A febbraio arriva un gruppo di rifugiati a Borgo. E il comune non ne sapeva nulla
Arriverà presto anche a Borgo San Lorenzo un gruppo di rifugiati, probabilmente siriani: ne dà notizia stamani il quotidiano La Nazione, che registra anche un altro fatto rilevante, ovvero che il comune borghigiano è stato praticamente tenuto all’oscuro dell’operazione, che sembra il sindaco di Borgo San Lorenzo abbia appreso, per caso, soltanto tre giorni fa. E sia il sindaco che l’assessore al sociale Bonanni esprimono giudizi molto critici.
Il luogo destinato a diventare centro di prima accoglienza per migranti è a Figliano, nelle campagne tra il capoluogo e Luco di Mugello, e potrà ospitare fino a venticinque persone. L’iniziativa è stata proposta e promossa dall’associazione “Insieme”, che da molti anni gestisce questa struttura, il “Mulino di Figliano”, la quale dapprima doveva servire come luogo di residenza per giovani tossicodipendenti entrati in comunità di recupero, mentre negli ultimi anni era stata adibita a una sorta di casa vacanze –pubblicizzata anche sul sito turistico dell’Unione montana-, destinazione, quella turistica, che però non era mai decollata.
Antonio Lucchesi, responsabile dell’associazione Insieme, di Borgo San Lorenzo, associazione che da molti anni si occupa di tossicodipendenza e disagio giovanile in Mugello –iniziò negli anni ’80 con la comunità di San Martino a Scopeto- spiega la genesi dell’arrivo degli extracomunitari a Figliano. “E’ stata la Regione Toscana –dice- a chiedere all’associazionismo dotato di strutture residenziali di metterle a disposizione come centri di prima accoglienza per rifugiati. Abbiamo incontrato la Prefettura poi il Comune e abbiamo dato la nostra disponibilità fino a un massimo di 25 posti. Ancora non sappiamo il numero esatto, potrebbero essere quindici,potrebbero essere venti, né la nazionalità di chi arriverà. Anche se dalla Prefettura ci dicono che in questa fase la maggior parte sono rifugiati siriani”.
Ma il Comune afferma di non essere stato informato in alcun modo dell’arrivo a Figliano dei profughi, e vi fu solo un accenno alla prospettiva di questi tipi di ospitalità alcuni mesi fa, ma in modo generico.
“Tutto questo –dichiarano così il sindaco Paolo Omoboni e l’assessore ai servizi sociali Ilaria Bonanni- ci lascia sconcertati. Stiamo parlando di una vicenda delicata ed importante, che riceve grande attenzione anche a livello di opinione pubblica, e così facendo si rischia di creare inutili e controproducenti allarmismi. Agire di concerto con l’Amministrazione significa avere il tempo di informare adeguatamente la popolazione di quanto accade e, soprattutto, avere il tempo di programmare l’inserimento di queste persone nella nostra comunità, in modo da accoglierle al meglio anche dal punto di vista sociale. Ci teniamo a dire con fermezza che questo non è il modo di agire e che lo dimostra la proficua collaborazione che da anni, anche con le precedenti Amministrazioni, esiste con altre realtà del territorio che si occupano dell’accoglienza agli immigrati. Auspichiamo che su certi temi ci sia, in futuro, -concludono Omoboni e Bonanni- un maggiore coinvolgimento e condivisione tra le varie parti interessate e il Comune, in modo che accoglienza ed organizzazione non siano solo parole ma fatti concreti.”
Sarà l’associazione Insieme, che introiterà il contributo statale previsto per ciascun profugo accolto, una somma che supera i 30 euro al giorno per persona, a occuparsi interamente della gestione. Il periodo previsto al momento è di sei mesi (anche se molti profughi tendono a fuggire dai centri di prima accoglienza, diretti in altre nazioni). “Abbiamo comunque previsto alcune collaborazioni, come quella con Andreini del Progetto Accoglienza per alcuni profili professionali necessari, come i mediatori linguistici e culturali. E abbiamo rapporti con diverse realtà,, un’associazione di legali, l’Università di Siena, Medici Senza Frontiere, per offrire i servizi necessari, dall’insegnamento dell’italiano, alle pratiche necessarie per la richiesta di asilo”.
Nei mesi scorsi era circolata la voce di un possibile arrivo di alcune decine di rifugiati nel capoluogo, in corso Matteotti. Ma questa ipotesi è rimasta soltanto un’ipotesi, e il gruppo che arriverà a Figliano sarà il primo ad essere ospitato a Borgo San Lorenzo.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – Gennaio 2015