This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
- Home
- Archivio
- Iniziative
- Idee
- Nel territorio
- CHI SIAMO
- Dai lettori
- Le Aziende del Mugello
- Le rubriche degli esperti
Trasporti pubblici, tragedia ni’ Mugello: il lotto debole è spirato
Necrologio per i Trasporti Pubblici
“TRAGEDIA NI’ MUGELLO”
IL LOTTO DEBOLE E’ SPIRATO !
Affranti gli amministratori !
Succede appunto che il piano ambizioso di fare la gara più grande d’Europa sta finendo in un marasma di ricorsi e carte bollate che allontana incredibilmente il pendolare dal suo autobus nuovo e confortevole chissà per quanto.
Una gara, questo sì che è incredibile, dove ha vinto chi ha messo sul piatto meno autobus, meno innovazione ma ha fatto più sconto. Con tanti saluti alle gare alla miglior offerta.
Ma intanto che noi aspettiamo trasporti migliori, i nostri amministratori, boccaloni, si sono anche fatti convincere che dalle nostre parti andava fatta una gara a parte.
Sicuramente, avranno pensato, ci sarà la fila per aggiudicarsi un bocconcino così prelibato. Oltre tutto ad un prezzo tutt’altro che allettante, quasi la metà del contributo regionale che prende un autobus che da piazza Stazione a Firenze va al Galluzzo…
Ecco servito su un piatto d’argento un assist che i giganti del trasporto toscano aspettavano da tempo. Era dagli anni ’70 che quelli che venivano definiti “rami secchi” erano nel mirino delle Aziende. Avevano resistito solo perché il trasporto pubblico è un diritto costituzionale e ammesso a contributo.
Amministratori accorti avrebbero detto: “No signori, noi vogliamo star dentro la gara regionale, perché è giusto che chi vince il prosciutto si prenda anche l’osso. E’ giusto che chi abita in montagna abbia i servizi come chi sta a San Piero. Altrimenti i bei discorsi, che avete sempre fatto, sulla montagna ve li potete ficcare dove non batte il sole”.
E invece ci sono caduti con entrambi i piedi, da veri boccaloni incompetenti hanno creduto di poter manovrare anche questa. Anzi ci hanno pure raccontato che il servizio migliorerà e addirittura si sono messi d’accordo per contribuire alle spese.
Amministrazioni che non hanno più gli occhi per piangere credono di poter pagare i chilometri, dai Comuni sono scappati i topi con le lacrime agli occhi e loro fanno gli splendidi, gli imprenditori. Fanno finta di capire e ci coprono di fango.
Nel 2003, o giù di lì, fui invitato alla riunione in Provincia dove ci avrebbero illustrato il grande piano di trasporti per il Mugello che sarebbe derivato dagli ormai stranoti e mai dati 31 milioni per la Ferrovia Faentina.
In pompa Magna a Palazzo Medici Riccardi ci fu illustrato come tutto sarebbe cambiato intorno alla Ferrovia. Tripudio di slides, libroni che nemmeno il Vecchio Testamento. Autobus ultra moderni, a pianale ribassato, fermate intelligenti come se piovesse, ti dicevano dove era il tuo autobus se era in orario o in ritardo, navette di collegamento alle stazioni, velocità commerciale stratosferica. Quasi quasi avresti creduto che l’autista della Sita ti veniva a svegliare a casa col caffè, insomma un sistema di trasporti che in confronto il “London Regional Transport” pareva il modellino base dei trenini Rivarossi.
Dopo le parole di elogio dei tanti sindaci ed assessori, commossi fin quasi alle lacrime di cotanto progresso ed anche di una sana retorica di sinistra, insomma dopo che fu avvolta nel drappo questa faraonica rivoluzione, io chiesi la parola, testimone il Sindaco di Marradi Paolo Bassetti, chiesi che, fintanto non si fosse concretizzato questo sogno, si poteva intervenire per non fare arrivare i pendolari mugellani in ritardo, tutte le mattine, realizzando una corsia preferenziale a Firenze da via Trieste in controsenso su via Bolognese fino a piazza Libertà .
Buona idea, mi fu detto, e tale è rimasta. Nel frattempo anche il piano dei trasporti è rimasto “PIANO”.
In questi dieci o dodici anni abbiamo visto qualcosa? Sì, in effetti nel 2011 sono state tagliate un centinaio di corse nel Mugello, ogni tanto girano treni vintage degli anni ’70. La Domenica non ci sono più corse, almeno a Palazzuolo rimani mummificato fino al Lunedì. Le fermate hanno accumulato ruggine, gli autobus cadono a pezzi e l’autista della Sita, a meno che non te lo sei sposato, il caffè non te lo porta.
E ora ci vogliono far credere che un gruppo di pur rispettabili artigiani migliorerà il trasporto pubblico nell’Alto Mugello ? A Palazzuolo ?
Il Lotto Debole purtroppo è nato morto, senza soldi , senza speranza, muore come stanno morendo i paesi di montagna, nutriti solo di parole.
In fondo i nostri politici sono una comica, però ci credono, quando hanno la fascia tricolore sembrano veri.
Lucio Cavini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 dicembre 2016
A proposito dell'autore
Diritti negati, anche in Mugello
“Cantiamo il Natale”, Note dal Mugello con le corali delle scuole borghigiane
Post collegati
Il presidente Giani in visita in Alto Mugello
Rifiuti nel fiume Rovigo. Buti fa il punto: “Servirà un elicottero per portarli via dall’alto”
La discarica franata di Palazzuolo, spunta un’interrogazione alla Camera del 1971
Frana-discarica a Palazzuolo. Il sindaco Bottino fa il punto
Cerca nel nostro sito
Gli articoli mese per mese