“Abbiamo contestato Salvini in piazza”: parlano due giovani borghigiani
BORGO SAN LORENZO – Nei momenti vicini alle elezioni, i toni si scaldano sempre. A volte la contestazione supera quello che dovrebbe stare nel dialogo democratico civile. Insulti e violenze verbali sono all’ordine del giorno nelle piazze reali e digitali. In un articolo di qualche giorno fa Il Filo ha voluto richiamare tutti ad un rispetto reciproco (articolo qui). E, nel farlo, ha preso ad esempio la contestazione di piazza Cavour a Borgo San Lorenzo che ha visto, da un lato, il comizio e i simpatizzanti di Matteo Salvini della Lega e, dall’altro, un gruppo di giovani mugellani, non favorevoli a quella linea politica. Abbiamo incontrato due di quei ragazzi, Ekaterina Kotova di 18 anni e Francesco Cosentini di 21 anni, entrambi borghigiani, che hanno voluto spiegare le ragioni della loro protesta. Ribadendo che si trattava di una manifestazione pacifica e che “si voleva esprimere l’esatto opposto, ossia che l’odio diffuso da quel leader politico non ci toccava e nella nostra terra non attecchiva”.
“Non avevamo organizzato nulla – spiegano i due ragazzi – sapevamo del comizio di Salvini e volevamo andarlo a sentire. Ovviamente eravamo critici con le sue posizioni, ma la nostra intenzione era di ascoltare. Inizialmente eravamo sotto il palco, poi un signore della Questura ci ha spiegato con molta gentilezza che, durante i periodi elettorali, non si poteva stazionare lì per contestare. Quindi ci siamo spostati in un angolo della piazza, anche con chi aveva uno striscione”.
“Abbiamo iniziato con i cori, alla fine erano solo canzoni, nulla di violento – ha detto Ekaterina – la stessa Polizia non ci ha detto nulla”. “Anzi – ha spiegato Francesco – sono stati i simpatizzanti del comizio a darci di ‘ridicoli’ e di ‘fascisti’. Eravamo noi, secondo loro, ad ‘odiare’. A me una signora ha strappato il lembo di lenzuolo che tenevo in mano. Ma voglio dire, se tu vai a sentire chi vuoi votare e chi segui, perché non indossi la tua maglietta ‘processate anche me’ e stai ad ascoltarlo, invece ti preoccuparti di chi fa una manifestazione, per altro pacifica? Con noi c’erano anche dei ragazzi di colore. Abbiamo cantato. E’ stata una cosa bella, multietnica”.
Ecco cosa ne pensate dei migranti? “La mia opinione – dice Ekaterina – è che non si può non farli venire in Italia. Sono persone e non animali, non si può abbandonarli in mare. Tuttavia la cosa è da trattare a livello europeo”. “Con i leghisti concordo su un punto – aggiunge Francesco – il modello e la questione ‘accoglienza’ sono gestiti malissimo e così come sono stati finora, risultano controproducenti. Chi viene dall’Africa non deve essere un problema, anzi porta un arricchimento culturale. Ma non si può porlo solo sulle spalle all’Italia”.
E del loro legame con il Covid? Ha avuto senso per voi il lock-down e poi avere i porti aperti? “Assolutamente no – ha detto Francesco – è un controsenso e una incoerenza. Servono altre risposte, ma non sono sicuramente quelle estreme di Salvini. Che fanno paura”.
C’è l’idea che i giovani non siano interessati alla politica. A voi pare invece piaccia, vero? “Sì – dice Ekaterina – certo, quando proviamo ad aprire bocca e a parlarne, quelli più grandi ci zittiscono e ci dicono che non capiamo nulla. Eppure siamo maggiorenni e abbiamo diritto al voto, quindi cerchiamo di capire e ci informiamo”. “Purtroppo siamo in pochi che proviamo a ragionare di politica – ammette Francesco – in diversi sembra abbiano idee calate dai genitori e non da una propria consapevolezza”. “Io credo che molto dipenda certamente dalle proprie famiglie – aggiunge Ekaterina – in casa mia se ne parla. Ovviamente poi ci dovrebbe essere la scuola. Dopo tanti anni si è tornati ad avere nelle classi, come materia obbligatoria, Educazione civica. Per fortuna”.
Ma voi siete a favore dell’Unione europea? “Sì – dice per prima Ekaterina – se ci fosse l’Unione che ci dovrebbe essere, saremmo una realtà impareggiabile, molto forte”. “Io sto tra il sì e il no – aggiunge Francesco – ci sono paesi che mangiano di più e chi sta in serie B. Ed è meglio, sembra, che questi debbano stare più indietro. Quindi tutta questa ‘unione’ non la vedo. Il principio che ci dovrebbe essere sarebbe molto bello, ma pare tutto una facciata”.
Su questo voto alle Regionali avete le idee chiare? “Sì”, dicono entrambi.
E siete a favore della diminuzione dei parlamentari? “No. La propaganda che crea consenso per molti è sul risparmio dei soldi. Ma è tutta scena. Si parla di appena 50 milioni di euro. In cambio però si vende qualcosa che ha un valore molto più grande, la rappresentatività. Quel che diminuisce è solo la democrazia”, dicono tutti e due e aggiungono: “Basterebbe ridurre lo stipendio, e non il numero degli onorevoli, allontanando o sanzionando gli assenteisti e chi non lavora”.
Del movimento delle Sardine che ne pensate? “Inizialmente sembrava una cosa interessante, poi si è sgonfiato e ha deluso – dicono i ragazzi – come il ‘Black lives matter’. Due giornate a ‘fuoco’ a Firenze e poi tutto spento”.
FN
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 settembre 2020