ora non ha risposto Giampiero Mongatti, sindaco di Barberino di Mugello. E questo magari tiene sulle spine Sara Di Maio, la vicesindaco finora considerata candidata “naturale” per succedere a Mongatti. Forse Mongatti ci starà pensando, o forse non ha trovato ancora il tempo per rispondere.
Risponde invece, e la sua è una posizione molto possibilista, Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero, che di mandati ne ha già fatti due e mezzo, visto che prima era sindaco di Scarperia, e poi è stato eletto e poi riconfermato sindaco di Scarperia e San Piero. “Ancora niente è stato approvato – smorza -; ci penseremo, e ci penseremo tutti insieme, nel partito e nella coalizione, come sempre è stato fatto quando sono stato candidato”.
Ignesti è molto favorevole alla decisione di rimuovere i limiti per la rielezione dei sindaci. “Anzi – specifica – credo che dovrebbe essere estesa a tutti i sindaci, senza far distinzioni in base al numero di abitanti. Come è del resto in tutta Europa, ad esclusione del Portogallo. Del resto, diciamolo, non ci sono limiti temporali di mandato neppure per i parlamentari. Noi sindaci veniamo giudicati ed eletti dal voto popolare, e non eletti, come in Parlamento, in liste precompilate dalle segreterie dei partiti. Questa semmai è una situazione ingiusta, da cambiare.”
Su questo aspetto, concorda Stefano Passiatore, sindaco di Dicomano. Che al termine del ragionamento annuncia la propria decisione in merito al ricandidarsi o meno. “Scelta giusta o sbagliata – inizia Passiatore – quella di consentire il terzo mandato? Difficile dirlo. Di sicuro è ed era un limite molto singolare che non si registra per altre cariche pubbliche come parlamentari, consigliere regionali e soprattutto non è previsto in nessun’altra parte d’Europa.
Ha senso togliere il limite forse perché è giusto che sia premiato il merito di ciò che fanno le persone. Non siamo più in anni in cui c’era forse bisogno di togliere potere ai clientelismi. Oggi siamo in un altro mondo, addirittura oggi forse è difficile trovare anche chi nei comuni più piccoli abbia voglia di sbattezzarsi per fare il sindaco. Quindi, giusto o sbagliato è difficile dirlo. Aveva forse anche una sua ratio, e questo lo trovo molto pertinente, nel portare un po’ di novità all’interno delle amministrazioni. Dopo 10 anni un sindaco ha sostanzialmente esaurito la spinta propulsiva o comunque ha già dato la parte principale del suo entusiasmo, della sua attività. Però, io sono sempre per la libertà di scelta agli elettori, quindi bene che si siano tolti i limiti, anzi si doveva provare a fare di più togliendoli anche sopra i 15 mila abitanti, per i motivi che ho detto prima”.
Quindi Passiatore cosa farà? Si ricandiderà per la terza volta? Il sindaco di Dicomano dà una risposta netta: “Credo, come ho detto prima, di aver già dato il mio contributo. Quindi non vedo al momento nessun motivo per riproporre la mia candidatura a sindaco. Dieci anni sono stati lunghi, con gli ultimi cinque molto intensi. Registro questa sensazione di aver sparato già le cartucce più importanti. Quindi ben venga il rinnovamento. Peraltro non ho neppure la necessità di avere necessità per sostentarmi dell’indennità di sindaco, ho il mio lavoro e quindi sono molto libero nel dire che no, non vedo all’orizzonte nessuna possibilità di ricandidatura”.
Infine Leonardo Borchi, sindaco di Vaglia. Anche lui, come Passiatore, non ha smesso di far la valigia alla notizia della probabilissima rimozione del limite del terzo mandato. Al “Filo” annuncia che non si ricandiderà per la terza volta. Ma non abbandona il campo: insieme ai propri sostenitori sta mettendo insieme un gruppo che sarà presente alle prossime elezioni comunali: “Per la metà di gennaio annunceremo parte della squadra e il candidato sindaco”. Le motivazioni? “Il desiderio di dedicare tempo a ciò che fino ad ora ho trascurato e la necessità di dare opportunità di rinnovamento dopo due mandati”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 12 dicembre 2023