Una tendopoli per i migranti a Borgo San Lorenzo? Il sindaco Omoboni fa già le barricate
“Il pratone centrale della caserma Lupi di Toscana, tra Firenze e Scandicci. Oppure uno spiazzo a Borgo San Lorenzo, in Mugello”: inizia così un articolo di ieri, nella cronaca fiorentina di “Repubblica” dedicato all’emergenza migranti.
Uno spiazzo in Mugello per realizzare una tendopoli per accogliere un consistente quantitativo di profughi è dunque tra le ipotesi allo studio del Prefetto di Firenze Luigi Varratta. “In caso di emergenza grave è la più percorribile, è la risposta più veloce in mancanza di spazi agibili coperti”, dice il Prefetto. Che precisa: “Non è detto che questi spazi vengano poi utilizzati”.
Ma il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni mette comunque le mani avanti, e su “La Nazione” di stamani esprime la sua ferma contrarietà: “Il Mugello e Borgo San Lorenzo –sottolinea il sindaco- stanno facendo la loro parte: accoglienza diffusa, partecipazione attiva delle associazioni e delle cooperative del territorio, una modalità che sta dando risultati in termini di servizi e di impatto sociale sulla popolazione. Un eventuale tendopoli sarebbe insostenibile, e comunque ad oggi non risultano comunicazioni ufficiali da parte della Prefettura. Sarebbe uno sconquasso. Noi, ripeto, non ci siamo mai tirati indietro, ma processi così delicati vanno governati bene, e una tendopoli creerebbe troppi problemi. Chi decide di farla, se ne assumerà tutte le responsabilità”.
L’assessore comunale ai servizi sociali borghigiana Ilaria Bonanni rincara la dose: “Come Mugello abbiamo già accolto il 50% dei migranti arrivati nell’ultimo periodo nell’area fiorentina: 108 sono nel Mugello, 220 a Firenze. Siamo più che aperti all’ospitalità, garantendo tutti i servizi che è doveroso offrire. La nostra parte però l’abbiamo fatta, ci sono altri territori che non ospitano rifugiati, per vari motivi, ed è invece necessaria un’equa distribuzione”.
C’è però la possibilità che la Prefettura invii altri gruppi. Ma Bonanni precisa: “non ci può essere il passaggio diretto dalla Prefettura ai soggetti che gestiscono i centri di accoglienza. Il comune deve essere coinvolto, non si può scavalcare l’istituzione locale”.
Qualche problema di comunicazione già c’era stato con l’apertura di un centro di accoglienza al Mulino di Figliano, gestito dall’associazione “Insieme”. Al momento lì sono arrivati diciannove Nigeriani e adesso, tra associazione e comune si sta lavorando per promuovere iniziative comuni: “Abbiamo convocato –annuncia Bonanni- un incontro, il prossimo 30 aprile, con tutte le associazioni culturali,sociali, sportive, a ci saranno anche le associazioni di categoria e i sindacati, per discutere e promuovere progetti di attività per i rifugiati. In modo che abbiano la giornata occupata, si sentano utili, e si eviti di vederli in giro senza far niente. Mi auguro che l’associazionismo borghigiano sia presente a questo incontro”.
Quanto alla tendopoli, le ultime notizie le dà Carlotta Tai, vicesindaco di Vicchio, delegata dei Comuni mugellani al tavolo sull’immigrazione per l’area metropolitana fiorentina. Ieri sera vi è stato un incontro, presenti numerosi enti –c’erano tra gli altri il viceprefetto Garuti, la coordinatrice del “tavolo immigrati” per la città metropolitana, consigliere Benedetta Albanese, vari sindaci e assessori- e Tai lo ribadisce: “l’ipotesi di una tendopoli sul territorio fiorentino è stata esclusa da tutti, puntando invece a soluzioni diverse, con il coinvolgimento di tutti i territori, anche quelli che finora hanno dato minore disponibilità. Come Mugello, a livello di area metropolitana, siamo una zona che ha risposto con numeri importanti, l’accoglienza la stiamo facendo concretamente: venti migranti a Borgo, più di 30 a Vicchio, 38 nello Sprar, un gruppo a Scarperia e San Piero, a Dicomano sono arrivate una ventina di persone. Io ho ribadito, a nome anche di tutti gli altri comuni mugellani, che vogliamo un maggior coinvolgimento come enti locali, perché la situazione sia tenuta sotto controllo, e ho chiesto che si sia sempre aggiornati sugli arrivi e anche sulle convenzioni stipulate con i soggetti gestori dei centri di accoglienza. Al momento in Mugello non sono previsti altri arrivi, ma la situazione cambia di giorno in giorno, e i numeri stanno crescendo in maniera esponenziale”.
Tai lo ribadisce: “Un paese civile non si può tirare indietro, di fronte a situazioni del genere: i migranti che arrivano sono persone disperate, che rischiano la vita. Abbiamo il dovere di accoglierli”.
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, 22 aprile 2015