19^ edizione di “Le Velo”. Grandi nomi tra i premiati
MUGELLO – Ieri sera nella splendida cornice de “ Il Palagio”, a Scarperia, si è celebrata la diciannovesima edizione del Premio internazionale “Le Velo”, e come sempre con grandi nomi tra i premiati. Ideata e creata 19 anni fa da Riccardo Nencini, attuale viceministro alle Infrastrutture, e da Leonardo Manzani, che vide premiati Gianni Rivera e Gastone Nencini (alla memoria), questo premio si è evoluto portando delle innovazioni e portando anche fortuna a molti dei premiati. Un premio, come sottolineato dai vari amministratori impegnati delle premiazioni, che esalta la vocazione sportiva del Mugello con i quali i trait d’union dei premiati stessi sono apparsi notevoli. Legame col territorio quest’anno accresciuto dal materiale e dall’artigianalità del premio: la bella targa in ceramica personalizzata, realizzata dall’artista mugellano Marco Augusti con la collaborazione di Claudio Martin. I cesti di premiazione consegnati sono stati realizzati con i prodotti della mugellana “Il Granaio di Firenze”.
Da sempre questo premio è molto attento al ciclismo, e infatti la premiazione è partita con dei riconoscimenti a tre giovani ragazzi ciclisti, Andrea Innocenti, Francesco Della Lunga e Giorgia Catarzi, tutti autori di ottimi risultati ai campionati italiani. Poi è stato il momento delle premiazioni alle fotografie, con secondo classificato Roberto Brunetti del Bikemood del Mugello, grazie ad una splendida foto del suo sport dal titolo “Non servono le ali per volare”, che è ancora possibile vedere al Passaguai, mentre prima classificata, da Siena, Luciana Petti, con “Fa caldo”, rappresentando un momento di ricognizione durante una maratona. Prima dell’inizio delle premiazioni vere e proprie c’è stato un toccante momento di solidarietà con Paola Leoni e dei rappresentanti dell’Aism Mugello, che con tutta la loro forza d’animo ci hanno raccontato anche le loro esperienze personali, sempre sorridendo alla vita, con l’hashtag “#nonmarrendo”.
Infine sono stati premiati i sei meritevoli. Dicevamo delle evoluzioni del premio tra le quali, da una decina d’anni, il premiare protagonisti disabili degli sport. Quest’anno il premio, strameritato, è andato a Fabrizio Caselli, che si è conquistato il pass per Rio de Janeiro nella disciplina del canottaggio, anche se il suo vero amore è l’hand bike, e che sarà il primo mugellano che rappresenterà la nostra terra in un’Olimpiade. Premiato dal Sindaco di Firenzuola Scarpelli, ha riconosciuto che raggiungere certi risultati è motivo di orgoglio, anche se tutto ciò che fa è solo per passione, che poi l’ha portato ad avere risultati straordinari.
Secondo premiato è stato Matteo Gualemi, ventisettenne campione del mondo nel biliardo a 5 birilli, battendo in finale un altro italiano, l’amico Giachetti, e ci ha spiegato che a procurargli la stecca che l’ha portato sul tetto del mondo è una ditta di San Piero.
Unica donna premiata è stata Patrizia Panico, calciatrice della Fiorentina Women’s da quest’anno, premiata dal vicesindaco di Vicchio Carlotta Tai, che, come detto ieri sera dal presentatore Alessio Barletti, dopo il ritiro di Carolina Morace è un po’ l‘emblema del calcio femminile italiano, con i suoi 10 scudetti, i suoi 14 titoli di capocannoniere e i 600 gol segnati.
Come detto, questo premio guarda con favore al ciclismo da sempre, e il premiato di quest’anno, dal sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti, è Diego Rosa, professionista dal 2013, dal 2015 all’Astana e vincitore della Milano-Torino, oltre che protagonista in molte tappe, e validissimo gregario anche per Vincenzo Nibali. Proprio Nibali è stato rammentato, in quanto premiato “Le Velo” qualche anno fa, prima che la sua carriera diventasse importante; e ciò, in un mix di ironia e serietà, ovviamente è stato augurato anche a Diego.
Ultimo sportivo premiato è stato Maurizio Sarri, allenatore del Napoli da quest’anno e precedentemente dell’Empoli, con ottimi risultati, partito dalla seconda categoria con il Cavriglia e l’Antella ed arrivato nel calcio che conta, costruendosi piano piano la strada, scalando categorie con impegno, fortuna e dedizione. Per chi segue il calcio Sarri sembra un po’ un alieno, perché non proviene dal mondo del grande calcio, per il suo carattere, ed anche ieri sera lo ha dimostrato mostrando umiltà, e ripetendo un mantra che lo ha fatto diventare simpatico a molti, e cioè che il ruolo di allenatore “faccio fatica a considerarlo un lavoro”. Premiato da Fabrio Bresci, alla domanda di Alessio Barletti sulla diversa pressione che si trova a Napoli rispetto a Empoli, ha risposto che è vero e che bisogna non guardare all’esterno, ma ha fatto anche un elogio ai tifosi napoletani dicendo che quando sono in 60mila a cantare e a far tremare lo stadio, sono emozioni e soddisfazioni impagabili.
Infine l’ultimo premiato è stato Pippo Russo, perché il premio “Le Velo” viene dato anche a chi lo sport lo racconta, saggista, sociologo e collaboratore tra gli altri de La Repubblica e Panorama ed autore di diversi libri che analizzano lo sport, con menzione particolare per il calcio.
Matteo Guidotti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 dicembre 2015