Una sezione in meno alla scuola dell’infanzia di Vicchio: “No alle classi pollaio”, dicono i genitori
VICCHIO – Sulla vicenda della soppressione di una sezione della scuola dell’infanzia di Vicchio, i genitori scrivono al dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale. E spiegano le fondate ragioni della richiesta di ripensare la decisione. Ecco il testo della lettera.
Gent. mo Dottor Bacaloni,
Le scrivo a nome dei genitori dei bambini della sezione G-Arancione in quanto ricopre l’incarico di Dirigente dell’Ufficio V Ambito territoriale per la provincia di Firenze – Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana e quindi sarà sicuramente a conoscenza della situazione relativa ai tagli e alla razionalizzazione della spesa nella scuola pubblica.
I nostri figli hanno frequentato la classe arancione della scuola dell’infanzia del Comune di Vicchio, classe che dall’anno prossimo sarà soppressa. Il Comune di Vicchio è una piccola realtà dove esistono due plessi comunali: la scuola dell’infanzia del Capoluogo, costituita da cinque sezioni di circa 20 bambini ciascuna e una piccola scuola dell’infanzia di frazione (Piazzano), oltre ad una scuola paritaria (Beato Angelico), anch’essa in paese.
Il nostro asilo comunale, che ormai chiamiamo “Il Castello”, è stato inaugurato nel 2010, ed è una struttura costruita nel rispetto di tutti i criteri di sicurezza, nonché a misura di bambino, con adeguati spazi interni ed un grande giardino esterno. Le classi dei nostri figli sono costituite da circa 20 bambini e sono “miste”, cioè suddivise in tre gruppi per fascia di età (gruppo rosso, giallo e verde). La qualità dell’insegnamento al momento è ottima, perché oltre ad avere delle insegnanti preparate e dedite al loro mestiere, esse hanno la possibilità di lavorare con un numero “adeguato” di bambini.
Purtroppo solo pochi giorni fa, proprio le nostre insegnanti ci hanno “dovuto” comunicare che gli ennesimi tagli decisi dall’alto faranno si che dall’anno prossimo i nostri bambini verranno “smistati” nelle altre classi. Dal nostro punto di vista, questi tagli risultano ingiustificati ed ingiusti per i nostri figli e per tutti i bambini del nostro asilo (circa 100) che dovranno passare i prossimi anni scolastici nelle cosiddette “classi pollaio”, nonché per le insegnanti che si ritroveranno a lavorare con 7-8 bambini in più per classe. Le ricordo che, anche se ogni classe ha due insegnanti, le maestre si ritrovano in compresenza solo per un paio di ore durante l’arco della giornata e quindi passano la gran parte della mattina e del pomeriggio da sole con l’intera classe. Non meno importante è il fatto che in questi tempi di crisi e di precariato, soprattutto nel mondo della scuola, verranno persi due ulteriori posti di lavoro.
Da genitori ci chiediamo se chi ha applicato questa politica conosca la fatica di fare l’insegnante e di farla ai nostri giorni, in un sistema scolastico di continue “razionalizzazioni” della spesa per la scuola pubblica, dove quando un insegnante di ammala non arrivano supplenti e i bambini devono essere smistati nelle altre classi per sopperire alle emergenze, o dove i genitori si ritrovano a dover contribuire con una cassa comune perché i soldi stanziati per le normali attività scolastiche sono insufficienti.
Tra l’altro è proprio dell’inizio dell’anno la proposta di legge di abbassare il tetto del numero massimo di alunni a partire dall’anno scolastico 2020/2021 e dunque vorremmo capire se era veramente necessario effettuare questi tagli proprio adesso. Forse perché una delle nostre insegnanti andrà in pensione e l’altra è precaria? Ci risulta, inoltre, che il numero di bambini nati nel 2016 nel nostro Comune, e che quindi inizieranno la scuola dell’Infanzia a settembre, sia più o meno equivalente a quello dei nati nel 2015….e allora perché tagliare? Perché per una volta in cui ci sono spazi adeguati e classi con un numero di bambini adatto a lavorare “bene” è necessario ammassare bambini in classi sovraffollate, rendendo inutilizzati e quindi sprecati degli spazi che invece in questi anni hanno apportato un valore aggiunto alla nostra scuola e per la costruzione dei quali sono state utilizzate delle ingenti somme di denaro pubblico? Ci sembra piuttosto che vi siate muovendo più nell’ottica dello spreco che del risparmio…..Se la situazione rimanesse invariata, dunque se venissero mantenute le cinque sezioni, non ci sarebbero sezioni con un numero di bambini inferiore a 15 e dunque le classi rispetterebbero, come è stato fino ad oggi, la normativa vigente. Le ricordiamo anche che abbiamo e avremo bambini portatori di handicap, bambini anticipatari, bambini stranieri che ancora non parlano bene la lingua, o semplicemente bambini troppo o troppo poco attivi che hanno bisogno di qualche attenzione in più.
Confidiamo pertanto che almeno UNA VOLTA i bisogni educativi dei bambini vengano ascoltati e che il lavoro delle insegnanti sia rispettato. Chissà se oltre al modo, ci sarà anche la voglia di farlo.
Saluti
I genitori della sezione G – arancione della Scuola dell’Infanzia del Comune di Vicchio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 giugno 2019