Altissima tensione al Comprensivo di Borgo San Lorenzo: sotto accusa la preside. E i sindacati proclamano lo stato di agitazione
BORGO SAN LORENZO – Le tensioni che da tempo caratterizzano l’Istituto comprensivo di Borgo San Lorenzo, per il cattivo rapporto tra docenti, personale amministrativo, custodi e genitori da una parte, e dirigente scolastico dall’altra, ora ha innescato anche una protesta sindacale. Al punto che i sindacati FLC Cgil, Cisl Scuola e Gilda Unams hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della scuola.
Che si debba in qualche modo porre rimedio a questa situazione appare sempre più palese: basti dire che di recente vi sono stati tre casi di personale scolastico che si sono sentiti male -tanto da dover chiamare il 118 ed esser portati al pronto soccorso- per l’estrema tensione che si è venuta a creare in ambito lavorativo.
Sotto accusa, da parte di docenti, personale amministrativo e di custodia e dei sindacati, sono i comportamenti e le scelte (o le non scelte) della professoressa Patrizia Nappa, dirigente dell’Istituto. Le si imputa la “mancata adozione del Piano delle Attività, per cui il personale ATA non è ancora a conoscenza dei compiti lavorativa da eseguire e pertanto non è messo nelle condizioni di poter adempiere esattamente alle proprie obbligazioni contrattuali”; ancora,, “la sottrazione alla discussione del Collegio Docenti, mediante omissione di punti all’ordine del giorno, di argomenti attinenti alle prerogative del Collegio stesso: in particolare il Collegio non ha potuto programmare l’efficace utilizzo dell’organico dell’autonomia, ivi comprese le attività di potenziamento”. “Tale mancata programmazione –continuano i sindacati- ha comportato l’assegnazione da parte della Dirigente Scolastica di incarichi di Attività Alternative all’’IRC a docenti con ore di potenziamento, all’interno del loro orario di cattedra, motivati con l’obbligo che questi docenti avrebbero dovuto completare le 18 ore.”
Non è finita: si accusa la preside di aver modificato “l’orario di servizio dei docenti in assenza di qualsivoglia motivazione e senza tener conto delle ripercussioni sull’organizzazione complessiva della scuola e sulle altre scuole di completamento di alcuni docenti coinvolti”. E le si imputano “mancate risposte a richieste scritte di chiarimenti da parte del personale scolastico” e addirittura “situazioni ambientali del personale amministrativo che hanno indotto stati di stress così gravi da comportare chiamate al 118 e successivi ricoveri ospedalieri”.
Così i sindacati hanno richiesto al Prefetto di avviare la procedura di conciliazione. Se non vi saranno accordi il successivo passo sarà lo sciopero di tutto il personale scolastico. Scioperi nella scuola ve ne sono stati tanti: ma sarebbe il primo sciopero di docenti e custodi contro il proprio preside.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 25 gennaio 2019
L’unica soluzione è togliersela dalle scatole il più presto possibile…. Mettiamola su un treno e rispediamola a casa sua per il bene di tutti….
E se sopprimono il treno, come si fa?
Mi ha preceduto REPLY, perciò condivido…. a casa! !!