Una Scelta in Comune: un grande gesto di civiltà secondo l’assessore Saccardi
BORGO SAN LORENZO – Una scelta di grande civiltà. È questa una “scelta in Comune”, che dà la possibilità di scegliere, al momento del rinnovo o del rilascio della carta d’identità, se donare o meno gli organi. Fino a poco tempo fa chiunque volesse dichiarare la propria volontà alla donazione di organi e tessuti era tenuto ad andare alla propria ASL di appartenenza e compilare un apposito modulo. Non essendo una pratica particolarmente pubblicizzata e dato che il silenzio assenso in Italia non è in vigore, spesso e volentieri la decisione si presentava nel momento peggiore per una famiglia, in cui il dolore è forte e manca la lucidità.
Abbiamo chiesto qualche informazione all’assessore regionale al Diritto alla Salute Stefania Saccardi.
Oltre alle percentuali che ci ha fornito il Sindaco di Borgo San Lorenzo (articolo qui), i dati sono realmente positivi come sembrano? È un’iniziativa che è partita da pochissimo, e non in tutti i comuni, perciò è ancora difficile dare dai dati precisi, però dov’è partito i risultati sono molto positivi. Questo ci dice che, se riusciamo a diffondere il più possibile questa pratica, nei luoghi più vicini alle persone e nell’occasione nel quale le persone stanno bene e vanno a fare un atto in comune, come rinnovare la carta d’identità, è sicuramente più facile riuscire ad indurre un comportamento positivo nella tematica della donazione. Altrimenti si è costretti a chiedere una disponibilità nel momento peggiore, nel momento del dolore.
È possibile cambiare la scelta? Mi riferisco, in particolare, nel caso in cui la scelta sia negativa, ma il parente più prossimo abbia intenzione di donare gli organi del proprio caro. Lei cosa ne pensa? Penso che l’individuo più titolato a prendere una decisione del genere sia la persona medesima, esprimendo il proprio consenso consapevolmente. Ogni persona è sempre libera di poter cambiare la propria scelta, nel corso della propria vita, date le proprie esperienze. È difficile dare un giudizio su tematiche così sensibili; quello che è certo è che nella nostra regione tante sono le persone che danno la loro disponibilità a donare, a partire dal sangue fino ad organi e tessuti, questo mi sembra un grande elemento di civiltà per la nostra Toscana.
Capita sempre più spesso che le persone, soprattutto i giovani decidano di trasferirsi all’estero; in paesi europei ma anche extraeuropei. Il consenso alla donazione, espresso in Italia, è valido anche fuori dal nostro Paese? In questo momento non saprei rispondere se la volontà espressa in Italia, soprattutto dati i tempi rapidissimi che richiede l’espianto ed il conseguente trapianto, sia valida. Credo dipenda anche dal sistema che vige nel paese in cui ci si trova.
Desidera fare un appello? Non posso che ripetere l’appello che facciamo costantemente, ovvero pensare che un momento di dolore per una persona o una famiglia si può trasformare in una possibilità di dare la vita a qualcun altro. Questo è il modo più bello, davvero, per onorare la vita. Anche nel momento in cui un nostro congiunto non c’è più, si può donare la gioia ad un’altra persona ed ai suoi cari.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 gennaio 2016