Vivi lo sport srl. Il Comune di Borgo San Lorenzo cambia idea. Niente più liquidazione
A Luglio la si è messa in liquidazione. A dicembre la si vuol rilanciare. Delle due l’una: o in Comune a Borgo San Lorenzo non hanno granché le idee chiare, oppure in Municipio si è imparata una nuova virtù (finora molto rara nelle stanze della politica locale), quella di riconoscere gli errori…
Perché per la “ViviLoSport”, la società pubblico-privata –formata da Comune e Uisp- per la gestione del Centro Piscine (e per la realizzazione e gestione della Cittadella dello Sport nell’area Romanelli, obiettivo questo ormai sfumato da diversi anni) gli amministratori locali hanno deciso di cambiare marcia: la volevano liquidare, avevano nominato il liquidatore, ed ora all’improvviso ritirano tutto, accolgono l’ipotesi di rilancio della società, e propongono allo stesso liquidatore di divenire amministratore unico.
Le ragioni le spiega lo stesso Comune nella delibera che verrà approvata dal Consiglio: “in mancanza di un rilancio la liquidazione della società porrebbe in difficoltà l’esercizio continuativo delle attività natatorie, poiché in carenza d’un gestore esperto ed abilitato all’utilizzo degli impianti si causerebbe probabilmente un consistente periodo di interruzione delle attività per la ricerca di nuove modalità gestionali del servizio; la chiusura dell’impianto, ancorché temporanea, causerebbe difficoltà all’utenza sportiva che svolge continuativamente gare e campionati associativi, agli utenti e alle famiglie di coloro che vi svolgono riabilitazione, agli alunni e agli studenti delle scuole dei vari ordini che utilizzano abitualmente l’impianto per l’educazione fisica, a tutti gli attuali frequentatori delle piscine per il nuoto libero o per le attività motorie in vasca di adulti e anziani, ai bambini e adolescenti nei corsi pomeridiani di apprendimento del nuoto”.
In parole povere, dopo aver deciso la liquidazione ci si è resi conto che non sarebbe stato un percorso semplice, con il risultato di mettere sulle spalle del Comune il mutuo della società di 380 mila euro, e di dover chiudere per chissà quanto tempo gli impianti, e di mandare a casa tutti gli addetti.
Per questo la proposta del liquidatore, Giovanni Incagli, ha indicato una via d’uscita. Il deficit c’è, ed è preoccupante. “Le perdite fino al 31/12/2013 –ha detto Incagli ai due soci, Omoboni per il Comune e Mauro Dugheri per la Uisp, risultano essere 39.807,77 euro, mentre quelle computate fino al 30/09/2014 assommano ad ulteriori 39.885,79. Le perdite complessive sono 79.693,56 contro un capitale sociale di 51.645,69. Pertanto il patrimonio netto risulta negativo per -28.047,87. Con questi dati e tenendo conto delle vostre risposte negative –ha detto il liquidatore ad Omoboni e Dugheri- alla mia richiesta di effettuare i necessari finanziamenti per il soddisfacimento dei creditori sociali, l’unica soluzione rimasta è la richiesta di fallimento in proprio”. Ma, ha aggiunto, “la ViviLoSport srl è sicuramente gravemente malata ma non sono convinto che l’eutanasia sia la soluzione migliore. E’ per questo motivo che allego una mia proposta di piano industriale per il rilancio della società nella speranza che questa possa costituire la base per la ricerca di una soluzione che guardi al futuro piuttosto che al passato”.
Incagli ha proposto a Comune e Uisp:
– il versamento alla società da parte della UISP di 80.000 euro di cui 50.000 in conto capitale e 30.000 di finanziamento a copertura del deficit della società;
– la riduzione del capitale sociale a 10.000 euro, senza modificare la percentuale di proprietà delle quote tra Comune e UISP;
– la riduzione dei compensi per l’organo amministrativo della società, cancellando il consiglio di amministratore e prevedendo un amministratore unico, da pagare in base ai risultati;
– la ristrutturazione del debito bancario con fidejussione del Comune in un mutuo con scadenza non superiore a quella della concessione;
– la gestione diretta degli impianti ricevuti dal Comune da parte della società, a partire dal 2015 (mentre finora la Uisp gestiva direttamente la piscina coperta versando un canone alla ViviLoSport, mentre la ViviLoSport gestiva in estate le piscine esterne, ed anche la tensostruttura, mentre i “campi estivi” per bambini erano ad appannaggio della Uisp. Ora invece si propone che si gestisca tutto in maniera unitaria) ;
– la riduzione di sprechi e consumi;
– lo sfruttamento economico di ogni tipo di attività collaterale, dal bar alla vendita delle attrezzature sportive.
Così facendo, per il 2015 si prevede un bilancio in pareggio, in attivo nel 2016 per 27 mila euro e nel 2017 per 54 mila euro.
Le previsioni stimano 530 mila euro di ricavi dalle piscine nel 2015 che saliranno a 612 mila nel 2017. Dalla tensostruttura si conta di ricavare 32 mila euro il primo anno, oltre 38 mila il terzo, e si vuol triplicare gli introiti da bar e ristorante da 6 a 18 mila euro.
Quanto all’amministratore unico della società, pare che a coprire questa carica sarà lo stesso Incagli che verrà nominato dal sindaco. Formalmente, il Comune ha emesso un avviso affinché chiunque –ma i tempi sono stretti, scade il prossimo 15 dicembre- possa presentare la propria candidatura. Ma nel verbale dll’assemblea dei soci della ViviLoSport in liquidazione si legge che i soci –Omoboni e Dugheri- “chiedono altresì al liquidatore (Incagli) se sarebbe disponibile a ricoprire il ruolo di amministratore unico così come suggerito nel piano industriale presentato. Il liquidatore si dichiara, se chiamato, disponibile a ricoprire il ruolo di amministratore unico della società alle condizioni espresse nel piano industriale.”
Su questo aspetto, perplessità hanno espresso l’altro ieri i due capigruppo delle liste civiche Franco Frandi e Luca Margheri: “Nessuno mette in dubbio le capacità del professionista. Certo, se il sindaco nomina una persona che è stata candidata pochi mesi fa nella sua lista, qualche dubbio suscita…” E i due rilevano: “Evidentemente la decisione della liquidazione è stata un passo falso, una scelta un po’ ingenua e affrettata. Poi evidentemente si sono resi conto che non era così semplice. Quel che ci preoccupa è che nel piano presentato non si faccia alcun riferimento agli investimenti, che la struttura sicuramente richiede. Sicuramente il Centro Piscine è una struttura che se seguita con cura e gestita bene un utile lo può dare. E sicuramente in questi anni il ruolo della Uisp non è stato positivo”.
Paolo Guidotti
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, dicembre 2014