Un gruppo di studenti del Giotto Ulivi alla scoperta del bosone di Higgs al CERN
BORGO SAN LORENZO – A metà gennaio, un gruppo di studenti del “Giotto Ulivi” ha potuto vivere la straordinaria esperienza di visitare il CERN di Ginevra, uno dei più importanti laboratori di ricerca scientifica al mondo e il più grande esistente dedicato alla fisica delle particelle, dove è stato rilevato il bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio”.
La visita al CERN è un sogno che parte da lontano. Esattamente due anni fa il professor Vitaliano Ciulli dell’Università di Firenze tenne al Giotto Ulivi una lezione dal titolo: “La scoperta del Bosone di Higgs” nell’ambito delle conferenze di Pianeta Galileo, al tempo coordinate dalla professoressa Carlà Campa. Ciulli raccontò a studenti e docenti delle sue ricerche a Ginevra e al termine la domanda fatale di una docente fu: “Come possiamo visitare il CERN?”
Lo scorso anno il nostro professor Senesi fu accettato ad un corso di aggiornamento per docenti di Fisica proprio al CERN e al suo ritorno non solo volle condividere con i colleghi la bellissima esperienza, ma rafforzò l’idea di portarci del “Giotto Ulivi”.
Un tale progetto ha richiesto determinazione e coraggio, soprattutto da parte dei docenti Senesi, Cinelli e Falli che nel maggio 2018 inoltrarono regolare e tempestiva richiesta che doveva essere inoltrata ben nove mesi prima e che fu finalmente accettata dal CERN.
La partenza per “l’avventura CERN” è stata martedì 15 gennaio 2019 in pullman, un viaggio lunghissimo e poi l’arrivo in un paesino francese vicino a Ginevra. La mattina successiva alle 9.30 l’attesissimo appuntamento al CERN per iniziare la visita. Un docente di fisica italiano, come da tradizione, ha tenuto una lezione introduttiva con una serie di slides per spiegare cosa sia un acceleratore di particelle e cosa un collider. Le particelle, quasi sempre protoni derivanti da idrogeno, vengono prima accelerate e poi fatte scontrare nel collider LHC, il più grande del mondo. La lezione è proseguita tra protoni ed altre particelle elementari per riuscire così a comprendere al meglio le successive fasi della visita: infatti dalla saletta conferenze è avvenuto il passaggio all’hangar dove vengono assemblate le immense strutture che costituiscono gli acceleratori e il collider. Qui l’osservazione e lo studio dei magneti, che sono essenziali per il funzionamento, sono stati momenti chiave dell’incontro. Poi la divisione in due gruppi: gli studenti del Liceo Scientifico hanno seguito una lezione più specialistica sulle ricerche del CERN relative all’origine dell’Universo, mentre gli studenti degli altri indirizzi: Linguistico, Agrario, Commerciale ed Edile hanno seguito una lezione tenuta da un altro docente di fisica italiano che ha spiegato con maggiori dettagli la struttura dell’LHC e fatto osservare la sala informatica di controllo.
Per finire una breve visita al piccolo ma interessante museo interattivo, sempre per stuzzicare la curiosità degli studenti sull’Universo e le sue origini.
Finito qui? No, Partenza per Milano! La mattina successiva visita al Museo della Scienza e della Tecnica con una sezione dedicata proprio al CERN e quindi ripasso dei concetti appresi il giorno prima.
Esperienza forte, profonda, in un luogo dove gli scienziati europei collaborano in armonia e con risultati di immenso livello scientifico. Esperienza che, chi l’ha vissuta, augura a tutti di aver l’occasione di sperimentarla. Una ricercatrice ha invitato gli studenti mugellani a visitare spesso il sito del CERN e cogliere le occasioni di fare ricerca in stage estivi o attraverso borse di studio.
Fra le immagini che rimarranno nella mente e che hanno colpito i docenti accompagnatori ci sono certamente i ragazzi del Giotto Ulivi che durante la lezione introduttiva tirano fuori il blocco per gli appunti e cominciano a scrivere (sono veri?), i docenti di Fisica del CERN, entrambi sulla sessantina, che hanno fatto da guide, e che hanno trasmesso un entusiasmo contagioso, quasi da ragazzini e infine il clima di collaborazione, per tutti e tre i giorni, tra studenti e docenti accompagnatori.
Che dire: al prossimo anno! Chi si prenota?
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 febbraio 2019