Rita Rossi, missionaria di Marradi, muore in Camerun per un incidente stradale
Rita Rossi, missionaria da quasi 50 anni, non è più fra noi, se ne è andata in silenzio, come sempre ha vissuto, in un incidente stradale il 7 dicembre, nella sua Africa, in Camerun, mentre si avvicinava all’aeroporto per tornare in Italia a trascorrere le feste natalizie. Dire che Rita era speciale è troppo semplice, infatti lei era veramente speciale, ma lo era nel suo essere normale, semplice, in una quotidianità quasi leggera.
Dopo alcuni anni in Laos, e in altre zone dell’Africa, Rita viveva da 45 anni nella foresta insieme ai Pigmei, popolo piccolo di statura e di fatto. I Pigmei sono gli “ultimi”, ma nel suo cuore grande e nel suo instancabile operare erano i primi, viveva con loro offrendo la sua professionalità di ostetrica e, al bisogno, di medico, di insegnante e quant’altro, senza tuttavia voler mai imporre niente, ma solo condividere.
La sua fede era profonda. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare, ero forestiero e….”: questo è stato il messaggio che ha dato luce ai suoi passi e consapevolezza che la sua vita non poteva che essere vissuta così.
Ultimamente tornava abbastanza spesso in Italia e nella sua Marradi, dove vivevano i suoi cari e tanti amici. Intesseva moltissimi rapporti umani, Rita era la nostra missionaria e ci faceva sentire un po’ tutti partecipi del suo progetto, e i marradesi ne erano orgogliosi e non facevano mancare affetto e generosità a lei, ai suoi bambini e al suo popolo.
Il suo atteggiamento era semplice e austero, anche se ultimamente, forse per gli anni e l’esperienza si era “addolcito” e non mancava un gesto, una carezza, uno sguardo, in particolare per i bambini e gli anziani.
Rita ha scelto di rimanere nella sua Africa. Diceva: “La terra è terra ovunque” e così noi continueremo a pensarla, instancabile nella sua foresta, a far nascere bambini, a portare ogni giorno una piccola goccia, un frammento d’amore, per contribuire a costruire un mondo migliore e soprattutto più giusto.
Fedora Anforti
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, dicembre 2014