Viabilità borghigiana in coma. E il “binocolo” non regge il carico
BORGO SAN LORENZO – I lavori sulle strade sono da fare ed è bene che vengano fatti, ma qualcuno esasperato, dopo decine di minuti in coda su 300 metri di viale della Resistenza, “l’aorta” del sistema viario borghigiano, sbotta e domanda: “Ma non potevano essere fatti di notte?”
Il riferimento sono le opere di innalzamento dei cinque attraversamenti pedonali che hanno causato la chiusura in questi giorni di viale Giovanni XXIII (articolo qui) e che hanno obbligato tutto il traffico gestito da quella strada a doversi immettere nel parallelo viale della Resistenza, mettendo a dura prova il “binocolo”, che non ha retto il volume di traffico fatto da auto, bus, pulmini delle scuole e camion, mezzi che, in particolare quelli più voluminosi, pare abbiano diverse difficoltà di manovra a percorrere l’ex ovonda, perché la sezione di passaggio risulterebbe troppo risicata per loro. Da quel punto poi tutto scorre. Il problema rimane localizzato da l’ospedale e il pronto soccorso – dove per altro la viabilità dovrebbe essere sempre il più fluida possibile, con o senza lavori – fino al Caffè Mediceo, in orari come la mattina, l’ora di pranzo in cui “la coda arriva a Trony” e la sera tra le 17.00 e le 19.00. Claudia Capecchi, presidente del Comitato dei Commercianti Nel Borgo commenta: “Hanno chiuso la strada al Ponterosso con indicazioni fantastiche, complimenti. 20 minuti in coda sul viale”, e qualcun altro: “Tutte le sante sere dalle 17.00 alle 18.30 non si va. Mi immagino che le iniziative per migliorare la situazione non sono semplici, ma questa cosa è una costante”, ma c’è anche chi cerca di minimizzare citando le situazioni di incolonnamento di Firenze o di Milano.
L’unica certezza è che qualcosa sulla viabilità barghigiana vada rivista, così come sulla programmazione dei lavori quando interessano strade principali, senza dimenticarsi del binocolo, che non sta dando, pare, i risultato sperati come contributo alla fluidità della viabilità, né in condizioni normali, né in situazioni di “stress”.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 gennaio 2017
Se poi si considera che l’ovonda è attraversata, proprio nel mezzo, da un attraversamento pedonale, si capisce come la stupidità umana non conosce limiti. Quasi quasi, mi organizzo con una decina di amici, ad attraversare, uno per volta, a distanza di 3 metri l’uno dall’altro, sulle strisce dell’ovonda, andando avanti e indietro, senza sosta.
Per vedere, di nascosto, l’effetto che fa!
Cose da pazzi:
Le strisce pedonali non sono solo nel mezzo, ci sono anche subito prima e subito dopo. Le strisce, in Borgo, sono assolutamente irregolari per il codice della strada che ne prevede la collocazione e la distanza dagli incroci. Incredibile la situazione piscine con strisce sugli incroci e che si ripetono ogni quindici metri praticamente al buio. Fra l’altro in comune sostengono che le rotonde servano a rallentare il traffico, ma il codice dice che invece lo devono far scorrere meglio, non a velocità più elevata, ma in maniera più regolare. Per non parlare degli spartitraffico di cemento armato, previsti, sempre dal codice, per strade da tre corsie in su…. Ora anche i “salterelloni” sul tratto ponterosso incrocio coop, benissimo la sicurezza, ma uno è praticamente sull’incrocio e sono talmente alti che chi trasporta qualcosa…….!!!
Saluti, Fulvio