Tre anni di Muro della gentilezza. A festeggiarlo anche la RAI
BORGO SAN LORENZO – Sono passati quasi tre anni dall’avvio, nel parco della Misericordia di Borgo San Lorenzo, del “Muro della gentilezza”, uno spazio nel quale chiunque può portare abiti che non usa più a favore di chi ne ha bisogno. Ed oggi è arrivata anche una troupe della Rai per parlare di questo progetto che, come spiega il sindaco Paolo Omoboni, “è uno dei più longevi, e che nasce dalla proposta dei cittadini con l’idea di creare un luogo che possa permettere a chi ha necessità di essere aiutato senza ‘dover chiedere’. Per noi rappresenta anche un segnale importante per dare risposte concrete ai chi ha bisogni di base, come, appunto, quello dell’abbigliamento. Il ‘muro’ è in funzione da tre anni e, grazie al monitoraggio quotidiano da parte dei cittadini che lo gestiscono, credo stia funzionando molto bene”.
Anche Paola Cassigoli e Tessa Tedeschi, promotrici di quest’iniziativa e sempre in prima linea per difenderlo e renderlo sempre più fruibile a tutti, si dicono soddisfatte.
Sono passati quasi tre anni dalla costituzione del “Muro della Gentilezza”. Come si fa a mantenere un progetto del genere, in un mondo che è sempre più indifferente? Sicuramente l’idea di smettere c’è stata, e se non l’abbiamo fatto dobbiamo anche ringraziare l’amministrazione comunale che c’è stata vicina e ci ha dato i mezzi per poter continuare.Un esempio è stato quando alla fine d’agosto Paola ha avuto un incidente; nessuno era disponibile per venire a raccogliere i vestiti che ci avevano lasciato e, chiamando in Comune, ci hanno messo subito a disposizione degli operai per la raccolta. È un progetto in cui crediamo fortemente, quindi stringiamo i denti ed andiamo avanti, nonostante le difficoltà, date in primis anche da chi continua a lasciare di tutto, considerando questo posto come una discarica. Addirittura una volta ci abbiamo trovato una dentiera.
Come vedete l’atteggiamento della popolazione nei confronti di questo progetto? C’è partecipazione, contrasto o indifferenza? Abbiamo notato con il passare del tempo un migliormento. Piano piano ci si educa tutti ad una cosa del genere, e siamo convinte che siano importanti anche le iniziative che vengono fatte a scuola, con i ragazzi delle medie che ogni anno vengono portati qui con i vestiti e scarpe che vengono raccolti nell’istituto e viene loro spiegato il senso del progetto.
Come si dona? E di cosa c’è più bisogno? Indumenti puliti, in buono stato, di stagione e pochi per volta: purtroppo il Muro della Gentilezza è piccolo, offre una decina di posti per le grucce, quindi non possono essere messi troppi indumenti per volta. Se è pieno, basta aspettare, e non lasciare cose a terra a meno che non siano scarpe.
Il muro, in questi tre anni ha “ospitato” migliaia di indumenti che “soggiornano” un paio d’ore sul muro prima di essere presi, per un ricambio medio di tre volte al giorno.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 febbraio 2019